Eppure i segnali per una partita diversa da parte dell’Eurobasket, c’erano stati tutti, invece è finita 93 ad 84 per la Givova Scafati. A partire dalla violenta cazziata – anche se a voce bassa – di Bonora dopo il derby (“Siamo delle fighette che ci lamentiamo se non ci fischiano fallo in allenamento…”) ad una settimana di allenamenti intensi dopo la sconfitta contro la Virtus Roma per finire con la partenza della gara a Scafati: 7 a 17 dopo neanche 7 minuti di gioco. Righetti ed Easley ispirati ed innescati da tutta la squadra a fare il bello ed il cattivo tempo uno da fuori ed uno da sotto, meccanismo perfetto. Che si è rotto sul canestro di Nicolas Stanic del 12 a 21 con 3’28” dalla chiusura del primo quarto. Quando cioè quelli di Roma forse hanno pensato – forse, è bene ribadirlo – di essere scesi in Campania per una passeggiata di salute o poco più, visto che giocavano sì in casa di una squadra accreditata di ben altra sorte, ma infondo penultima in classifica con otto punti in meno. Ammannato ha suonato la carica che non si è fermata più perché improvvisamente, il tempo di prendere due appunti ed il punteggio era sul 19 a 21 con lo stesso Ammannato, un omone di 2,03 ed oltre cento chili a rubare la palla al piccolo Stanic dal palleggio.
Errore sesquipedale se c’è ne è uno – come direbbe Flavio Tranquillo – per un playmaker ma che il 32enne argentino dell’Eurobasket commette spesso proprio contro i lunghi avversari che ormai lo conoscono e lo aspettano certi che prima o poi una palla la prendono. E difatti sul rovesciamento di fronte ecco i due liberi di Dobbins che mandano le due squadre al primo intervallo sul 21 pari. Nove a zero in meno di 3 minuti…
Si ricomincia e la squadra romana sembra voler tentare qualcosa per far almeno vedere che le gambe in difesa le piega e che in attacco loro sì che sa come si fa canestro. Solo così si spiega il 25 pari di Iannilli ed il 2+3 di Malaventura che fissa il punteggio sul 31 a 30 a meno 4 e 44 dalla sirena di metà gara. Sarà l’ultimo contatto ravvicinato dalle due squadre perché da quel momento Scafati giocando in modo semplice il pick and roll e soprattutto il penetra e scarica, ha messo in ritmo prima Santiangeli e poi soprattutto il signor Darryl Joshua Jackson che alla fine segnerà 27 punti che di persè magari non è neanche un punteggio pazzesco ma il 7 su 12 da tre con cui lo ha raggiunto sì, perché denota la sua bravura. Ma anche la totale assenza di una qualsivoglia contromossa dei ragazzi di coach Bonora per contrastarlo. Si giunge così all’intervallo lungo sul 49 a 39 che vuol dire che in 13 minuti la Givova ha prodotto un punteggio di 42 a 30, molto preoccupante per Roma.
Anche perché l’attacco di Roma funziona solo se c’è in campo il quasi 40enne Righetti che attira su di sè la difesa campana e quindi permette ai compagni di giocare qualche azione dignitosa appena appena. Ma quando Rigo piazza l’ultima tripla della sua serata, 52 a 44, all’inizio del terzo periodo e poi esce, la luce si spegne, Stanic è disordinato, Deloach deve mettere insieme tutto (comprese due chiamate assurde all’alley oop per Easley marcato a difesa schierata che fanno più ridere che fruttar qualcosa) e gli altri sono senza guida. Perché Fanti è un combattente ma non gli si può chiedere di essere anche la soluzione di tutti i problemi e Giampaoli è appena arrivato e dopo averlo mandato in sala stampa a parlare prima della partita per far scudo agli altri esperti della compagnia lui che è a Roma da pochissimo, più di tanto non può fare. Così col suo gioco magari un pò monotono ma efficace Scafati dilaga e chiude 71 a 56 al 30′.
La zona di Roma, una due/tre già messa in campo a metà della terza frazione non produce grandi risultati ma deve proteggere dai falli e tirar giù qualche rimbalzo. Gli angoli però diventano il terreno di caccia dei tiratori di Scafati che ne approfittano e dopo un parziale riavvicinamento, 76-63, il baratro della brutta figura si spalanca davanti all’Eurobasket: 83-63 e poi 86-65. Mancano 4 minuti alla fine della partita e Scafati molla ed improvvisamente si vede della gente in maglia blu, quella di Roma, che corre e fa canestro. Ma non abbastanza per salvare la differenza canestri, perché all’andata l’Eurobasket vinse di 8, 73 a 65. E meno male che gli otto punti di vantaggio in classifica a cinque giornate dal termine della stagione regolare dovrebbero rendere inutili questi calcoli ma i giocatori dell’Eur e non solo, Farebbero molto bene ad ascoltare le parole del loro giovane ma saggio allenatore che parla di un obbiettivo ancora da raggiungere prima di pensare alle passeggiate romane.
Eccole le parole di Davide Bonora, coaah della formazione romana, in sala stampa: “Siamo scarichi, vuoti e senza energia, subiamo troppo in difesa, c’è poco altro da dire da parte nostra. Siamo ancora ben lontani dal conquistare la salvezza anche matematicamente e non riusciamo a trovare le energie per più di 15 minuti, stasera abbiamo fatto quello che dovevamo per un quarto, ma poi ci siamo sciolti troppo velocemente, concedendo ai nostri avversari, una squadra con molto talento offensivo, percentuali troppo alte da tre punti”.
E queste quelle del coach padrone di casa, Giovanni Perdichizzi: “Era una partita da vincere e, alla fine, abbiamo meritato ampiamente il successo. All’inizio, abbiamo patito un po’ l’importanza della partita ed abbiamo iniziato contratti. Poi abbiamo ruotato ed iniziato a giocare, ma soprattutto a difendere meglio. Abbiamo chiuso in parità il primo quarto e poi allungato nel secondo. Nel terzo e quarto periodo abbiamo gestito bene, portando a casa una vittoria importante sia per la classifica, che per il morale dei ragazzi, ai quali ho chiesto di giocare come in allenamento, perché quando si allenano danno il massimo, con impegno, dedizione e grande intensità. Lo abbiamo fatto con costanza, abbiamo allungato, soprattutto nel terzo periodo, grazie alle rotazioni, tant’è che ben 36 punti sono provenuti dalla panchina, e tenuto botta poi nell’ultima frazione”.
Eduardo Lubrano