Ci sarà un’”imbucata” di lusso alla festa della bolognesità così meticolosamente preparata da Walter Sabbatini e da tutti i vertici della LNP perché in finale della Turkish Airlines Cup di A2 ci sarà la Eurotrend Angelico Biella che ha eliminata la De Longhi Treviso, 89 ad 81.
Imbucata di lusso perché tutto sembrava essere scritto per una grande festa del girone Est, quello dove giocano le due bolognesi – sapevate che alla Unipol Arena i ragazzi che puliscono il campo dal sudore dei giocatori hanno le maglie griffate dalla Kontatto lo sponsor della Fortitudo Bologna che non ha la squadra alle finale ma che c’è comunque? – l’unico vero della serie cadetta, perché i telecronisti sono di Bologna e non mancano di far sapere che quel giocatore nel 2006/7 ha giocato nella Fortitudo o nella Virtus, o che quell’altro stava per essere preso nel 2013 da una o l’altra formazione felsinea, o che quello che è un prodotto del vivaio di una squadra emiliana, che il padre di quello è stato tre mesi a Bologna e via dicendo.
Ok veniamo alla pallacanestro. Ed alla grande Biella, prima di quel girone, Ovest di non si sa quale campionato, che ha preso a pallate la miglior difesa della A2 quella di Treviso sin dall’inizio perché Tessitori ed Hall innescati da Ferguson hanno aperto molto bene la scatola trevigiana ed allo stesso tempo hanno difeso tutti molto bene quelli di Biella costringendo gli avversari a difficili tiri da fuori senza possibilità di andare sotto il canestro piemontese. Allora anche Jessie Perry è dovuto andare a cercar fortuna fuori – e lo ha fatto bene – mentre ha stentato Davide Moretti perché la sua squadra non aveva il solito ritmo offensivo con la palla rimandata fuori dai lunghi dopo il primo appoggio. Fine primo quarto 24 a 17 per l’Angelico.
Orgoglio e compattezza difensiva che però Treviso ha ritrovato nel secondo periodo grazie all’ingresso in campo di Fantinelli – che sembrava non dovesse giocare – e che invece ha dato non solo ordine dietro ma anche un po’ di vivacità all’attacco iniziando una serie di penetrazioni centrali spesso chiuse con due punti personali o con intelligenti scarichi per i compagni che un po’ alla volta si sono ritrovati ed al 15° hanno ritrovato anche la parità sul 36 a 36. Di là, fronte Biella, mentre Ferguson sonnecchiava ed Hall rifiatava, è cresciuto in modo spaventoso Mattia Udom che ha messo tutti e 10 i suoi punti in questo quarto aiutando Biella a rimanere in ritmo e caricando di falli i lunghi avversari. Poi Tessitori ha completato l’opera con un finale da 5 punti consecutivi più due di Ferguson e Biella è andata all’intervallo lungo sul più tre, 49 a 46.
Il terzo periodo è iniziato con una tripla di Ancellotti di Treviso che non avendo sin lì trovato nulla sotto canestro ha pensato bene di non prendere più botte senza fatturato. Da quel momento è stato bellissimo il duello tra lui e Tessitori a chi ne dava di più ed a chi faceva una cosa più giusta dell’altro,51-51, mentre montava la marea Jazzmar Ferguson. Mandato sistematicamente a destra dalla difesa con aiuti di coach Pillastrini per la De Longhi, il piccolo grande genio di Louisville, Kentucky, ha deciso che ne aveva abbastanza ed ha organizzato sé stesso e la sua squadra per andare verso destra e fare ciò che più gli aggradava. Risultato: 11 punti consecutivi che alla fine hanno piegato la pur splendida resistenza di Treviso che fino al 59 pari è rimasta lì poi all’ennesima tripla del play di Biella ha piegato forse per la prima volta in due giorni le ginocchia. Come uno squalo Mike Hall ha segnato un canestro da tre che sembrava impossibile, 65-61, ed anche se Rinaldi con due liberi ha subito riavvicinato la De Longhi, un fallo di stanchezza mentale di La Torre su Ferguson – strano vero? – ha mandato il numero 3 piemontese in lunetta, 68 – 64 prima degli ultimi dieci minuti.
All’inizio dei quali il play in questione ha guidato i suoi di persona fino all’allungo decisivo lasciando però a Wheattle la palla della tripla che ha issato Biella sul 75-68 con 6’36” da giocare. Certo molto tempo e in fondo pochi punti. Ma le idee di Treviso erano un po’ confuse e le gambe non più quelle dell’inizio anche perché Ferguson a questo punto si è come tolto dalla bagarre ed ha messo in ritmo altri compagni, come Venuto che ha piazzato tre triple di seguito che hanno davvero firmato la vittoria, con gli apostrofi di Tessitori e Hall e la bravura di aver limitato Davide Moretti ad una partita normale anche se due o tre perle il gioiellino “figlio di Paolo” come lo hanno ossessivamente chiamato per tutti e 40 minuti i due telecronisti di LNP, ce le ha regalate.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano