Dunque è arrivata la prima sconfitta in trasferta, nella Champions League, per la Sidigas Avellino che a Strasburgo ha ceduto ai francesi, 63-57, ed ha perso anche la differenza punti nel confronto diretto (adAvellino era finita 72 a 69).
Partita subito difficile per i ragazzi di coach Sacripanti perché i francesi sono una squadra molto forte fisicamente e sono in un momento di grande forma dopo un avvio di stagione complicato. Così si vivacchia sulla parità nel punteggio fino a quando la differenza abissale da subito nei rimbalzi non consente allo Strasburgo di giocare tanti palloni in più e di togliere ad Avellino il controllo del gioco.
Più che nel primo quarto, la differenza si vede nel secondo quarto. Il parziale di 21 ad 8 per i francesi è frutto del buon attacco che questi trovano pur senza fare cose eccezionali, e della ottima transizione difensiva che impedisce a Ragland e compagni di giocare in velocità. E poichè proprio la guardia col numero 1 sulla maglia sembra attraversare un momento di stanchezza, l’attacco irpino ne risente in modo sostanziale. Anche perché non è la serata di Fesenko, nemmeno in attacco, dove viene rifornito poco e quel poco lo spreca.
All’inizio del terzo periodo Avellino parte forte con uno 0-4 che sembra far presagire un atteggiamento diverso e il 4 ad 11 in 4 minuti conferma l’ipoteso di una Sidigas più determinata. Ci sono anche due splendide stoppate di Marco Cusin che sembrano dare solidità alla rimonta di Avellino che scende sotto la doppia cifra, 44-35. Ma qui entra in scena il fattore Slaughter: la guardia americana di Strasburgo inizia una serie di canestri che ogni volta hanno il potere di spegnere sul nascere i tentativi degli ospiti di avvicinarsi ancora un pò. Prima un tiro da tre e siamo 50 a 37.
Poi nel quarto periodo quando Avellino arriva a meno 6 con l’obbiettivo di difendere almeno il più tre dell’andata, in un attimo Slaughter e Hovard rimettono dieci punti, 56 a 46 con 5’20” da giocare. E poi quando Randolph fa il 56 a 50, ecco Slaughter con un’altra tripla per il 59 a 50 e subito dopo ancora con Hovard 61 a 51. Avellino non sta sulle gambe, Leunen, il più lucido come spesso accade, mette 7 punti di seguito che regalano l’ultima speranza ma uno sfondamento di Joe Ragland sul possesso decisivo chiude la questione.