TRIESTE SBANCA MANTOVA E CONTINUA A SOGNARE IL PRIMATO, LA VIRTUS PASSA A FORLI’, TREVISO NON FA SCONTI A RECANATI
Il successo di giornata è quello dell’Alma Trieste, che vince in maniera autoritaria sul campo, non semplice, della Dinamica Generale Mantova. Gli uomini di Dalmasson hanno imposto il proprio gioco, confermando l’ottima vittoria di domenica scorsa con la Virtus Bologna. La prima fuga è arrivata nel secondo quarto, dove Cittadini (18 punti con 7/8 al tiro) e Pecile (11 in 19’ dalla panchina) hanno lanciato un parziale che ha portato i triestini fino alla doppia cifra di vantaggio. Mantova ha provato a rientrare nella terza frazione, ma ha pagato percentuali tragiche da tre punti (5/23) finendo poi per crollare nell’ultimo periodo, toccando anche il -17, quando Trieste ha messo la freccia, scappando e non voltandosi più indietro anche grazie all’ottima partita di Javonte Green, autore di una doppia doppia da 26 punti e 10 rimbalzi. L’Alma rimane al momento al terzo posto, staccata di due lunghezze dalla vetta, ma da qui alla fine ha, probabilmente, il calendario migliore di tutti, dovendo giocare in casa con Ferrara e Imola con in mezzo la trasferta di Jesi. Un tris di vittorie potrebbe voler dire primo posto in classifica proprio all’ultimo tuffo. Delude ancora, invece, Mantova, che appare davvero in un momentaccio. Gli Stings sono stati sopraffatti dall’energia degli avversari, dovendo giocare praticamente sempre di rincorsa ed evidenziando i propri limiti, moltiplicati dal fatto che i propri americani, Corbett e Daniels, continuino a giocare sotto media (10 punti con 4/13 Corbett, 11 in 33’ Daniels). Alla fine il miglior realizzatore è stato Giachetti con 14 punti, ma la classifica continua a piangere e ora anche l’ottavo posto è a rischio.
Resta in vetta, invece, la Virtus Bologna, che passa a Forlì, priva di Adegboye oltre che del lungodegente Reati, riuscendo a mettere una toppa all’emorragia di vittorie lontano dall’Unipol Arena, con il successo che mancava dal 22 febbraio. Gli uomini di Ramagli guidano praticamente sempre la partita, ma non riescono mai a scrollarsi di dosso Forlì che quasi esclusivamente grazie a un eccellente Melvin Johnson (32 punti) ricuce ogni strappo dei bolognesi, arrivando in parità fino ai minuti conclusivi. A quel punto, però, la Segafredo trova la mira da dietro l’arco, che fino a quel momento era mancata (8/25 alla fine). Triple in sequenza di Ndoja, Umeh (13 punti, 8 rimbalzi e 3 assists) e Lawson (migliore dei suoi con 21 punti e 4 stoppate), partita chiusa e due punti in saccoccia, importanti più che mai, in un rush finale che ai bianconeri propone ancora due gare casalinghe abbordabili con Chieti e Roseto, ma inframezzate dal Derby in trasferta, da giocare con la consapevolezza che anche solo una sconfitta potrebbe complicare non poco la classifica. Solita partita totale per Guido Rosselli in casa bolognese, 11 punti, 7 rimbalzi e 6 assists, e cose discrete dalla coppia Ndoja-Spissu (20 punti, 8 rimbalzi e 4 assists in coppia). Forlì cade a testa altissima, considerando anche le assenze. Se no fosse che nel finale di campionato ogni partita persa pesa, non ci sarebbe nulla di cui lamentarsi in Romagna. La squadra ha confermato quanto di buono fatto vedere nell’ultimo mese, giocando una partita davvero gagliarda, senza paura alcuna dell’avversario maggiormente quotato, e ribadendo di essere largamente la squadra più in forma del momento tra quelle che dovranno correre per la salvezza. Certo, dietro a Johnson è mancato un terminale offensivo credibile (in doppia cifra solo Amoroso con 11 punti), ma la sensazione è comunque quella di una squadra che, alla fine, ha trovato la quadra del cerchio e ora può davvero andare a caccia dei punti che potrebbero portalra ad una salvezza diretta che qualche tempo fa sarebbe sembrata solo un sogno.
