TREVISO E VIRTUS CONTINUANO LA LORO MARCIA, ROSETO RESTA AL PASSO IN VOLATA
Pur con una partita in più, Treviso si siede momentaneamente in testa alla classifica del girone Est. I trevigiani proseguono a vincere tre le mura amiche del PalaVerde superando senza grossi problemi Ravenna. Gli uomini di Pillastrini giocano il solido basket solido, fatto di concretezza e impatto difensivo, annullando totalmente l’attacco romagnolo per oltre 30’. Lo spauracchio Marks viene tenuto a 6/16 al tiro e Taylor Smith non entra mai in partita (10 punti e 5 rimbalzi), mentre intorno il solo Tambone prova a dare qualche segnale di riscossa, pur tirando, lui pure, con percentuali risibili (3/11, 35% dal campo complessivo per l’OraSì). Ne viene fuori una partita senza storia, in cui Treviso si allarga fino ai 20 punti di margine, controllando poi senza patemi gli ultimi 10’. Un’altra dimostrazione di forza per la Dè Longhi, guidata dal solito Moretti (14 punti e 4 rimbalzi), con un Perry discreto (13 e 6 rimbalzi) e buone cose da Fantinelli (12 punti, 5 rimbalzi e 8 assists) e Ancellotti (10+7). E proprio Fantinelli era stato il grande protagonista della vittoria giunta mercoledì nell’anticipo dell’undicesima giornata contro Imola. Tripla doppia, addirittura, per il faentino nel successo per 77-65 contro un’Andrea Costa che faceva esordire Jiri Hubalek (9 punti e 5 rimbalzi in 25’). Una partita fatta da 14 punti, 10 rimbalzi e 12 assists che hanno aiutato i suoi compagni ad addrizzare la gara dopo 20’ in cui Imola aveva fatto corsa di testa (30-34 all’intervallo) grazie ai canestri di Cohn (17 e 5 rimbalzi) e Ranuzzi (13, 6 rimbalzi e 4 assists). Nella ripresa, però, è arrivata la riscossa trevigiana, per una volta ispirata principalmente dall’attacco, che l’Andrea Costa non è più riuscita a contenere, finendo per subire il sorpasso nel terzo quarto e poi soccombere nel periodo conclusivo. Sempre ottimo Moretti (14 e 5/6 dal campo), 11 punti, 7 rimbalzi e 4 assists Jesse Perry.
Non si è fatta attendere la risposta della Virtus Bologna, in campo nell’anticipo di sabato sul campo di Recanati. Partita decisamente diversa da quelle giocate da Treviso. Con due attacchi prolifici ne è venuta fuori una gara a chi segnava di più e il maggior tasso tecnico bolognese ha pagato alla fine. L’Ambalt, con il neo coach Giancarlo Sacco in panchina, non ha però demeritato, facendo sudare parecchio gli emiliani, sia nel primo tempo, condotte nelle prime curve e chiuso comunque solo a -3, che nel secondo quando, dopo aver toccato il -17 (51-68), ha messo in piedi una rimonta quasi clamorosa, arrivando fino al -1. Non abbastanza, però, per andare a ribaltare le sorti dell’incontro, anche per via della freddezza dei vari Umeh (20 punti) e Spissu (19 con quattro triple), abili a segnare i tiri liberi della sicurezza nel finale. Vittoria pesante per la Virtus che continua a giocare senza un giocatore importante come Klaudio Ndoja (rientro il 9 dicembre?), che sta portando la dirigenza e tenere un occhio sul mercato nel caso in cui le sue condizioni fisiche non migliorino a breve. Le sofferenze patite nel finale, in una partita che a un certo punto pareva morta e sepolta si potevano evitare, ma, vedendo il bicchiere mezzo pieno, l’abilità con cui è stato gestito il convulso finale fa ben sperare. Ottimo, come sempre, Kenny Lawson (ex che si è fatto rimpiangere con 23 e 9 rimbalzi, fresco MVP del mese di novembre), segnali confortanti anche da Gabriele Spizzichini, tutto fare con 9 punti, 6 rimbalzi e 4 assists. Per Recanati la difesa continua ad essere un mistero, ma segnali di ripresa ce ne sono stati. 19 punti per Bader, 17 e 12 rimbalzi di Reyndols, 15 Maspero, 14 e 5 assists Loschi.
