DE’ LONGHI TREVISO – FORTITUDO KONTATTO BOLOGNA
Per il seconda anno di fila va in scena quella che è stata una grande classica del basket italiano a cavallo tra gli anni ’90 e 2000. L’anno scorso fu semifinale, quest’anno quarto, ma la sostanza non cambia: si sfidano due squadra che giocano per la promozione. Treviso viene dall’ottavo più sbilanciato, almeno nel risultato finale. E’ arrivato un 3-0 netto e senza tanti appelli a Trapani, con cui gli uomini di Pillastrini hanno fatto vedere di essere in palla e in piena forma playoff. La squadra si regge su una solida difesa che si è confermata contro Trapani (67,6 punti di media), ma sono arrivati segnali confortanti dall’attacco, che in stagione regolare era stato il peggior del girone (78,3 punti di media negli ottavi). Parte di questo arriva dal buon inserimento di Zoltan Perl, che è stato decisamente l’arma ’n più dei trevigiani nell’esordio in questi playoff (oltre 15 punti di media in tre partite). Con Moretti e Fantinelli va a formare un trio che metterà in scena un duello bellissimo con i pari ruolo avversari Candi, Ruzzier, Montano, Cinciarini. Sotto canestro Perry e Ancellotti, con il contributo importante di Tommy Rinaldi (11+6 contro Trapani), andranno a fare a sportellate con il reparto lunghi bolognese, che a una prima vista sembra avere qualcosa in meno. Gli uomini di Boniciolli, infatti, sono, per scelta, lunghissimi sugli esterni (oltre ai quattro citati in precedenza ruotano anche Alex Legion e Luca Campogrande, con Raucci al momento fuori dalle rotazioni, ma che potrebbe rientrarvi in ogni momento), mentre hanno solo due lunghi veri in Knox e Gandini, con Mancinelli e Italiano che si alternano come “4” tattici. La Kontatto, dal canto suo, può mettere in campo una difesa che non ha niente da invidiare a quella della De’ Longhi, e Agrigento, superata 3-1 negli ottavi, ne sa qualcosa. Dopo una gara 1 da 100 punti i siciliani sono stati tenuti rispettivamente a 51, 48 e 58 punti nelle ultime tre gare: segno chiaro di come la F scudata possa far sue le gare con il proprio impatto difensivo. Anche perché, pure, qui, l’attacco non sempre è scintillante, anche se, in generale, ha avuto meno passaggi a vuoto di quello trevigiano. Si attendono ulteriori segnali di inserimento da Daniele Cinciarini, positivo nella serie con Agrigento, così come Alex Legion dovrà essere pronto a dare punti da situazioni di giochi rotti. L’altro USA, Justin Knox, è chiamato, invece, a confermare quanto di buono mostrato in queste prime quattro partite, dove è stato sicuramente uno dei migliori dei suoi (11+6 rimbalzi di media). Praticamente impossibile azzardare un pronostico: come organico la Fortitudo non ha rivali, ma Treviso, comunque, è lunga abbastanza da impensierirla e può contare su un fattore campo pesante. Per gli appassionati la speranza è che la serie, che promette spettacolo, possa durare il più possibile.
ORSI TORTONA – ALMA TRIESTE
Due squadre reduci da gare 5 al cardiopalma e che hanno rischiato non poco, si affrontano per un posto in semifinale. Tortona tiene in piedi l’onore del girone Ovest come unica qualificata dopo gli ottavi, Trieste continua la sua corsa da possibile outsider per la promozione. I piemontesi devono fare i conti con un roster azzoppato da diversi acciacchi (Cucci, Alviti) e che quindi ha visto caricare tanti minuti extra sulle gambe dei suoi migliori protagonisti, il duo USA Cosey (21 punti, 4 rimbalzi e 4 assists di media contro Mantova)-Green (16 punti col 41% da tre) su tutti. Di contro Trieste ha a disposizione più effettivi, a cui si è aggiunto un Daniele Cavaliero già decisivo con i canestri che hanno fermato Treviglio in una gara 5 che stava prendendo una brutta piega. Dalmasson può ruotare regolarmente dieci uomini e ha avuto il solo Da Ros oltre i 30’ di impiego medio negli ottavi (30.6, 14.4 punti e 6.2 rimbalzi). Il migliore dei triestini è stato nettamente Jordan Parks (20 e 9 di media), immarcabile per la Remer e che potrebbe essere un discreto problema anche per Tortona, che non sembra avere uomini ideali da mettergli addosso. Qualcosa in più, offensivamente, ci si aspetta da Javonte Green, andato molto a corrente alternata nel primo turno, anche se la sua versatilità difensiva potrà fare molto comodo contro i pericolosi esterni di Demis Cavina. Che deve cercare di difendere strenuamente il proprio campo per massimizzare il vantaggio a propria disposizione e per farlo dovrà, gioco forza, vedere crescere il rendimento di gente come Garri, Ricci e Sanna, che troppo spesso non hanno dato una spalla efficace a Cosey e Green, problema difficilmente contenibile soprattutto in trasferta, a riprova ulteriore di come sia vietato sbagliare sul campo di Voghera. Trieste, di contro, sembra avere il necessario per giustificare un pronostico che, al momento, pende leggermente dalla sua parte. Il roster, come detto, è più lungo e qualitativo anche se manca magari il dinamismo offensivo del duo di guardie di Tortona. Il fattore campo al PalaRubini è uno dei più pesanti del campionato. L’obiettivo di strappare almeno una partita in trasferta sembra alla portata, magari già nella prima coppia di partite, per evitare di doversi di nuovo chiudere in una gara 5, ma questa volta da affrontare lontano dalle mura amiche.