Appaiata a Bologna, ma dietro seconda per lo scontro diretto, c’è sempre Treviso, che vince senza particolari problemi al Palaverde contro Recanati. Partita che è durata per 20’ (32-28 all’intervallo lungo), poi, nella terza frazione, è arrivato il prevedibile parziale trevigiano che ha chiuso i conti in anticipo, dilatando il vantaggio degli uomini di Pillastrini fino quasi al +20 e di fatto rendendo il quarto periodo solo una formalità. Davide Moretti ha brillato ancora una volta, finendo come miglior realizzatore dell’incontro a quota 19 punti, 14 e 8 rimbalzi per Jesse Perry, solita quantità da Matteo Fantinelli (11, 6 rimbalzi e altrettanti assists). La differenza, come spesso accade, l’ha fatta la difesa della Dè Longhi, che ha tenuto Recanati al 37% dal campo, percentuale insostenibile per i marchigiani, che alla lunga hanno dovuto alzare bandiera bianca e vanno verso un finale di campionato con un calendario parecchio brutto (Fortitudo in casa, trasferta a Mantova e chiusura casalinga con Ferrara). Migliore in campo per coach Paolini il solito Erik Rush con 14 punti, 8 rimbalzi e 4 assists.
TUTTO FACILE PER RAVENNA CON IMOLA, LA FORTITUDO SI RIPRENDE IL QUINTO POSTO, JESI FERMA ROSETO E FESTEGGIA LA SALVEZZA
Vittoria senza problemi per Ravenna contro Imola. I romagnoli rimangono agganciati a Trieste al terzo posto in graduatoria, inseguendo la coppia di testa e mirando al piazzamento migliore possibile in vista dei playoff, pur con un calendario non semplice davanti a sè (trasferte insidiose a Roseto e Chieti e chiusura in casa con una Mantova probabilmente alla ricerca di punti playoff). Partita senza storia nel posticipo di mercoledì sera. L’Orasì è scappata nei due quarti centrali, imbrigliando l’attacco dell’Andrea Costa e scavando il solco nell’altra metà campo (51-25 il parziale di secondo e terzo quarto), arrivando fino al +25 sul tabellone. Marks ha fatto partita quasi perfetta (16 punti con 8/10 dal campo), Chiumenti e Raschi hanno portaot 26 punti dalla panchina, Smith sotto le plance ha svolto il suo compito senza dover eccedere (10 punti, 8 rimbalzi, 3 stoppate). Così a 10’ dalla fine la partita era già bella che andata, con Imola travolta e già con la testa alla gara di domenica sul campo di Piacenza, prima ghiotta opportunità per cercare i punti salvezza nella corsa a due con Chieti per evitare i playout. Tutto il quintetto di Ticchi è andato in doppia cifra alla fine (15 punti per Cohn e Maggioli) ma mai come in questo caso i numeri sono fuorvianti.