In terza posizione resiste Roseto, che deve però sudare fino all’ultimo secondo per vincere il derby abruzzese con Chieti. Gran rischio per gli uomini di Di Paolantonio, che rischiano di sprecare 9 punti di vantaggio accumulati a inizio ultimo quarto e ringraziano la schiacciata a 8” dalla fine di Brandon Sherrod e il seguente errore da tre punti di Cade Davis, che permette agli Sharks di rimanere in scia alle primissime. E’ stata una partita che ha fatto onore al concetto di Derby: vibrante, combattuta, davanti a una bella cornice di pubblico. La differenza attuale in classifica tra le due squadre non si è notata e la Proger se l’è giocata per 40’ alla pari, soprattutto grazie alla magie del suo duo USA, Golden-Davis, ha messo a referto 52 punti (29 il primo, 23 il secondo), tenendo sempre in partita gli ospiti. Roseto, comunque, la partita l’ha sempre condotta, anche se mai in maniera definitiva. Adam Smith non è stato devastante come suo solito (16 punti con7/16 dal campo) e allora ci ha pensato Nicola Mei a farne le veci, alzandosi dalle panchina e sparando sei triple per 22 punti complessivi (in 24’). Protagonista Brandon Sherrod, alla sua miglior partita in maglia Sharks. Non solo il canestro della vittoria, ma anche 15 punti e 12 rimbalzi per lui. Solido Valerio Amoroso con 11 punti e 6 rimbalzi.
FATAL IMOLA PER LA FORTITUDO, CHE SPETTACOLO IL DERBY GIULIANO, MANTOVA PASSA A PIACENZA
Gran colpo dell’Andrea Costa che dopo aver fatto buona figura nell’infrasettimanale a Treviso, regala un altro dispiacere alla Fortitudo (terza sconfitta consecutiva nelle ultime tre partite giocate al PalaRuggi) confermando i segnali di crescita mostrati nell’ultimo periodo. Gli imolesi giocano, abbondantemente, la propria miglior gara dell’anno, dominando in lungo e in largo una della favorite del girone. Per 30’ non c’è veramente storia e il tabellone arriverà a segnare anche -18 per gli ospiti, che hanno subito molto più del previsto l’assenza di Leonardo Candi (fermo a causa di una caviglia slogata). Nell’ultima frazione gli uomini di Boniciolli hanno tentato una tardiva rimonta che, però, non si è concretizzata oltre il -5 e, di fatto, non ha mai veramente impensierito Imola, che ha finalmente dato una bella soddisfazione al proprio pubblico prendendosi anche due punti belli pesanti per la classifica. MVP Norman Hassan, letale al tiro pesante (5/8, 19 punti complessivi) e ottimo l’ex di turno Patricio Prato con 15 punti in uscita dalla panchina. Confusionaria la F, che ha avuto poco da Knox (13 e 9 rimbalzi) e pochissimo da Mancinelli (9 punti con 4/13) ed è stata in tensione per un colpo alla mano subito da Ruzzier (discreto con 13 punti e 3 assists) che però non dovrebbe essere niente di serio.
Grandissimo spettacolo di pubblico al PalaRubini di Trieste per il derbissimo tra l’Alma e Udine, partita che mancava dal 2003 e che la gente triestina ha onorato con quasi settemila spettatori (e una corposa presenza di supporter ospiti). In campo la partita è stata quasi un monologo triestino, però. Dopo le prime fasi di studio, infatti, i padroni di casa, con un Green indemoniato (16 punti, 4 rimbalzi e 4 assists alla fine), hanno preso il largo, raggiungendo rapidamente la doppia cifra di vantaggio e proseguendo nel proprio dominio anche nel secondo tempo, toccando il +20 nell’ultima frazione che, in sostanza, è servita più che altro a Udine per limare lo svantaggio e chiudere con un passivo accettabile. Ottima prova corale dell’attacco di Trieste, che ha avuto un buon Prandin dalla panchina (15 punti in 25’) e 12 punti con 6 assists di Matteo Da Ros. Udine, invece, è stata tutta in un fantastico Allan Ray, che ha mostrato tutto il suo repertorio offensivo, chiudendo con 35 punti, 7/14 dal campo e 17/19 ai liberi. Tutt’intorno, però, è mancata la squadra, in particolare Stan Okoye, che dopo un buon avvio si è spento, finendo si con la doppia doppia da 13+12, ma anche con 5/13 al tiro e un contributo realizzativo inferiore alle attese.
