BOLOGNA-JESI: LA STRANA COPPIA IN TESTA
Tre giornate di campionato completate e in testa un duo che difficilmente qualcuno si sarebbe aspettato. Segafredo Bologna e Aurora Jesi sono le uniche due squadre a non essere ancora cadute e a guardare tutti, momentaneamente, dall’alto al basso. I bolognesi hanno nuovamente vinto dominando, questa volta Mantova tra le mura amiche confermandosi come squadra in un momento di forma davvero smagliante (miglior attacco del campionato a 83 punti di media e seconda migliore difesa a poco più di 64 punti concessi a incontro). Vuoi per la retrocessione ancora tutta da digerire, vuoi per un’estate improntata sul profilo basso, vuoi per una campagna abbonamenti fallimentare, di certo i bianconeri, seppur indubbiamente avendo a disposizione un ottimo collettivo, non si attendavano già ora a questi livelli. Contro la Dinamica è arrivato un altro primo quarto travolgente, così come a Imola una settimana prima, fatto di grandi percentuali in attacco (triple a pioggia di Umeh) scaturite da una difesa asfissiante che sta diventando ormai marchio di fabbrica. Per la prima volta al completo (recuperati Ndoja e Michelori), Ramagli non ha dovuto chiedere gli straordinari ai giovani che comunque ormai hanno dimostrato di poter reggere il campo con solidità. Cose egregie dai due USA, 25+13 Lawson e 19 punti di Umeh, sontuosa prestazione di Guido Rosselli (15 punti e 28 di valutazione), tutto in una squadra che davvero entusiasma un pubblico che continua, contro ogni pronostico, a gremire gli spalti della Unipol Arena (4000 presenze abbondantemente superate anche questa volta). Resta al palo Mantova, che certamente fronteggia una classifica molto peggiore di quello che è il suo reale valore. La squadra di Martelossi risente ancora del tardivo inserimento di uomini chiave come Daniels e Giachetti (comunque tra i più positivi, 27 punti in coppia) e ancora ha problemi di identità, con vuoti di rendimento pericolosi all’interno dell’incontro. Seconda partita di fila da dimenticare per Amici, dopo quella con Treviso e anche Corbett, a parte una fiammata nel terzo quarto, ha marcato visita. Domenica con Ferrara vincere sarà imperativo. E se la Segafredo è parzialmente una sorpresa, lo è in maniera totale l’Aurora Jesi che, partita per cercare una salvezza meno problematica dello scorso anno, al momento vanta uno score perfetto, all’indomani della vittoria sudata con Imola. Partita giocata di rincorsa per 37’, per poi accendersi al momento giusto e mettere il parziale decisivo che ha ribaltato l’incontro, esaltata ancora una volta dal duo USA Davis-Bowers, capace di firmare 42 dei 72 punti totali, a cui vanno aggiunti 14 rimbalzi e 11 assists. Sempre molto positivo anche il solito Maganza, al solito nei pressi della doppia doppia (10+9, ma anche 6 perse), in una squadra che fa di necessità virtù: si ruota attorno al talento della coppia americana lottando e mettendoci voglia e grinta, con un organico non molto lungo ma che al momento sta funzionando bene con questo inquadramento. Ancora a secco, invece, Imola, che rimane nuovamente beffata in trasferta proprio nel finale, come due settimane fa a Recanati. Al contrario di Jesi, gli uomini di Ticchi, che venivano da una stagione esaltante, sono partiti davvero male e i problemi sembrano sempre poter essere collegati allo scarso rendimento della coppia Norfleet-Cohn, che nuovamente non hanno convinto: 6 punti con 2/9 il primo, 15 il secondo, che però non è riuscito a incidere come si vorrebbe sul match. Il calendario, peraltro, non aiuta, visto che arriverà una nuova trasferta, su un campo difficile come quello di Roseto.