Vince senza troppe sofferenze anche la Fortitudo Kontatto, che supera al Paladozza Piacenza, mai davvero in partita e che solo nel finale ha provato un timido tentativo di rimonta (massimo vantaggio Fortitudo sul +16, ma soli 8 punti segnati nell’ultimo quarto), nel momento in cui i padroni di casa avevano drasticamente il proprio livello di intensità. L’Aquila ha giocato una partita positiva sotto tanti aspetti, e quello che sicuramente ha fatto più felice coach Boniciolli è stato la totale ripartizione di responsabilità sui giocatori del roster: undici giocatori messi in campo, cinque in doppia cifra, ottima intensità difensiva. Insomma, una domenica tranquilla. Uniche pecche, a voler trovare il pelo nell’uovo, sono state un po’ troppe le 15 palle perse e si poteva evitare il calo di tensione finale. Ma certamente è stato dato un segnale positivo dopo il ko di Roseto. Alex Legion è stato il miglior marcatore dei suoi con 14 punti, ma il migliore in campo è stato, probabilmente, Luca Gandini mister utilità in soli 14’ di campo (11 punti e 13 di valutazione). 13 i punti di Italiano, 11 (con 6 rimbalzi e 3 stoppate) per Knox, 10 Mancinelli. Ripreso il quinto posto i bolognesi ora vogliono chiudere la regular season con un tris di vittorie: le trasferte di Recanati e Udine all’ultima di campionato sono ghiotte occasioni, così come il Derby casalingo di venerdì prossimo. Dà l’addio praticamente definitivo ai playoff Piacenza con una partita giocata sottotono e subendo il maggior impatto fisico degli avversari. L’Assigeco non è mai riuscita a pareggiare l’intensità dei bolognesi, finendo presto sopraffatta e senza opporre una particolare resistenza. 21 i punti del solito Kenny Hasbrouck, 13 per Raspino, ma troppe le 17 palle perse di squadre e Gilvydas Biruta ancora fuori dai giochi di squadra (7 punti in 25’). La squadra di Marco Andreazza si avvia a concludere in maniera abbastanza anonima una stagione nata sotto buoni auspici, ma che, anche per questioni contingenti, è stata abbastanza deludente.
Con un’altra grande prestazione offensiva (87 punti realizzati, 51% al tiro, 21/33 da due punti) Jesi incamera la dodicesima vittoria stagionale e la salvezza matematica. A farne le spese è Roseto, che non dà continuità alla vittoria di domenica scorsa con la Fortitudo Bologna, da cui subisce un nuovo sorpasso in classifica (abruzzesi al momento sesti in graduatoria). Solita partita fatta di genio e sregolatezza per gli uomini di Cagnazzo, che hanno alternato momenti di esaltazione offensiva (primo quarto da 34 punti), ad altri di buio (11 nel secondo), ma alla fine mettendo il parziale giusto nella terza frazione (toccato il +12) e chiudendo la porta in faccia agli Sharks che tentavano la rimonta negli ultimi 10’. I protagonisti sono stati i soliti che ormai siamo abituati a leggere su queste righe. Sontuoso Dwayne Davis, con 27 punti, 10 assists e 5 rimbalzi, ma sopra le righe anche Andrea Benevelli che in 34’ ha portato alla causa 23 punti con 6/9 da tre punti. Solidi come sempre Maganza (15 punti e 5 rimbalzi) e un Bowers d’abitudine alle soglie della tripla doppia (11, 9 rimbalzi e 8 assists). Roseto è stata aggrappata alle lune di Adam Smith (25 punti con 22 tiri), ma ha concesso troppo in difesa e in attacco troppo spesso si è rifugiata in un tiro pesante che non ha voluto sapere di entrare (6/27 il dato complessivo). Doppia doppia per Brandon Sherrod (14+10 rimbalzi), 12 di Valerio Amoroso. Ora l’obiettivo per gli abruzzesi è riuscire a conquistare almeno quattro punti nelle ultime tre partite per avere in cassaforte il sesto posto, visto che un nuovo contro sorpasso ai danni di Bologna appare abbastanza complicato.
