Correva il primo luglio 2012 e tutti i giornali/web dedicati alla pallacanestro davano ormai per scontato l’arrivo di Keith Langford come nuova guardia dell’Olimpia Armani Milano. La notizia non fece clamore, al tempo gli si preferiva il buon Malik Hairston. Per Keith non fu la prima esperienza italiana dato che nella stagione 2006/07 giocò a Soresina dove totalizzò quasi i 20 punti di media a partita. Una breve parentesi in D-League prima dell’approdo definitivo in serie A con le maglie di Biella e della Virtus Bologna. Le buone cifre in maglia bolognese, quasi 14 punti di media, permettono al giovane Keith la sua prima esperienza in Eurolega con il Khimki.
I 18.7 punti di media a partita nella massima competizione europea non passano di certo sott’occhio, tanto che nella stagione successiva (2011/12) il Maccabi si fionda su di lui “rubandolo” alla concorrenza. Langford non riesce a ripetersi, in terra israeliana, la guardia ex Kansas totalizza “solo” 10.8 punti. Cifre troppo basse, valigie già pronte a fine stagione con direzione Milano. Fu fortemente voluto da Sergio Scariolo coach che lo allenò ai tempi del Khimki squadra in cui Keith rappresentava la punta di diamante. Il 2 luglio 2012 firmò un contratto biennale a 1,25 milioni di euro a stagione. La prima stagione si chiude con cifre ottime che però non furono necessarie a Milano per vincere il tanto atteso tricolore. Nonostante fosse prevalentemente un realizzatore, era in grado di deliziare la platea con assistenze spettacolari per i compagni.
Ma anche di segnare canestri nei momenti cruciali:
https://m.youtube.com/watch?v=VEjDDJ52M34
È la stagione 2013/2014 quella della definitiva consacrazione con Keith che diventa da subito protagonista con 18 punti di media a partita che gli valgono sia la nomina come miglior realizzatore della competizione venendo inserito nel quintetto ideale. Ecco qui gli highlights di una sua sontuosa prestazione contro l’Olympiacos ( 10 gennaio 2014, 29 pts):
https://m.youtube.com/watch?v=kb71KuKVRb0
Milano quella stessa stagione viene eliminata in Eurolega dal Maccabi ( vincerà il titolo europeo) nonostante un Keith Langford formato Mvp.
Nonostante la sconfitta europea, l’Olimpia riesce finalmente a sconfiggere i rivali di sempre vincendo il suo ventiseiesimo scudetto dopo 7 gare tirate. Purtroppo finita la stagione dello scudetto, la società chiese al giocatore di ridurre il proprio ingaggio; l’accordo non si trova e Keith firma un biennale in Russia. Per molti a Milano Langford rappresenta uno dei migliori giocatori che abbia mai calcato il parquet del Forum di Assago o almeno, per le giovani generazioni come me lo è stato. Tanta classe, capacità di segnare da tutte le posizioni ne fanno uno dei più grandi rimpianti milanesi e uno dei giocatori più da temere in vista della trasferta di giovedì in terra russa contro l’Unics Kazan.