Bologna, 14 maggio 2017 – Grande vittoria di Roseto, che contro ogni pronostico entra al Paladozza senza alcun timore, domina la partita per 40’ e porta via un pesantissimo 1-0 nella serie. Partita sontuosa degli uomini di Di Paolantonio, che hanno controllato la gara in ogni aspetto e in ogni momento: da quando, inizialmente, c’è stato da sbucciarsi i gomiti in difesa e quando, nel finale, è servito segnare (30 punti nell’ultimo quarto).
Smith (18), Amoroso (18), Sherrod (15+8), Fultz (13 e 6 assists), Piazza, Mei, Radonjc, Fattori tutti hanno contribuito a quella che se non è stata la miglior partita stagionale degli abruzzesi ci va molto vicino. Ha veramente sorpreso soprattutto il controllo mentale che gli Sharks hanno saputo mantenere, rispondendo presente ad ogni tipo di risposta che Bologna ha provato a dare. Il tutto è stato il risultato di un gioco di squadra ben gestito su linee semplici, appoggiandosi ai propri punti forti (gli isolamenti di Smith e i post basso di Amoroso), passandosi la palla senza forzare e andando a sfruttare una serata infelice dei padroni, con una spintarella anche dal trio arbitrale, decisamente insufficiente, certamente non solo pro Roseto.
La svolta è stata nel secondo quarto, quando Smith ha letteralmente imperversato per il campo, segnando 13 punti e quasi da solo portando gli abruzzesi alla doppia cifra di vantaggio. Da lì in poi è stata gara di testa, a contenere i confusionari tentativi di rientro avversari. Dalla panchina sono state alternate saggiamente difese a zona e a uomo che hanno mandato nel pallone l’attacco virtussino. Il momento più difficile è arrivata tra terzo e ultimo quarto, quando Bologna si è improvvisamente svegliata, iniziando a segnare a ripetizione in attacco, ispirata da Gentile (13 e 4 assists). Anche lì Roseto non si è scomposta, nonostante il vantaggio assottigliatosi fino a tre punti (55-58). Ad ogni canestro pesante della Virtus, con Spissu (ultimo a mollare con 16 punti e 7 rimbalzi), Gentile due volte e Rosselli, arrivava pronta la risposta: due volte Piazza, una tabellata di Mei, una di Radonjic. Bologna così si è scoperta senza energia e risposte da dare. Con Rosselli irriconoscibile (7 punti e 2/8 dal campo con anche 2/6 ai liberi), Umeh cancellato dalla difesa (6 con 2/9) e, in generale, un nervosismo e una tensione di fondo facilmente leggibile anche dal 15/26 finale dalla lunetta. Finale così in passerella per gli abruzzesi, seguiti da tanti tifosi che hanno potuto festeggiare a lungo sugli spalti.
KO di nuovo tra le mura amiche la Virtus Bologna, di nuovo incomprensibile nello sviluppo della partita. Se il finale della serie con Casale aveva fatto pensare che tanti problemi fossero risolti, questa sconfitta molto pesante in realtà dimostra che sono ancora ben presenti. La difesa oggi non si è mai vista. Gli esterni di Roseto hanno banchettato sugli uno contro uno (sei 2+1 subiti). Amoroso in post ha fatto malissimo e piano piano sono entrati in partita tutti i giocatori a disposizione di Di Paolantonio, semplicemente giocando comodi penetra e scarica. Kenny Lawson è stato l’epitome della partita: tanto devastante in attacco, 24 e 6 rimbalzi, quanto cerbiatto in autostrada in difesa, senza mai posizione sulle rotazioni difensive, surclassato a rimbalzo troppo spesso. Ora, a questa squadra, serve guardarsi allo specchio per capire quali sono le energie, fisiche e mentali rimaste. C’è da vincere una gara 2 per non essere, virtualmente, fuori da questa stagione.
La partita. Si parte subito a ritmi sostenuti. La Virtus vuole imporre la sua forza, Roseto risponde senza timore. Ndoja da una parte, Sherrod dall’altra tolgono i tappi ai canestri. Fultz ruba un paio di canestri e mette i suoi avanti. Di Paolantonio ricorre subito alla difesa a zona, Ramagli allunga il press a tutto campo. Amoroso beneficia di un paio di chiamate parecchio dubbie e mette a tabellone il +4 Roseto sul 17-13, ma è Stefano Gentile con una tripla a ricucire immediatamente lo strappo. Mei in penetrazione e Umeh con un 1/2 dalla lunetta chiudono un primo quarto veloce e godibile che vede gli Sharks avanti 19-17.
Bruttini apre il secondo quarto con un 1/4 dai liberi a cui pone rimedio Umeh con una tripla per il pareggio a quota 21. Smith risponde con la stessa moneta per i primi tre punti della sua partita. A rimbalzo d’attacco Roseto comincia a fare la voce grossa. Sull’ennesima carambola presa sotto il ferro virtussino è Piazza a segnare il +5 Sharks che obbliga Ramagli al time out (21-26 a 6:03 dall’intervallo). Smith si guadagna due canestri con fallo (uno solo concretizzato) e con cinque punti fa 31-23 per Roseto. Virtus in totale confusione contro la zona, Lawson a rimbalzo si fa sovrastare da Sherrod e sempre da rimbalzo offensivo arriva il +10 per gli ospiti. Momento di confusione arbitrale che fanno alzare il volume in campo con un paio di chiamate mancate, compensate un po’ goffamente. Ne beneficia Bologna con due schiacciate di Lawson che ridanno vigore all’ambiente. La Segafredo però non è pronta a prendere in mano la partita e allora Fultz e Amoroso la puniscono con due triple che danno addirittura il +12 a Roseto. Gli arbitri (davvero negativi) concedono il terzo 2+1 molto dubbio a Smith (13 punti nel secondo quarto) in chiusura di tempo e mandano Roseto avanti 44-31 al 20esimo, con un parziale di 9-2 a chiudere la prima metà di partita.
Lawson inizia il secondo tempo con due bei punti, ma subito Smith risponde con il quarto 2+1 della sua partita. Virtus sempre di rincorsa e con scarsa lucidità, in particolare in Guido Rosselli, davvero fuori dalla partita. Sherrod dimenticato dalla difesa schiaccia in contropiede il 51-38. Continua il metro arbitrale incomprensibile, per un minuto buono si assiste alla Royal Rumble in campo. Bologna lucra quattro punti, sprecando comunque dalla lunetta. 1/2 anche per Spissu, ma il problema adesso è Sherrod che domina su Lawson e segna cinque punti, tenendo gli Sharks a +11. Bologna continua a sprecare tantissimo dai liberi, ma dietro ora prova a ringhiare, con Gentile e Spissu a cercare di limitare Smith. Lawson tiene un paio di rimbalzi, Ndoja e Spissu da tre fanno saltare il PalaDozza e in un paio di minuti è -3 (55-58). Altri due fischi incomprensibili della terna arbitrale regalano due liberi a Roseto, che dalla sua ha il merito non sprecare: 4/4 e danni limitati. Al 30° è 62-55 per gli ospiti.
Bologna sembra avere fiducia. Gentile si prende la squadra sulle spalle: canestro a centro area e due triple di talento. In difesa però la situazione è drammatica: Roseto scappa su ogni penetrazione e genera tiri aperti da tre punti in continuazione. Piazza, tabellata di Mei in uscita dai blocchi, ancora Piazza, cesto centrale di Radonjic. Ad ogni canestro virtussino (arrivano anche triple da Spissu e Rosselli) Roseto risponde al giro successivo. E così il vantaggio non scende mai sotto la doppia cifra. Passano cinque minuti incredibili in cui segna veramente chiunque, e sono minuti che fanno il gioco degli Sharks. Appena Bologna rompe il ritmo offensivo il gioco è fatto. Fultz segna quattro punti andando al ferro con una facilità irrisoria. Game, set, match.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VISITROSETO.IT SHARKS ROSETO 81-92
Parziali: 17-19; 14-25; 24-18; 26-30.
Progressione: 17-19; 31-44; 55-62; 81-92.
MVP: Adam Smith e Valerio Amoroso, il primo scava il solco, il secondo mette le giocate per conservarlo.
WVP: Guido Rosselli e Michael Umeh, i due grandi assenti per Bologna. Mai in partita, sbagliano veramente in eccesso.
Nicolò Fiumi