Data | Risultato | ||||
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05/06 02:08 | ![]() |
GOLDEN STATE WARRIORS | 132-113 | CLEVELAND CAVALIERS | ![]() |
40:34, 67:64, 102:88 |
https://youtu.be/Ch6bq6c_OOQ
Forse l’immagine che meglio rappresenta cosa significa affrontare questi Golden State Warriors è il volto completamente stravolto dalla fatica di LeBron James già alla fine del terzo quarto.
Nonostante una prestazione straordinaria da 29 punti, 11 rimbalzi e 14 assist — ottava tripla doppia della sua carriera alle Finals, raggiungendo Magic Johnson in cima a questa classifica —, King James e i suoi Cavaliers hanno comunque finito per perdere di 19 punti (132-113), con gli ultimi quattro minuti di gara di puro garbage time. Non è bastata la sua grandezza, non è bastato un impegno difensivo di squadra nettamente superiore rispetto a gara-1 e non è bastato nemmeno che i Warriors perdessero 20 palloni contro i 9 di Cleveland. Non è bastato perché dall’altra parte c’è una squadra che sta riscrivendo la storia del gioco, vincendo la 14^ partita consecutiva ai playoff (superati proprio i Cavs, che con la sconfitta in gara-3 con Boston si erano fermati a 13) e rimanendo imbattuti in questa post-season, portandosi a due sole vittorie da un record immacolato di 16-0 che non ha precedenti nella NBA.
I protagonisti, manco a dirlo, sono stati gli stessi di gara-1, Steph Curry e Kevin Durant: il due volte MVP ha chiuso la prima tripla doppia della sua carriera alle Finals (32 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, prima volta nella storia delle finali che due avversari chiudono in tripla doppia)
segnando 15 punti nel primo quarto e aggiungendone altri 12 nel terzo (tra cui due meravigliosi contro James), suggellando poi la sua grande partita con la tripla del massimo vantaggio sul +22; ancora meglio ha fatto “KD”, semplicemente irreale tanto in attacco (33 punti con 13/22 dal campo e 4/8 da tre, oltre a 6 assist) quanto soprattutto in difesa, giocando alcuni minuti anche da centro e chiudendo l’area con 13 rimbalzi, 5 stoppate e 3 recuperi.
È stata una sua sequenza con stoppata su Kevin Love & canestro in contro-tempo a chiudere di fatto la partita, mandando i Warriors sul 2-0 e il pubblico della Oracle Arena in delirio davanti ai 132 punti dei loro beniamini, il punteggio più alto in una partita di finale dal 1987.