Madrid, 22 aprile 2017 – Il Real Madrid che doveva chiudere presto i conti in Gara 2 contro la matricola Darussafaka, specialmente dopo aver penato in Gara 1, cade invece al cospetto dei verdi di Turchia che dimostrano, qualora ci fossero stati dubbi a riguardo, tutta la loro solidità di squadra.
Forse è stata la rivincita di quel satanasso di David Blatt che ha letteralmente dato “scacco matto” al dirimpettaio Pablo Laso, forse troppo convinto che le sue tante stelle, Sergio Llull e Rudy Fernandez su tutti, alla fine avrebbero avuto la meglio al cospetto del pubblico.
Ed invece eccoci quì, con la serie sull’1-1 ma soprattutto con la sensazione che le sicurezze dei blancos poggino al momento su basi poco solide, alla vigilia di Gara 3 e 4 in Turchia non è certamente il massimo.
La gara ha avuto un andamento molto logico. Il Darussafaka metteva da subito in crisi il Real Madrid con attacchi precisi e mirati e difendendosi poi grazie alla sua zona 1-3-1 nella cui morsa si esaltava lo scontro anche fisico tra Zizic ed Ayon, con il centro dei verdi ad avere la meglio. E quando anche Wanamaker faceva valere la sua cifra tecnica su Rudy Fernandez, era evidente che per i blancos anche Gara 2 non sarebbe stata una passeggiata.
Avanti di 6 punti (38-44), all’intervallo lungo, il Darussafaka però subiva il logico rientro dei padroni di casa, tutto cuore ed anima e con il solito Sergio Llull a far quasi tutto. Massimo vantaggio per il Real al 27′ sul 64-58 ma raggiunto nel punteggio ad inizio ultimo quarto sul 68-68. Iniziava così un lunghissimo, interminabile overtime di ben 9′ di gioco che, come spesso capita, si decideva quasi alle battute finali: Wilbekin dava il vantaggio ai verdi a soli 48″ dalla fine mentre, dall’altro lato del campo, un insolitamente Carroll poco preciso dalla lunga stasera (1/6), falliva la tripla del contro sorpasso. Dalla lunetta le mani di Wanamaker e di Clyburn non tremavano, Randolph chiudeva tutto sull’80-84.
Gara 2
Real Madrid – Darussafaka 80-84
Parziali: 19-22; 19-22; 30-22; 12-18
serie 1-1
Atene, 21 aprile 2017 – Un incredibile Efes Pilsen, forse la miglior versione dall’inizio della sua stagione europea, sbanca il Pireo portando la serie sull’1-1 ed annullando il fattore campo per un Olympiacos che rivede gli spettri del 2011 allorquando, dopo aver sotterrato la Montepaschi Siena di 48 punti in Gara 1, subì il -26 di Gara 2 sempre al Pireo per poi essere eliminata dai toscani per 3-1 nelle due successive sfide al PalaEstra.
Ma che l’Efes di Gara 1 non potesse essere così poca cosa in tanti lo avevano capito. Grande merito però va a coach Velimir Perasovic che ha completamente ribaltato l’inerzia emotiva del match convincendo i suoi che solo attraverso una buona difesa si sarebbe portata a casa Gara 2. E così è stato. La ricetta è stata semplice: tanta difesa, molta attenzione alle scorribande dei biancorossi ed anche, perchè no, un pizzico di buona sorte che metteva fuori uso il centro greco Milutinov, per lui botta al ginocchio e quindi più spazio a Birch e Young ma con minor risultato del serbo.
All’intervallo lungo è 44-37 per i padroni di casa che però commettono l’errore di credere che la gara si metta in discesa. L’Efes è più cattiva e determinata e non molla come invece visto in Gara 1. Un lungo corpo a corpo che dura quasi 19 minuti del secondo tempo sino a quando Granger non pareggia sul 71-71 a quasi 70″ dalla fine. Sua Maestà Printzesis sbaglia in maniera incredibile due liberi (chiudendo una serata da 20 punti come Spanulis), l’Efes punisce questo errore con un bel canestro di sotto di Alex Kirk, ex-Pistoia e nei 38″ successivi i biancorossi bucano per ben due volte la tripla del sorpasso con Erik Green prima e Papanikolaou dopo, finisce con i tifosi dell’Olympiacos ed i giocatori stessi con le mani tra i capelli nell’esultanza degli ospiti.
Gara 2
Olympiacos Pireo – Anadolu Efes Pilsen 71-73
Parziali: 22-23; 22-14; 10-14; 17-22
Serie 1-1
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto