Il tempo supplementare che è stato necessario alla Sidigas Avellino per avere ragione della Grissin Bon al Pala Bigi di Reggio Emilia non è sinonimo di una bella partita. Certo tirata, senza un padrone direbbero quelli bravi, assolutamente incerta fino al termine ma decisamente brutta e figlia di una stanchezza spaventosa che in questo momento attanaglia le due squadre come una maledizione. Spiegabile forse per Avellino con gli impegni della Champions, mentre per Reggio Emilia con gli infortuni di uomini importanti con i quali ha dovuto convivere a lungo.
Comunque sia si è subito capito che sarebbe stata una partita dominata da Adonis Thomas dalla parte dei campani e da Pietro Aradori per i padroni di casa. Comprimari di lusso ed invitati al ballo i due lunghissimi Cervi e Fesenko. Reggio parte con l’Italia in campo: De Nicolao, Aradori, Della Valle, Polonara e Cervi appunto, di là Sacripanti schiera il resto del mondo, cioè quattro americani Green, Randolph, Thomas, Leunen e l’ucraino Fesenko. I primi botti sono degli stranieri che strappano prima sul 4 a 9, ricucito dal Pietro nazionale e poi sul 15 a 20 di fine primo quarto perché Reggio perde due o tre palloni in modo banale ed innesca da metà campo il contropiede verde che è micidiale. Sulla sirena o quasi tripla di Thomas che chiude il quarto come l’aveva iniziato.
Nessun cambiamento all’inizio del secondo quarto anzi le cose peggiorano perché Obasohan è scatenato e complice l’improvvisa sterilità offensiva di De Nicolao & co il punteggio dopo 4 minuti è 19 a 31 con gli emiliani che dal canestro del 15 segnato da Aradori a 3 minuti dalla fine del primo quarto hanno risegnato su azione dopo 2’30” del secondo quarto, con in mezzo due liberi di Reynolds. Troppo poco ed allora è Cervi che prova a battersi sotto canestro visto che Fesenko è in panchina a rifiatare, con qualche buona idea ed un paio di liberi ma quando Green trova Zerini libero sotto canestro perché marcato dal troppo piccolo De Nicolao e subito dopo Randolph scappa in contropiede mette il pallone del 25 a 38 con 4′ per l’intervallo lungo, le domande su Reggio cominciano a farsi tante. Allora Menetti rimanda in campo Reggio-Italia e trova finalmente la partita che voleva: Aradori,Polonara, Cervi e Della Valle si trovano e riducono lo svantaggio fino al 36 a 41 del 20°.
L‘aria è cambiata e sembra più italiana tanto che nonostante una fiammata di Avellino ad inizio di terzo quarto ancora Cervi, Della Valle e naturalmente Aradori completano aggancio e sorpasso sul 46 a 45 a meno 6’20”. Perché ora Reggio gioca bene, quasi in automatico ed il contributo della panchina, Kaukenas, Reynolds, Williams pur non essendo clamoroso è necessario a far rifiatare i titolari ed a tenere il punteggio sempre in equilibrio. Perché Avellino non molla e con Thomaas e Zerini impedisce la fuga dei padroni di casa. Poi con due tiri liberi entra in partita anche David Logan sin lì deleterio per la Sidigas. Si chiude sul 56 a 54.
E mentre di qua, fronte Reggio entra nello score Derek Needham con cinque punti, Logan fa la voce grossissima ed in 4 minuti segna 11 punti ed offre assist meravigliosi a Kirilo Fesenko che non si fa pregare a segnare punti su punti ed a prendere tiri liberi. Questi però sono un pò la condanna di Avellino perché il 2 su 5 dell’ucraino negli ultimi cinque minuti impedisce ai campani di vincere nei 40 minuti regolamentari. Reggio Emilia invece trova tanto ancora da Cervi e da Aradori. Il supplementare si decide quando manca 1 minuto alla fine: Fesenko fa uno su due dalla lunetta, ma Leunen recupera il rimbalzo in attacco, Avellino perde la palla ed Aradori manda per aria un air-ball del quale Avellino non approfitta perché mentre cerca di ripartire butta fuori la palla. A 29 secondi dalla sirena Aradori fa due su due e siamo 76-77 time-out Avellino che prova a rimettere in zona d’attacco. Niente da fare troppa confusione e grande difesa di Reggio, scadono i cinque secondi e Reggio torna in attacco, Aradori gioca 1 vs 1 con Thomas e segna 78 a 77. Ultimi 5 secondi e Cervi commette fallo su Fesenko che ancora una volta fa uno su due e 78 pari.
Nel supplementare Avellino va subito via perché Fesenko ed una tripla di Logan mettono cinque punti di distanza contro i quali Reggio questa volta fatica più di prima nonostante alcune buone difese che costringono a perdere la palla dopo i 24″. Sul vantaggio del 89 ad 88 firmato da Della Valle tocca a poi a Adonis Thomas con una penetrazione chiudere la contesa.
Eduardo Lubrano