Al Panathinaikos non bastano i diciannovemila mila di Oaka per compiere l’impresa. Con un secondo tempo devastante da 43-16 di parziale, il Fenerbahce vince 58-71 ad Atene gara uno di una serie di playoff, che dopo appena quaranta minuti sembra già abbondantemente indirizzata verso la Turchia.
Dopo i primi dieci minuti nervosi ed equilibrati, con il Fenerbahce avanti subito di dieci punti sul 6-16 dopo 6’30, ma risucchiato fino al 15-16 del primo intervallo, il Panathinaikos mette le marce alte nel secondo quarto. Con l’impatto devastante di Mike James e Kc Rivers (10 punti per uno nel frangente), i padroni di casa mettono a referto un 27-12 di parziale e vanno al riposo avanti sul 42-28, malgrado un 6/10 dall’arco dei turchi con Bogdanovic e Kalinic in evidenza (2/3 per entrambi). Rimarrà questo comunque, l’unico effimero acuto della squadra di Pascual, poichè il contro-parziale degli uomini di Obradovic arriva puntuale al rientro dagli spogliatoi: esattamente nel momento in cui la difesa energica di Udoh e Vesely blinda il pitturato, le percentuali da fuori dei greci si sporcano, e undici punti in un amen di Bogdanovic rimettono in gara il Fenerbahce che chiude il terzo quarto con un solo possesso di svantaggio sul 50-48. Negli ultimi dieci minuti il Panathinaikos sparisce dal parquet, travolto dalle giocate di una squadra superiore, che con Dixon, Bogdanovic e Udoh, placa definitivamente le velleità di Calathes e compagni. Che farebbero meglio ad analizzare i miseri 16 punti messi a segno nell’intero secondo tempo, ed a trovare magari un antidoto per evitare che questa serie di playoff si tramuti in un calvario per i tifosi del trifoglio.
Panathinaikos-Fenerbahce 58-71 (16 Rivers, 14 James-23 Bogdanovic, 13 Kalinic, 13 Dixon)
Alessio Teresi