Con Trieste, così, si infila nel gruppone delle quarte anche Mantova, che vive una bella domenica andando a cogliere due punti esterni di peso sul campo dell’Assigeco Piacenza dopo un tempo supplementare. Vittoria sporca e sudata per la Dinamica Generale che si è definitivamente tirata fuori dalle secche di un inizio di campionato difficile. La partita è stata inficiata molto dalla fisicità delle due difese che hanno decisamente avuto la meglio su attacchi non proprio brillanti. Bobby Jones, con un canestro e fallo da vero rapinatore d’area, aveva mandato la partita al prolungamento. Ma ai supplementari sono state due triple di LaMarshall Corbett a spezzare l’equilibrio in favore degli ospiti, con Piacenza che non ha avuto la forza e l’ordine in campo per rimettere nuovamente in piedi l’incontro. Miglior giocatore per gli Stings è stato, però, DeAndre Daniels, che ha dato segni del suo talento con 23 punti e 9 rimbalzi, mentre Corbett ha messo apposto le cose nei 5’ extra, chiudendo con 19 punti. L’Assigeco (che perde per due mesi Matteo Formenti), invece, è stata tutta nella gran serata di Kenny Hasbrouck, fatto uscire dalla panchina da Andreazza e che ha risposto con 25 punti in 29’, unico ad andare in doppia cifra dei suoi.
JESI INTERROMPE LA MALEDIZIONE, VERONA FINALMENTE VINCE E CONVINCE
Dopo sei sconfitte consecutive, alcune delle quali davvero beffarde, torna finalmente al successo Jesi, che vince in casa contro Ferrara, facendo anche divertire il proprio pubblico: 82 punti segnati, quattro uomini in doppia cifra e sprazzi di basket davvero gradevole. Il tutto in una domenica che non era nata sotto i migliori auspici, con gli ospiti decisamente più brillanti nei primi 10’ e subito in fuga (13-21 il parziale dopo il primo quarto) con il solito Laurence Bowers (24 e 8 rimbalzi) a fare il vuoto. Ma dal secondo quarto in poi il registro è totalmente cambiato, con l’esplosione definitiva dell’Aurora nel terzo quarto: 29 punti a tabellone, la difesa che ha fermato quasi del tutto l’attacco estense (tenuto a 11 punti) e punteggio totalmente girato. Da lì in avanti la gara ha seguito il canovaccio favorevole ai marchigiani, che nell’ultima frazione hanno contenuto i tentativi di rientro della Bondi, andando a trovare due punti che mancavano da tempo immemore. Il protagonista di giornata è stato Filippo Alessandri, che è riuscito a dare quel quid in più all’attacco jesino (che ha avuto il solito contributo dal trio Maganza-Davis-Bowers, 49 punti complessivi anche se con percentuali di tiro deficitarie). Per il playmaker classe 1989 16 punti con 5/8 al tiro e 4/4 ai liberi.
Comincia a dare i primi frutti la cura Dalmonte in casa Tezenis Verona. Dopo la partita gagliarda, seppur perdente di domenica scorsa in casa Virtus Bologna, i veronesi tornano al successo facendo un sol boccone di Forlì. Partita davvero mai in discussione in cui la Tezenis ha dato sfogo a mesi di amarezze e bocconi duri da mandar giù, giocando con intensità e durezza per tutta la partita. L’Unieuro non ha retto l’urto, non riuscendo ad opporre resistenza e finendo travolta senza appelli e venendo raggiunta in classifica proprio dagli avversari. Cinque gli uomini in doppia cifra per i gialloblù con Portannese e Brkic migliori realizzatori a quota 14 punti, 12 di Robinson e 11 di Frazier e Boscagin, mentre la difesa ha costretto Forlì a ben ventidue palle perse. Tutto storto per i romagnoli, a partire dalle giornata nerissima di Wayne Balckshear, fermo a 4 punti in 14’, con 2/7 al tiro e costanti problemi di falli. Chiude in doppia cifra solo Jeff Crockett: doppia doppia per lui con 15 punti e 10 rimbalzi.
RISULTATI
Ambalt Recanati – Segafredo Virtus Bologna 83 – 87
Alma Trieste – G.S.A. Udine 78 – 71
Aurora Basket Jesi – Bondi Ferrara 82 – 67
De Longhi Treviso – OraSì Ravenna 70 – 59
Assigeco Piacenza – Dinamica Generale Mantova 73 – 78
Tezenis Verona – Unieuro Forlì 84 – 59
Roseto Sharks – Proger Chieti 82 – 80
Andrea Costa Imola – Kontatto Fortitudo Bologna 74 – 67
Anticipo 11esima giornata (mercoledì 30 novembre): De Longhi Treviso – Andrea Costa Imola 77-65
CLASSIFICA
De Longhi Treviso 18 (una partita in più)
Segafredo Virtus Bologna 16
Roseto Sharks 14
Alma Trieste 12
OraSì Ravenna 12
Dinamica Generale Mantova 12
Kontatto Fortitudo Bologna 12
Assigeco Piacenza 10
Andrea Costa Imola 8 (una partita in più)
G.S.A. Udine 8
Aurora Basket Jesi 8
Tezenis Verona 8
Bondi Ferrara 8
Unieuro Forlì 8
Proger Chieti 6
Ambalt Recanati 2
Nicolò Fiumi