MONTANO DA OSSIGENO ALLA F, BLACKSHEAR E RAY ESALTANO LE NEOPROMOSSE
Torna a vincere la Fortitudo Kontatto, ma che fatica contro una positivissima Ravenna. Ancora con problemi di organico (fuori Ruzzier e Roberts), gli uomini di Boniciolli inseguono per tutto il primo tempo e stanno sotto per larghi tratti anche nella seconda frazione, salvo trovare lo spunto giusto negli ultimi cinque minuti grazie a una grandissima partita di Matteo Montano, che fa egregiamente le veci del Roberts vacante. 22 punti, 4 rimbalzi e altrettanti assists, semplicemente fondamentali per scrollarsi di dosso un avversario che ha dimostrato di non aver vinto per caso le prime due partite. Importanti anche gli 11 punti di Campogrande dalla panchina, così come le prove solide di Mancinelli (16+11), Knox (16 punti) e Candi (15 punti), mentre per la squadra di Antimo Martino la coppia di esterni Marks (22) – Tambone (17) non è bastata per portare a casa uno scalpo prestigioso. Scalpo prestigioso che si porta a casa, invece, Forlì, che, con una magia di Wayne Blackshear (20 punti e 7 rimbalzi) a 2” dal termine supera la De Longhi Treviso, agganciandola a quota quattro punti in graduatoria. E’ stata una partita non bella dal punto di vista estetico, ma sicuramente combattutissima, quella tra Unieuro e trevigiani, dove alla fine hanno fatto la differenza, come spesso accade, i particolari. Negli ultimi due minuti si sono susseguite gestioni dell’attacco scellerate da ambo le parti e così sono servite prima un’invenzione di Negri e poi una di Blackshear, al termine di un attacco che sembrava morto, a smuovere il punteggio. L’ultimo tentativo di Davide Moretti è morto con una penetrazione probabilmente troppo pretenziosa, non premiata dagli arbitri con un fischio, e così i romagnoli hanno potuto festeggiare in una partita dove la coppia americana ha lasciato eccome il segno, tenendo conto anche dei 21 punti, 11 rimbalzi, 4 assists e 3 recuperi di Jeffrey Crockett. Delusione per Treviso che ha sprecato una buona giornata di tiro pesante (7/13) e ancora una volta ha visto i suoi americani faticare (solo 19 punti combinati per la coppia Perry-De Cosey). Alla fine miglior realizzatore proprio Matteo Negri con 11 punti. Travolgente successo, invece, per la GSA Udine, che con un primo tempo perfetto (chiuso avanti 43-21), asfalta una irriconoscibile Recanati e saluta l’esordio di quello che sarà certamente un valore aggiunto come Allan Ray, già capace di mettere a referto 14 punti in soli 17’ di impiego. Certo, ora lo si dovrà vedere in test più probanti, ma certamente il primo impatto dell’ex Virtus Bologna è stato ottimo. Così come continuano ad essere ottime le prestazioni di Stan Okoye, miglior realizzatore dell’incontro con 23 punti a cui ha aggiunto 11 rimbalzi. 12 punti anche per l’ex Traini. Per l’Ambalt, che, al contrario, non ha avuto granché dall’esordiente Bader (7 punti in 14’), doppia doppia da 17+10 per Reynolds, l’unica nota positiva della giornata.
PIACENZA, CHE SGAMBETTO ALLA TEZENIS, TUTTO FACILE PER FERRARA E TRIESTE
Continua ad essere totalmente inintelligibile la Tezenis Verona, che sembrava essersi ripresa con il roboante successo al Paladozza della settimana scorsa e invece cade ancora e malamente in casa contro l’Assiggeco Piacenza, che arrivava al match decisamente non nelle migliori condizioni. Davvero un andamento incomprensibile per la squadra di Frates che sembra legato a doppia mandata all’impatto che riesce ad avere sulle partite: se i gialloblù partono bene come successo a Bologna, finisce in gloria, se va al contrario, si fa grigia. Era successo all’esordio con Roseto, si è ripetuto domenica con Piacenza che ha dominato il primo quarto, segnando 26 punti e prendendo subito un vantaggio in doppia cifra. Da lì è stata sempre gara di testa per gli uomini di Andreazza, che ha avuto, finalmente, il vero Bobby Jones (17+12) e ottime cose dal trio italiano Infante-Borsato-De Nicolao (40 punti complessivi con 13/16 da due). Verona, invece, ha sbattuto contro le proprie paure, e fuori dalle lune di Frazier (28 con un eccezionale 8/9 da tre punti) e Portannese (15 e 7 rimbalzi), in attacco non ha cavato il ragno dal buco, finendo sconfitta nuovamente in malo modo. Nessun problema, invece, nelle rispettive partite casalinghe, per la Bondi Ferrara, che rifila un 95-72 agli Sharks di Roseto, trascinata dall’MVP di giornata, un Laurence Bowers autore di una partitina da 36 punti, 13 rimbalzi, 6 assists e 17/26 al tiro (26 di Adam Smith per Roseto), e per Trieste, che supera 78-52 una Proger Chieti (14+14 Mortellaro) mai in partita e dove la fa da padrone Matteo Da Ros, che chiude con 21 punti, 9 rimbalzi e 5 assists.
RISULTATI
CLASSIFICA
Nicolò Fiumi