Quasi otto anni di attesa. Ma si può dire che ne è valsa la pena. E chissenefrega se oggi si gioca in Serie A2. Il Derby di Bologna numero 104 è stata una partita combattuta, vibrante, incerta dall’inizio alla fine. Magari non bellissima, ma avvincente e che fino all’ultimo centesimo di secondo ha tenuto tutti sulle spine. Poi c’è il capitolo a parte del contorno. Novemila persone. Palazzo pieno in ogni ordine di posto a un’ora dalla palla due. I primi cori fuori dalla Unipol Arena già nel pomeriggio. Coreografie, presentazione delle squadre in tre dimensioni. Insomma, uno spettacolo vero. Di quelli di cui ci sarebbe bisogno molto più spesso nel panorama cestistico italiano.
Ha vinto la Virtus che ha avuto la forza di non disunirsi sul -6 a 2’ dalla fine, andando a riprendersi la parità dalla lunetta, sfruttando la Fortitudo in bonus e poi, nel supplementare, portata in trionfo da un Michael Umeh straordinario (29 punti con 5/10 da tre punti), autore di nove degli undici punti segnati dalla Segafredo nel prolungamento. Ma sarebbe veramente potuta finire in qualsiasi modo. Commovente la Fortitudo, con un americano in meno, Knox impresentabile (3 punti e 0/8 al tiro) e Nikolic ormai ai margini delle rotazioni, oltre che lontano dal 100% della condizione fisica. Se la sono giocata, allora, con una faccia tosta impressionante, il miglior Ruzzier della stagione (19 e 4 assists), Matteo Montano (24 e 6/11 da tre), Leo Candi, autore di un gran primo tempo ma che ha sulla coscienza un paio di perse di troppo nel finale, e Nazzareno Italiano (16 e 4 rimbalzi). E per un soffio non l’hanno portata a casa.
Ha fatto la differenza quello che tutti, alla vigilia, riconoscevano alla Virtus come vantaggio effettivo: l’avere un giocatore capace di sparigliare le carte da solo. La tripla senza senso con cui Umeh ha siglato il sorpasso definitivo ha fatto il palio con l’ultimo farraginoso possesso di Matteo Montano (e nei regolamentari di Italiano), finito per prendersi un tiro impossibile con davvero poche chance di entrare. In una partita dove i nervi hanno, chiaramente, avuto la meglio sulle capacità dei singoli questo è stato un dettaglio che ha fatto realmente la differenza tra vincere o perdere. Lo sa Boniciolli, lo sa tutto lo staff Fortitudo che, però, esce da questa partita con più certezze che dubbi. C’è la consapevolezza di un gruppo è forte e solido come lo si era immaginato, se connesso mentalmente. Un inserimento fatto con criterio a gennaio (e Alex Legion non necessariamente risponde a questo identikit) potrebbe essere il tassello mancante per fare diventare questo puzzle di giocatori il migliore in circolazione.

La cornice in cui si è giocato è stata veramente da mille e un notte (foto dalla pagina Facebook Federazione Italiana Pallacanestro – Italbasket)
Prosegue, invece, il momento magico della Virtus, che vince il Derby quasi senza capirne i motivi. Si perché, dopo un primo tempo bruttino ma chiuso avanti, nei secondi 20’ la Kontatto ha fatto, con merito, corsa di testa. Giocando meglio in attacco, trovando numeri inattesi da Ruzzier e Italiano e la grande partita di Montano (14 triple di squadra a segno) e bloccando i bianconeri in difesa, piantonando un Kenny Lawson decisamente sotto tono (14 e 8 rimbalzi ma senza incidere come suo solito) e con un lavoro encomiabile su Rosselli e Umeh, uscito poi alla distanza. La tripla del +6 di Mancinelli a meno di 2’ del termine sembrava il colpo del KO e, invece, con grande cinismo e esperienza, la truppa di Ramagli non si è scomposta. Ha giocato sulla stanchezza degli avversari, lucrato falli che si sono convertiti in preziosissimi tiri liberi (e poi nei quinti falli di Mancinelli e Candi), nel momento in cui le soluzioni offensive latitavano, e di là limitato la Fortitudo. Il pareggio lo ha regalato Lawson con un 2/2. Poi Italiano ha fatto una scelta folle con 11” da giocare, sparando un tiro finito oltre il tabellone e lasciando oltre tre secondi per l’ultimo tiro alla Virtus, stoppato poi da Candi su tentativo mal scelto da Umeh.
Poi il supplementare, con Virtus subito avanti con canestro e fallo del solito Umeh. Pareggio con tripla di Ruzzier e canestro e fallo di Candi, pareggiato ancora da Umeh. Sorpasso di Lawson, controsorpasso di Italiano da tre punti e ultima magata di Umeh, con un canestro pesante dall’angolo marcato e fuori equilibrio, prima dell’ultimo errore di Montano. Trionfo e delirio alla Unipol Arena, per una vittoria che porta il volto anche di Marco Spissu, mattatore dell’incontro assieme a Umeh, segnando a ripetizione quando nessuno dei suoi compagni sembrava voler mettere dentro il pallone (26/68 il dato al tiro per la Segafredo). E di Guido Rosselli, che ha giocato una partita da vero califfo. Perché altrimenti non si spiegherebbe il 25 di valutazione con 1/9 al tiro. L’ex Torino ha atteso la partita, andando a prendersi messe di liberi (10/10) una volta capito che al tiro non era giornata. Lottando a rimbalzo (8), regalando chicche ai compagni (7 assists) e mettendoci anche un paio di recuperi.
La Virtus è così matematicamente Campione d’Inverno, inanella la nona vittoria consecutiva, ma non deve farsi troppo trascinare dagli entusiasmi. Al di là della gioia per il Derby portato a casa, la partita non può lasciare troppo soddisfatto Ramagli. I bianconeri non hanno mai imposto il proprio gioco e si sono fatti trascinare nel tipo di partita che voleva la Fortitudo, oggi ragionevolmente da ritenere una squadra inferiore, pur se non di molto, alla Segafredo. Gli stenti a servire Lawson e a far uscire dai blocchi Umeh sono un segnale da analizzare attentamente, così come un attacco che, a differenza del solito, ha impiegato tanto a entrare nei giochi, risultando spesso farraginoso e prevedibile. Già lunedì si torna in campo, con la difficile trasferta di Piacenza, da prendere con le molle per non far svanire in un attimo l’ulteriore entusiasmo generato da questa vittoria. Tenendo un occhio al mercato per trovare un sostituto a Klaudio Ndoja che a breve andrà sotto i ferri per sistemare la sua caviglia malconcia.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FORTITUDO KONTATTO BOLOGNA 87-86
PARZIALI: 10-11; 23-19; 22-29; 21-17; 11-10.
PROGRESSIONE: 10-11; 33-30; 55-59; 76-76; 87-86.
MVP: Michael Umeh.
WVP: Justin Knox.
Nicolò Fiumi