Desio (MB), 27 novembre 2016 – Si dice che nella vita come nello sport vige la regola non scritta della compensazione, nell’ultimo decennio, che mi vede umile cronista delle vicende sportive della Pallacanestro Cantù, credo che questa sera al PalaBancoDesio sia stata scritta la più brutta pagina di questo decennio di basket della gloriosa squadra di casa, che sia pure nel rinnovato mondo sportivo, ha nelle sue fondamenta la passione e l’orgoglio del popolo canturino.
Una rotazione già corta che si riduce a sei per la misteriosa estromissione tecnica di Parrillo e Quaglia, forse perché i grandi magnati russi non hanno neanche i soldi per pagargli il gettone di presenza. Con i cinque poveri cristi del quintetto a sottoporsi ad una cocente umiliazione tra l’ilarità dei propri sostenitori e lo stupore dell’intero staff ospite, che non crede alla facilità della sua performance, agevolata dalla scelleratezza della gestione amministrativa della nuova padrona Gerasimienko, che sembra uscita da un dramma (farsa) di Dostoievski.
La partita non ha mai una storia vera, bastano solo i muscoli dell’asse Wright–White ad avere la meglio sull’impalpabile ed evanescente sestetto di casa, che magari questa sera avrebbe potuto provare ad organizzarsi in una amichevole di volley. Torino, malgrado la facile vittoria, non mi è piaciuta sia dal punto di visto tecnico che caratteriale, soprattutto nella gestione degli ultimi minuti.
Red October Cantù-Fiat Torino 77-89
Parziali: 24-25; 7-22; 20-21; 26-21.
Progressione: 24-25; 31-47; 51-68; 77-89
Sala stampa
Kurtinaitis
Non abbiamo abbastanza giocatori per fare le rotazioni. Purtroppo al momento è questo il livello in cui riusciamo ad esprimerci. Non è una situazione facile da risolvere. Non è semplice trovare giocatori che ci facciano vincere. Purtroppo anche i nostri giocatori più importanti non hanno continuità ed alternano buone prestazioni ad altre meno. Quando hai rotazioni così ridotte basta che due elementi chiave disputino una brutta gara e diventa impossibile vincere. Questa sera alcuni miei giocatori hanno avuto un atteggiamento molto passivo. La colpa è mia che devo spronare la squadra.
Vitucci
Sono ovviamente felice per questo successo. Anche questa sera abbiamo permesso ai nostri avversari di recuperare in un paio di momenti. Oggi abbiamo speso molto per eseguire ciò che volevamo fare ed avevamo previsto che sarebbe stata una gara difficile. Sono fiero di avere un gruppo di ragazzi che si allena sempre con la giusta dedizione. Per questo sono contento per il successo. Vincere in trasferta non è mai semplice ed ancora meno è farlo a Cantù. Ci vuole carattere e determinazione ed oggi l’abbiamo dimostrata.
Mvp Harvey il meno appariscente dei suoi, ma sprazzi di classe cristallina.
Serafino Pascuzzi