La prima volta del Ravenna Basket Piero Manetti ai playoff di A2 è un successo. Il punteggio 93 ad 87 dice molto di una partita che non ha avuto un vero padrone fino alle battute finali, perché a 3 minuti dal termine sembrava che stesse scivolando dalla parte della Unicusano Virtus Roma mentre per larghi tratti era stata nelle mani dei padroni di casa romagnoli.
Pubblico non numeroso sugli spalti del Pala De Andrè eppure ci si aspettava una presenza molto più folta visto l’evento e l’avversario che sarà anche decaduto ma insomma…E le due squadre evidentemente nel primo quarto ne hanno risentito, quasi deluse ed hanno giocato non bene: la Virtus Roma a cercar di correre, Ravenna a cercare il suo gioco ragionato. Nessuna delle due cose è riuscita alla perfezione e così si è andati al primo riposo sul 17 pari che non ha dato nessuna indicazione su chi potesse indirizzare la partita. Un indizio potevano essere i tiri da tre di Roma, ma d’altro canto anche la vivacità sotto canestro di Masciadri per Ravenna, una specie di incubo per la difesa romana.
Nella seconda frazione invece si sono accese le luci dei giocatori a cominciare dalla tripla di Landi per Roma che ha costretto il coach di Ravenna, Martino, a chiamare subito time out dopo 15 secondi come a dire ai suoi “Non avete capito che questi se non corrono in contropiede o transizione tirano da tre e fanno canestro?“. Quelli dell’Ora Sì ben strigliati ci hanno provato allora a chiudere ma soprattutto Chiumenti su Landi ha fatto tanta fatica così il lungo di Potenza ha continuato a tirare con i piedi per terra mentre Chessa ha messo i suoi tiri dal garage del Pala De Andrè e Roma ha cercato di dare una scossa alla partita, 24 a 28. Ma l’attacco di Ravenna, a compensare la difesa ha funzionato ed ora Sabatini, ora Sgorbati, ora Smith hanno sempre ben risposto alle accelerazioni romane mantenendo la squadra a contatto. Poi ci sono stati due minuti di follia degli arbitri che hanno fischiato qualunque cosa contravvenendo alla regola che non dovrebbero in nessun momento essere protagonisti della partita: su una contesa fallo a Smith ma antisportivo a Sandri però nessun tiro libero e poco dopo altri fischi contro l’una e l’altra squadra che hanno reso la partita brutta e spezzettata. Per fortuna i giocatori in campo ed i due tecnici sono stati più bravi e più calmi dei tre direttori di gara e dopo un pò si sono rivisti i canestri. Molti tiri liberi per Roma, compensazione del fatto che dopo metà del secondo quarto la situazione falli era 9 falli fischiati a Roma ed 1 solo a Ravenna, e diverse buone giocate di Ravenna. La Virtus però ha sofferto la lenta entrata in partita – mai avvenuta definitivamente – di Raffa più pasticcione del solito, come se fosse emozionato. Sul finire del quarto Ravenna ha messo la tesa avanti grazie a Matteo Tambone, uno dei due ex di turno che alla fine risulterà essere il migliore della contesa, 46 a 45.
Terzo periodo ed un canestro con mani insolitamente morbide di Vedovato, ha lanciato un parziale di Roma che l’ha portata avanti di 5, 52 a 57 complice anche la magia della pallacanestro del suo capitano, Giuliano Maresca, ma Masciadri e Chiumenti hanno ricucito un pò alla volta. Il quarto ha veleggiato su un canestro per parte per diversi minuti sino a quando ad un minuto e dieci dalla fine Marks ha rimesso avanti Ravenna, Tambone ha consolidato e Corbani si è visto assegnare un tecnico per proteste che Ravenna ha capitalizzato con un tiro libero di Marks. Ma sulla rimessa a fil di sirena la difesa romana s’è persa del tutto Masciadri che ricevuto il pallone lo ha solo dovuto appoggiare al tabellone e fare 70 a 64.
Non bastasse all’inizio degli ultimi dieci minuti la scena si è ripetuta ancora con una rimessa dal fondo di Ravenna, solo che questa volta il beneficiario del comodo assist è stato capitan Raschi che ha fatto più 8, 72 a 67. A questo punto Maresca ha tirato fuori uno dei suoi conigli ed ha spronato la squadra con un tiro da tre che ha riportato subito a contatto le squadre, 72 a 67 e dopo l’ennesimo canestro di Tambone ha ridotto ancora il vantaggio di Ravenna con il canestro da tre del 74 a 70. A questo punto mancavano circa 8 minuti con tutto da giocarsi. E mentre Ravenna ha cincischiato ai liberi con una serie di 1 su 2, Roma ne ha approfittato con Raffa e Brown e la tripla di Chessa che a 3 minuti dalla sirena finale ha segnato il sorpasso romano 80-81. Tambone da tre, 83 ad 81 e Raffa 83-83. Sarà l’ultima volta che le due squadre sono in parità perché da questo momento, e mancano due minuti Marks con una tripla insensata ma vincente, Tambone con un contropiede valido perché la stoppata di Brown è arrivata dopo che il pallone ha toccato il tabellone e Chiumenti hanno messo il sigillo alla giusta vittoria dei padroni di casa. Uno a zero e gara due martedì 2 maggio ancora in terra romagnola alle 20.30.
Qui il link alla conferenza stampa di Antimo Martino coach dell’Ora Sì Ravenna
Fabio Corbani coach dell’Unicusano:
“Innanzitutto voglio dire che la partita è stata ben arbitrata, con serenità e personalità, quando succede va sottolineato. La gara poteva essere presa in mano nel finale da entrambe le squadre, ha regnato l’equilibrio per tutti i quaranta minuti: Ravenna sembrava poter scappare ma noi abbiamo ricucito immediatamente, poi con la zona sembrava potessimo essere noi a invertire l’inerzia e un paio di conclusioni potevano darci la partita, ma le abbiamo sbagliate. Loro invece sono stati bravi con le triple di Tambone e Marks a mettere a segno le due realizzazioni decisive. Per gara-2 ci vorranno dei piccoli aggiustamenti, così come li faranno loro, credo sia una serie molto aperta, per noi è arrivata una sconfitta fuori casa, ma in vista della seconda non vogliamo cambiare più di tanto perché mi è piaciuto l’andamento della partita, credo abbiamo pagato nel primo tempo un po’ di emozione in qualche giocatore ma è una cosa che metteremo a posto”.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano