Il Fenerbahce Istanbul è Campione d’Europa per la prima volta nella sua storia ed in quella della Turchia del basket: ha battuto in finale alla Sinan Erdem Dom della capitale turca, l’Olympiacos Pireo 80 a 64. E’ stata una partita pazzesca per due quarti giocata con l’adrenalina e la frenesia più che con la testa, con il fisico e la tecnica dei singoli giocatori che con le idee preparate per tutto l’anno. Alla fine ha vinto la squadra allenata da Zelimir Obradovic, alla sua nona Coppa, perché è stata la più forte.
Al via in un palazzo strapieno si pensa che la tensione come sempre in questi casi sia la padrona della gara ed invece nemmeno 15 ” secondi e le mani vellutate di Udoh alzano un alley oop per Vesely che schiaccia quasi all’indietro, poi Birch fa uno su due dalla lunetta e subito dopo entra in scena il protagonista della prima parte di serata per i turchi: Nikola Kalinic con la prima tripla della sua serata. Cinque ad 1 dopo nemmeno 1’30”. L’Olympiacos non è squadra che si spaventi di nulla anzi più tutto e tutti gli girano contro e più si esalta, e ancora con Birch – che dimostra di avere grande feeling con Spanoulis – e con lo stesso numero 7 biancorosso, fa 5 pari dopo 2’10”. Qui parte la prima spallata forte del Fenerbahce guidata da Udoh che in attacco viene raddoppiato ed allora si gira e trova i suoi compagni liberi per dei buoni tiri, e la stessa cosa fa Vesely. Morale dalla favola con 6′ da giocare siamo 13 a 6 con Kalinic e Dixon letali da tre. Neanche le avessero sparato addosso, la squadra greca continua il suo gioco e trova ancora il pivot canadese, Birch in grado di far male alla difesa gialloblu, ma a parte lui e Spanoulis nessun altro fa canestro ed il Fenerbahce sale a 24 a 15, Allora si mette al lavoro Milutinov, spalleggiato da una tripla di Papanikolau, 24 a 18, prima che Bogdanovic – che giocatore!! – firmi il 26 a 18 di fine primo quarto.
E’ troppa roba per una finale di Eurolega e le due squadre sembrano accorgersene al rientro in campo. Per il Fenerbahce il solo Bogdanovic tiene il ritmo offensivo della sua squadra nei primi dieci minuti, mentre i greci trovano punti da tutti quelli che Sfairopoulos manda in campo: Waters, Green, Milutinov, Printezis – ma sarà un fuoco fatuo – Mantzaris ed ancora Birch. Il copione è lo stesso dei primi dieci minuti, ma la difesa greca si fa più aggressiva, più attenta, il Fenerbahce sembra aver timore dei tanti contatti messi in campo dagli avversari così a metà gara si va sul 39 a 34.
E come tante volte accade nella pallacanestro, nel terzo quarto si decide la direzione della partita. L’Olympiacos si presenta a zona ma Dixon la buca subito con una tripla, Mantzaris risponde con la stessa moneta, Vesely allo scadere dei 24 secondi butta la palla contro il tabellone dal lontano e questa va dentro, Mantzaris ancora da tre e poi Milutinov che dimostra gli enormi miglioramenti fatti in questa stagione. Sei minuti per il 30′ e siamo 44 a 40. Ed arriva la seconda spallata del Fenerbahce alla quale partecipa anche Gigi Datome. Comincia Vesely con due su due dalla lunetta, poi Sloukas ed ancora sette liberi (su otto) realizzati da quelli di casa contro il solo canestro di Milutinov che ridanno lucidità ai turchi e dieci punti di vantaggio, 54-44. E quando Datome mette la tripla del più 13, 57 a 44 a 2’45” dalla sirena del periodo l’impressione è che all‘Olympiacos tocchi l’ennesima impresa da mitologia per portarsi la coppa in Grecia. Antic fa un libero e Datome un altro canestro, 60 a 46, poi Birch 60 a 48 ed il tempo si chiude con Ekpe Udoh che cancella dalla storia della finale due tiri ellenici con due stoppate fantastiche: come se avesse segnato 4 punti, si va all’ultimo riposo sul 60 a 48.
L’ultimo quarto è una storia scritta solo dal Fenerbahce: la comincia Datome con la tripla del 63 a 50 (Birch aveva aperto il quarto), la prosegue Udoh dalla lunetta, la sigilla quasi, Antic con la tripla del 68 a 50 a 7 minuti e 56 dalla fine. Tutti festeggiano, solo Obradovic sa quanto sia presto e richiama tutti alla calma e si arrabbia per qualche leggerezza dei suoi. Entra in partita Printezis per i greci ma è solo per il suo tabellino personale, perchè Udoh adesso segna – oltre ad aver difeso preso rimbalzi e distribuito assist – Bogdanovic regala perle e Kalinic mette due triple di seguito, l’ultima a 3’10” che chiude tutto perché è quella del più 20, 78 a 58. Finisce col legittimo tripudio del pubblico e della squadra in maglia gialloblu che sa di aver compiuto qualcosa di straordinario.
Eduardo Lubrano