Data | Risultato | ||||
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08/06 03:00 | ![]() |
CLEVELAND CAVALIERS | 113-118 | GOLDEN STATE WARRIORS | ![]() |
32:39, 61:67, 94:89 |
https://youtu.be/W_MAsf5h4hY
Non bastano gli storici 77 punti della coppia James-Irving: è un 11-0 di parziale negli ultimi tre minuti a regalare il 3-0 nella serie agli Warriors (118-113), trascinati da uno straordinario Kevin Durant.
Quando tra vent’anni vi chiederanno di raccontare come hanno fatto i Golden State Warriors a vincere 15 partite consecutive su 15 ai playoff, ricordatevi degli ultimi 2 minuti e 45 secondi della selvaggia, intensissima e bellissima gara-3 di questa serie. Sul campo dell’avversario più ostico di tutta la lega, con uno svantaggio di 6 punti e davanti a due prestazioni mostruose di campioni del calibro di LeBron James e Kyrie Irving, i Golden State Warriors hanno risposto con un 11-0 di parziale senza sbagliare neanche un tiro (3/3 dal campo, 4/4 ai liberi) in attacco e forzando 8 errori agli avversari con una difesa granitica, finendo per vincere 118-113.
Un parziale aperto e chiuso da Steph Curry con 4 dei suoi 26 punti di serata, ma propiziato soprattutto da 7 punti in fila di un chirurgico Kevin Durant, glaciale nel mandare a segno la tripla del sorpasso sul 114-113 a 45 secondi dalla fine che ha deciso la partita — e con ogni probabilità anche serie e titolo di MVP di queste Finals.
“That’s why they brought me here”, avrebbe detto Paul Pierce: è esattamente per momenti come questi che i Golden State Warriors si sono assicurati i servigi di Durant, che aveva giocato una gara del tutto normale (per i suoi standard) nei primi tre quarti e poi si è scatenato nel finale, segnando 14 dei suoi 31 punti nell’ultima frazione. Se gli Warriors sono rimasti in partita a lungo devono però ringraziare Klay Thompson (incandescente a inizio gara con 16 dei suoi 30 punti nel primo quarto, chiudendo con 11/18 al tiro e 6 delle 16 triple di Golden State) e Steph Curry, che ha giocato una partita di straordinaria completezza aggiungendo 13 rimbalzi (addirittura 5 in attacco!), 6 assist, 2 recuperi e una sola palla persa ai suoi 26 punti per un +11 di plus-minus che non racconta fino in fondo il suo impatto scoraggiante sul morale dei Cleveland Cavaliers.
Ancora meglio di lui con +14 ha fatto Draymond Green, che pur convivendo a lungo coi problemi di falli ha chiuso con 8 punti, 8 rimbalzi e 7 assist e la solita presenza difensiva (106.4 punti concessi su 100 possessi con lui in campo, il migliore dei suoi). Tutti elementi che, nonostante le 18 palle perse, hanno portato gli Warriors a vincere piccole battaglie che alla fine si sono rivelate decisive: 44-37 nella lotta a rimbalzo, 16-4 nei punti da seconda opportunità, 24-13 in contropiede. Dettagli che hanno permesso loro di non finire mai sotto i 7 punti di svantaggio, dandosi un’opportunità di vincere nel finale di gara quando, inevitabilmente, la stanchezza di Cleveland è diventata un fattore: è stato lì che Kevin Durant ha infilato il coltello nel cuore dei Cavs, decretando il 3-0 nella serie.