ORASI’ RAVENNA – TEZENIS VERONA
La serie tra due sorprese di questo campionato: una della regular season, Ravenna, una dei playoff, Verona reduce dall’upset sulla numero uno Biella. Serie che promette scintille ed equilibrio. Ravenna probabilmente non si aspettava di essere a questo punto a inizio stagione. Verona non se lo aspettava a cavallo tra dicembre e gennaio, quando languiva nelle zone meno nobili della classifica e vede una squadra di sicuro talento dimostrare più disfunzionale di quanto non si sarebbe potuto aspettare. Oggi, invece, entrambe, sognano un posto in semifinale. Ravenna arriva con il fattore campo, ma anche con un paio di problemi non da poco. Il primo riguarda Derrick Marks, assente da metà gara 2 con Roma per un problema muscolare che ancora non sembra risolto e che quindi non sa se e come sarà presente contro gli scaligeri. Il secondo, invece, riguarda il campo di gioco: il Pala DeAndrè, infatti, è indisponibile per le prime due partite e così l’Orasì dovrà emigrare a Forlì per gara 1 e gara 2, cosa non da poco, considerando come gli uomini di Antimo Martino abbiano costruito non poche delle proprie fortune sul parquet amico. La serie con Roma ha confermato come l’attacco romagnolo possa fare veramente male (88 punti di media in quattro gare) e, con l’assenza di Marks, è venuto fuori un grandissimo Gherardo Sabatini, che promosso in quintetto ha risposto con due partite da 21 punti di media. La staffetta Masciadri-Chiumenti non ha tradito, dando la solita pericolosità, in coppia con un Taylor Smith che avrà pane per i suoi denti in area con la coppia Diliegro-Pini. Tambone si è confermato ad alti livelli e anche capitan Raschi, dall’alto dei suoi 37 anni, ha saputo dare contributo importante. Verona, dopo il trionfo biellese, ora non vuole fermarsi ed è vista da tutti come seria minaccia a chiunque vorrà puntare alla promozione in serie A. Gli scaligeri, d’altronde, ribaltando lo 0-2 con l’Angelico hanno dimostrato tutto quello che dovevano. Robinson, Portannese, Frazier sono un reparto esterni dotato di stazza e pericolosità offensiva (occhio a Frazier che sembra davvero in gran forma). Diliegro e Pini formano una coppia che, difensivamente, darà parecchi gratta capi all’Orasì. Amato dalla panchina continua ad aumentare il suo impatto, Totè dà freschezza e tiro da fuori, Boscagin è il capitano di mille battaglie. In tutto questo c’è un fattore campo pesante, dove la difesa, peraltro, sale di colpi come non sempre riesce a fare in trasferta. In questo momento, forse, il classico 51% potrebbe andare ai gialloblù di Dalmonte, che arrivano si, più stanchi, ma carichi a mille e contro una squadra che non gioca sul suo campo e con la sua guardia USA assente o non al 100% nella migliore delle ipotesi. Ravenna dovrà lottare per evitare il secondo ribaltone consecutivo a favore di Verona in questi playoff.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VISITROSETO.IT SHARKS ROSETO
La serie che, sulla carta, parte forse con più divario è quella tra Virtus Bologna e Sharks Roseto. I bolognesi, dopo lo spavento con Casale, si trovano ora come testa di serie numero del proprio tabellone in virtù dell’eliminazione di Biella. Roseto, invece, arriva senza grandi pressioni, dopo aver ribaltato il fattore e eliminato Legnano. Da un parte Bologna sa di avere una chance da non sprecare e vorrebbe anche evitare qualche patema extra, cosa non fatta negli ottavi. Dall’altra Roseto, che vuole provare a sfruttare tutta la pressione sulle spalle degli avversari per portarsi via almeno una partita in Emilia, cercando poi di massimizzare il fattore campo offerto dal PalaMaggetti. Bologna, che ha recuperato Spissu e Spizzichini, riparte dai suoi punti forti: la pericolosità di Umeh e Lawson e la solidità di Rosselli e Ndoja (MVP della serie con Casale). Roseto, nonostante si sia trasformata in squadra difensiva contro Legnano, è tendenzialmente una compagine che lascia decisamente più giocare rispetto a quanto non facesse la Novipiù, dettaglio che quest’anno ha permesso di vedere le cose migliori della Segafredo, che se può distendersi in attacco diventa difficilmente arginabile. Certo, la squadra di Ramagli dovrà essere pronta a rispondere ad eventuali alchimie difensive da parte del coach avversario, che sicuramente alternerà diverse difese. Tra gara 3 e gara 4 in Piemonte la Virtus ha dimostrato di sapersi adeguare in corsa agli avversari, facendo in modo che fossero gli avversari a dover rincorrere e non viceversa. Da continuare a seguire l’inserimento di Stefano Gentile, che mostrato ottime cose in regia, anche se deve aggiustare la mira al tiro (30% da tre, 5/21 complessivo dal campo). Roseto dovrà sicuramente avere di più in attacco da tutti gli uomini che non si chiamino Adam Smith (20.5 punti di media negli ottavi) o Valerio Amoroso (11 e 6 rimbalzi di media). Impostare la serie da un punto di vista difensivo sarà sicuramente una chiave, ma continuare a segnare circa una sessantina di punti come fatto contro Legnano è un rischio troppo grande da prendere contro un attacco come quello virtussino. Brandon Sherrod è il maggior indiziato ad aumentare il suo rendimento (7 punti di media col 36% da due con Legnano), mentre Fultz in regia dovrà dettare i ritmi ma anche cercare di dare pericolosità offensiva. Pronostico che appare abbastanza chiuso, insomma, ma attenzione: se i bolognesi dovessero di nuovo abbassare la guardia in una delle prime due partite, riequilibrare la situazione in Abruzzo non sarà una passeggiata.
Nicolò Fiumi