Boniciolli: raramente sono stato così soddisfatto della prestazione della mia squadra come oggi. Per la prima volta abbiamo usato la tattica con successo, come avevamo fatto con successo certe scelte contro la Virtus. La nostra giornata è iniziata con Nikolic che si è sottoposto ad una iniezione antidolorifica per dare un minimo contributo, purtroppo pur se fatta benissimo gli ha addormentato un braccio e così abbiamo fatto la quinta partita su 19 senza una guardia straniera. Nonostante questo hanno applicato al meglio la difesa tattica che avevamo pensato da un mese, la coppia di stranieri di Verona ci ha punito come sempre avviene da quando non abbiamo un esterno straniero, e tra due settimane questa agonia avrà termine.
Sapete che sbaglio io, sbagliamo i giocatori e non è mio costume recriminare sugli arbitraggi. Chi ha visto il derby lo sa, non è mio costume lamentarmi perché voglio che i giocatori imparino a vincere con la fatica e non con il pianto. Però francamente 27 tiri liberi a 9 mi sembra esagerato, lo dico con il massimo rispetto per Verona e per il lavoro di Dalmonte, ma in una partita persa per dettagli questo ha sicuramente influito sull’esito finale della partita.
Per quanto riguarda il futuro sono sicuro che continuando a lavorare così noi entreremo nei playoff, dopodiché io ho un’altra piccola speranza. Noi stiamo giocando sostanzialmente da due anni senza una guardia americana, dai playoff scorsi prima e pagando poi gravemente una scelta sbagliata mia, di Pavoni e Muratori, quella di tessererare Roberts. Non abbiamo avuto un singolo episodio fortunato in due anni, se un briciolo di questa sfiga ci torna indietro possiamo andare in serie A.
I giocatori erano sereni? Siamo stati punto a punto con una squadra che secondo me è strutturalmente la più forte del campionato, con le guardie loro che segnano una trentina di punti. Ho dato ai giocatori mezzo giorno di riposo in più., sono orgoglioso di loro.
Non stiamo parlando solo dell’assenza dell’americano, anche del fatto che Ruzzier ha iniziato a giocare da due partite: se un giorno una divinità ci concederà di giocare con la squadra da me scelta, credo che saremo competeitivi. Il risultato di quello che stiamo facendo lo stiamo vedendo sul campo, abbiamo perso di poco il derby, perso di poco a Verona, noi continuiamo.
Dalmonte: non so se qualcuno di voi si ricorda che tempo fa dissi che per la tipologia di squadra che siamo dovevamo essere brutti sporchi e cattivi. Stasera ci siamo andati vicini: brutti, per merito della difesa della Fortitudo che non ci ha concesso una pallacanestro lineare, sporchi, perché siamo riusciti a sporcarci le mani in qualche possesso, cattivi perché come forza mentale siamo rimasti lucidissimi, come dimostra il pick’n’pop tra Frazier e Brkic che è stato come momento emotivo il canestro della partita.
La Fortitudo ci ha portato spesso fuori dai binari, lì abbiamo giocato possessi un po’ farraginosi ma mantenendo comunque la lucidità. In più ha giocato una difesa tattica, e lo dico anche se non depone a mio favore, che ci ha colto di sorpresa. Malgrado questo siamo riusciti a produrre offensivamente e soprattutto ad avere sempre un’idea vera in difesa: tre o quattro errori nell’arco di 40 minuti ci possono stare. Ci siamo attaccati a quello anche quando per meriti loro abbiamo trovato difficoltà. Ci aspettavamo una partita di questo tipo, abbiamo avuto la forza mentale per giocarla, poi la partita magari si decide con un pallone che entra e un pallone che esce.
Qui leggo 4685 spettatori: per il momento che stiamo vivendo, considerando anche la massiccia presenza di fortitudini, deve essere motivo di orgoglio per il nostro pubblico questa presenza. Magari anche perché il calcio non gioca, magari perché abbiamo destato qualche curiosità dopo Treviso.
A camminare sopra le nuvole si rischia di perdersi, noi viaggiamo con il passo giusto verso il nostro obiettivo. Non sono capace di fare proclami, sono più da palestra e pragmatico, non mi va di farmi trasportare dall’emotività di fronte a due partite che su 30 non sono niente. Sereni e tranquilli, meglio prendere l’obiettivo grosso che farselo sfuggire per presunzione.
Rendiamo meglio in base al blasone dell’avversario? Conta la posizione in classifica, non dimenticare che Piacenza ci sta davanti 3-4 vittorie, il blasone non scende in campo. Le sconfitte a Jesi e Roseto sono due storie diverse, a Jesi siamo stati avanti 30 minuti. Sarà una prova di maturità e di umiltà affrontare Piacenza nel modo giusto.