VERONA VINCE IN VOLATA A CHIETI, UDINE SBANCA FERRARA E PROVA A TENERE IN VITA IL SOGNO PLAYOFF
Sempre in ottica playoff successo importantissimo di Verona sul campo di Chieti, al termine di una partita vissuta in grande equilibrio. Gli uomini di Dalmonte hanno avuto maggiore freddezza nel finale, dove i padroni di casa avevano pareggiato con una tripla di Golden a meno di 50” dal termine (75 pari). Nuovo vantaggio Tezenis con canestro di Frazier e poi l’episodio decisivo, con Luigi Sergio, mandato in lunetta da un fallo di Portannese, che convertiva un solo libero. A quel punto partiva il fallo sistematico della Proger, ma Verona non sbagliava niente con Boscagin e Robinson portando a casa la vittoria. Successo importante per i veronesi che così si garantiscono il posto nei playoff, ma soprattutto rimangono in corsa per il quinto posto, avendo solo due punti di scarto dal duo Fortitudo-Roseto, potendo legittimamente ambire a vincere la ultime tre partite (la più difficile è la prossima in casa con Treviso, poi trasferta a Ferrara e gara casalinga con una Jesi con più niente da chiedere) e, nel caso, avendo il 2-0 nello scontro diretto con Bologna (ma 0-2 con Roseto). A Chieti i veneti sono stati trascinati dal trio Robinson-Frazier-Portannese, autori di 66 punti quasi equamente divisi con un incredibile 9/10 da tre punti (10/15 la percentuale di squadra). Sono loro i giocatori cui la squadra chiede il maggior contributo e in questa occasione non sono certo mancati all’appello. Chieti resta a bocca asciutta e ora trema per davvero, avendo davanti a sé un calendario terribile da qui alla fine: trasferta in casa Virtus Bologna, gara casalinga con Ravenna e chiusura sul campo di Forlì per una sfida vietata ai deboli di cuore. Evitare i playout non sarà semplice. Per i numeri, da segnalare i 20 punti a testa del duo Golden-Davis, con 7/11 combinato da dietro l’arco, che comunque non sono serviti a concretizzare il vantaggio a rimbalzo: 34-26, 16 rimbalzi offensivi catturati e zero concessi.
Vince sul campo di Ferrara Udine che rimane in corsa per i playoff e strozza l’urlo in gola ai supporter estensi che speravano di poter festeggiare la salvezza anticipata. La GSA (abbandonata definitivamente in settimana da Allan Ray che ha firmato in Turchia) ha saputo sfruttare i problemi di organico degli avversari (Moreno squalificato, Roderick in campo solo 18’ per problemi di falli), mostrando maggiore lucidità nel finale dove la differenza l’hanno fatta una tripla di Okoye (22 e 10 rimbalzi) e il canestro della staffa, segnato con un bel jumper, di Vanuzzo. Nel mezzo Ferrara aveva comunque giocato una partita encomiabile per impegno, con i soliti alti e bassi che hanno contraddistinto la Bondi versione 2016/2017 (-10 il primo quarto, +11 il secondo, -8 il terzo), ma questa volta giustificabili da rotazioni davvero ridotte all’osso. Alla fine, infatti, i padroni di casa hanno pagato dazio alla stanchezza accumulata e lo si è visto in un libero cruciale sbagliato da Cortese e in un air ball tirato dallo stesso sul possesso seguente. Hanno pesato le percentuali terribili da tre punti per Ferrara (7/26, con 1/15 del duo Cortese-Mastellari), mentre Udine, al contrario, ha campato sul tiro pesante (11 triple a bersaglio, quattro di Pinton dalla panchina). Non è servita, così, un’altra superba prestazione di Laurence Bowers (29 punti con 11/19 al tiro), mentre Udine ha trovato discrete cose da Rain Veideman, autore di 13 punti con 5 rimbalzi e 5 assists.
RISULTATI
Unieuro Forlì – Segafredo Virtus Bologna 69 – 77
Bondi Ferrara – G.S.A. Udine 65 – 69
Dinamica Generale Mantova – Alma Trieste 78 – 91
Kontatto Fortitudo Bologna – Assigeco Piacenza 75 – 66
Proger Chieti – Tezenis Verona 79 – 83
De Longhi Treviso – US Basket Recanati 75 – 62
Termoforgia Jesi – Visitroseto.it Roseto 87 – 79
OraSì Ravenna – Andrea Costa Imola 90 – 75
CLASSIFICA
Segafredo Virtus Bologna 38
De Longhi Treviso 38
OraSì Ravenna 36
Alma Trieste 36
Kontatto Fortitudo Bologna 32
Visitroseto.it Roseto 32
Tezenis Verona 30
Dinamica Generale Mantova 28
G.S.A. Udine 26
Termoforgia Jesi 24
Assigeco Piacenza 24
Bondi Ferrara 22
Andrea Costa Imola 18
Proger Chieti 18
Unieuro Forlì 16
US Basket Recanati 14
Nicolò Fiumi