Sulla strada per compiere 34 anni, Kristian Kangur ala della Openjob Metis di Varese (li farà il 23 ottobre), ha trovato solo alla fine della partita contro l’Asvel Villeurbanne, 83-82, il modo di rinverdire i fasti di quando a Siena era un incubo per le difese.
Inguardabile sino all’ultimo minuto la sua partita – 0 su 5 dal campo 4 rimbalzi in circa 28 minuti di impiego – ha letteralmente offerto alla sua squadra la vittoria nell’esordio della Fiba Champions League, con cinque punti che hanno steso i francesi.
Perché fino a quel momento la gara era stata un’altalena continua tra le due squadre nel punteggio, con prima l’una, i campioni di Francia, a cercare l’allungo giusto poi l’altra, Varese, a rintuzzarlo e cercare di mettere la testa avanti.
Hodge ed Uter per l’Asvel i due leader offensivi più continui mentre per la squadra di coach Moretti l’unico a dar fastidio in attacco è stato il serbo Avramovic che ha chiuso la partita con 29 punti. Parlare di difese è inutile in una partita nella quale l’andamento dei vari quarti dimostra come gli attacchi hanno fatto il bello ed il cattivo tempo.
Primi dieci minuti per l’Asvel, 16 a 25, poi il ritorno di Varese che chiude a metà gara col parziale di 23 a 19 per un punteggio totale 39 a 44.
Poi nel terzo è sembrato che i francesi avessero trovato la chiave giusta per mettere la partita decisamente sulla propria strada ma i numeri di Avramovic e qualche super stoppata di Pelle, hanno rilanciato le forze varesine ed hanno prodotto un parziale di 22 a 14 che ha rimesso per l’ennesima volta le cose a posto. Addirittura con Varese avanti di 7 all’inizio dell’ultimo periodo di gioco, 67 a 60, prima di lasciare la porta del canestro aperta alle penetrazioni e scarichi di Hodge e compagni. Anche Uter ha tirato da 3 due volte comodamente, andando a segno però in una sola occasione.
Dopo l’aggancio ed il sorpasso di Villeurbanne, ancora una volta si è avuta l’impressione che i galletti potessero farcela tali e tanti gli errori della Openjob Metis in attacco e la confusione difensiva con Paolo Moretti più volte con le mani nei capelli per le sciocchezze dei suoi sui due lati del campo.
Ma evidentemente Villeurbanne non è squadra di caratura così superiore alla sua avversaria ed a sua volta ha commesso alcune ingenuità che hanno aperto corridoi per le penetrazioni di Avramovic e strade stellate per i salti di Pelle, bravissimo in difesa con almeno tre stoppate decisive, ed un paio di canestri in attacco con un alley oop in particolare che ha entusiasmato il palazzo di Masnago.
E così tra un canestro ed una fesseria di tutte e due le squadre si è arrivati all’ultimo minuto. Punteggio 78-80, tira Avramovic da tre, la palla prende il secondo ferro e scappa verso l’angolo del campo vicino alla panchina francese. Kangur la insegue la raccoglie e si gioca un uno contro uno fatto di palleggi e di avvicinamento a canestro di forza prima di metterla dentro con un semigancio. 80 pari si va di là con Villeurbanne che può gestire 24 secondi lasciandone pochi a Varese. Hodge tira dalla lunetta circa e fa canestro, 80-82. Manca poco, 14 secondi alla fine della partita, Varese organizza un attacco sulla sua parte destra, c’è una penetrazione chiusa dalla difesa…francese e lo scarico per Kangur in angolo.
Due secondi, l’estone si alza e tira, la palla entra quando il cronometro segna 00.06. Non c’è più tempo per l’Asvel e Varese vince, con merito perché ci ha creduto sempre senza sbracare mai e lasciare andar via la partita.