Imbarazzante. Questo aggettivo esprime da un lato in modo buono e dall’altra in modo negativo, l’andamento della partita – ennesimo derby del Lazio nel girone Ovest della A2 Citroen – tra NPC Rieti ed Unicusano Virtus Roma vinto dai padroni di casa 81-75.
Imbarazzante per l’atteggiamento difensivo e di conseguenza offensivo, di Rieti nel primo quarto, chiuso sul 26 a 9, senza che Roma, tranne i primi cinque minuti – 13 a 7 a meno 4’23” con Time out chiamato da Corbani – tenentasse la benchè minima cosa per impedire che il punteggio si dilatasse così tanto. L’incubo Dalton Pepper ha tormentato la difesa romana che lo ha considerato una specie di fantasma che le infestava l’area e subito fuori senza avere le mosse giuste per fermarlo.
Ed allora nonostante un timido tentativo di Raffa e compagni di guardare oltre la propria metà campo, con il punteggio di 36 a 27 con tre minuti per andare all’intervallo lungo, Rieti ha continuato a banchettare sulla Virtus con Simms, Pepper ancora, Zanelli e chi altro volesse affacciarsi per un comodo tiro, tanto morbida – ed è un eufemismo – era la difesa romana. Si va al riposo sul 44 a 29 e ci aspetta che dal tunnel esca la tigre Roma con la bocca assetata di canestri e punti.
No è ancora Rieti a spingere ed a approfittare per esempio, della libertà concessa dagli avversari di poter portare a termine molte penetrazioni centrali fino al ferro senza incontrare ostacolo alcuno. E quando Juan Marcos Casini, guardia esperta di Rieti, chiude il terzo quarto con 7 punti consecutivi, 63-43, ci si prepara agli ultimi dieci minuti solo chiedendosi come sarebbe stato il punteggio alla fine.
Errore anche questo però perché sul più bello la verve, la forza e la lucidità di Rieti si spengono all’improvviso. L’Unicusano ne approfitta per un primo parziale a suo favore di 0-5, 63-48 con più di 8 minuti alla fine della gara. Chessa finalmente libero dall’asfissiante marcatura di Benedusi e di Eliantonio, comincia a mettere dentro qualche punto ed a guadagnare falli, Brown sembra inarrestabile sotto canestro ed anche Raffa si è svegliato da un torpore che sembra eterno. Complice il rilassamento di Rieti, i pochi tiri ed imprecisi di Pepper, la Virtus mette lì un parziale di 0-12 che con 5′ da giocare sembra riaprire tutti i giochi. Siamo 67 a 60 a 4’53” dall’ultima sirena. E da questo momento in avanti le due squadre hanno giocato con il pallone che pesava dieci chili tanto ogni possesso è stato fondamentale. Come quello seguente ad un canestro più tiro libero di Brown, 71-62 e rimessa dal lato sempre per Roma in seguito ad un tecnico per proteste inflitto all’allenatore di casa Luciano Nunzi – dato per pareggiare quello affibbiato al coach ospite nel II^ quarto – che Roma non ha saputo concretizzare perché sul tiro da fuori sbagliato da Raffa, i rimbalzi sono stati una tonnara nella quale nè Landi nè Brown hanno trovato la deviazione giusta per la feroce opposizione dei lunghi di Rieti.
Però poi Sandri ha messo dentro la tripla del 73 a 69 a 2 minuti dalla fine e poco dopo una palla rubata di Brown con relativa affondata bimane ha siglato il 75 a 73 con 48″ secondi da giocare. Ma Rieti ha da tempo iniziato la sua processione ai tiri liberi perché Roma ha raggiunto presto il bonus dei falli. E non ha mai sbagliato con Zanelli, Di Prampero, Casini, e Pepper molto meno produttivo nei due quarti finali ma perfetto al momento di sigillare la gara.
Questo è il link al tabellino della gara
Fabio Corbani allenatore della Unicusano Virtus Roma ha così commentato la gara:
“Innanzitutto complimenti a Rieti perché si è giocato in un bell’ambiente, con una bella cornice di pubblico e da sportivo fa sempre piacere, è stato un evento emozionante. La nostra partita è stata segnata nei primi 3-4 minuti, quando abbiamo difeso in maniera più che sufficiente ma attaccato in modo sciagurato, andando fuori ritmo e cercando conclusioni che non avremmo dovuto cercare. Nell’arco della gara poi siamo riusciti a cambiare e a correggerci, ma quei minuti ci hanno trasmesso insicurezza che abbiamo poi sofferto anche nelle scelte difensive andando del tutto fuori partita con tutti i nostri giocatori. Nei tre quarti successivi i ragazzi sono stati bravi a rimanere concentrati, a non lasciare andare la partita, ma poi diventa più difficile contenere gli avversari ai quali abbiamo concesso di acquisire fiducia. Ci siamo andati vicino e alla fine ha vinto Rieti con merito per tutto quello che ha fatto, ma allo stesso tempo credo che se l’avessimo portata al supplementare non avremmo rubato nulla“.
Ed ecco l’analisi del coach di Rieti, Luciano Nunzi:
“Era la terza partita di una settimana, la terza di grande intensità mentale, abbiamo combattuto tre vere battaglie e devo fare i complimenti ai mie ragazzi per come oggi siamo riusciti, anche sull’esperienza avuta tre giorni fa ad Agropoli, ad approcciare veramente bene alla partita. Abbiamo avuto il merito di sporcare qualsiasi cosa Roma volesse fare, abbiamo avuto il merito di capire dove bisognava andarli ad attaccare, abbiamo avuto l’energia giusta per metterli in difficoltà. Roma è una squadra dal grandissimo potenziale offensivo e credo che per tre quarti di partita siamo stati davvero bravi a limitare sia le loro scelte, sia, a livello individuale, gli uno contro uno. Negli ultimi dieci minuti si è spenta la luce, sono venute meno le energie, un po’ per giocato tre partite tanto intense in questa settimana, un po’ per i nostri limiti, un po’ per i meriti dell’avversario che ha alzato i ritmo della partita in un momento in cui eravamo un po’ stanchi ed abbiamo subito rimbalzi in attacco, uno contro uno facili e soprattutto non abbiamo più capito come andare a tirare dall’altra parte. Contro quel tipo di difesa non è pensabile andare a tirare sei volte da tre punti e sei volte da due, significa che la lucidità per attaccare quel tipo di difesa ci è mancata. Credo che siamo arrivati alla fine di questa settimana stanchi, ma con un grande orgoglio che ci ha portato a giocare una partita importante contro una squadra importante”.
Eduardo Lubrano