Mario Castelli ha seguito per noi Bologna-Geas Basket sugli spalti del PalaCarisbo, nello spicchio riservato al pubblico sestese. Questa è la sua cronaca di una serata che il clan rossonero avrebbe voluto ben diversa nell’esito, anche se rimane l’orgoglio di aver accompagnato fino in fondo questa straordinaria stagione delle ragazze di Cinzia Zanotti.
(Per l’articolo di sabato sera con il commento di Cinzia Zanotti vedi qui: http://www.geasbasket.it/a2-geas-battuto-15-promossa-bologna )
Lo sport è bello ma sa essere crudele, e spesso può bastare una sola serata storta per infrangere un sogno. La cavalcata verso il ritorno in A1 del Geas Basket si interrompe sul più bello, subendo la prima sconfitta ai playoff dopo 7 vittorie in 7 partite, e lasciando così la promozione ad una squadra, la Matteiplast Bologna, che fino a quel momento di sconfitte nella “post season” ne aveva già subite 4. La peggior sconfitta dell’anno, un 51-36 che significa un -15 durissimo ma giusto per quanto si è visto in campo, è arrivata proprio nella partita più importante.
Sesto aveva 11 punti di vantaggio da gestire dopo il match di andata, e in questa stagione non aveva mai perso di più di 11 lunghezze: era legittimo percorrere la strada verso Bologna con un bagaglio di fiducia e di ottimismo. Ma un terzo quarto da incubo e la carica delle avversarie, delle quali avevamo già potuto apprezzare la forza di carattere assistendo due settimane prima alla loro gara-3 con Vicenza (sempre nel “fortino” del Cierrebi Club), sono stati ostacoli troppo alti da superare: in attacco è venuta a mancare la lucidità e i 36 punti segnati sono il minimo realizzato in stagione.
Il PalaCarisbo era meno torrido, come temperatura, rispetto al PalaNat sette giorni prima, ma come prevedibile il frastuono dei tifosi di casa era assordante. Però lo spicchio di pubblico riservato ai tifosi sestesi, nel quale spiccavano i due presidenti Mazzoleni e Penati (uno alla sua ultima finale, l’altro alla sua prima), e qualche gradino più in basso la grande tennista Sara Errani, già varie volte venuta a sostenere Arturi e compagne, aveva di che sorridere fino a metà gara.
Infatti nel primo tempo il Geas Basket, nonostante attimi di affanno, ha gestito tutto sommato bene il match, non lasciando prendere ritmo all’attacco di Bologna e rimanendo attaccato nel punteggio (22-21 a metà gara) dopo aver ricucito un tentativo di fuga avversario. Poteva andare meglio ma il meno 1 era un buon affare: la Matteiplast doveva sostanzialmente ripartire da zero nel suo faticoso lavoro di rimonta.
La grande crisi è arrivata però dopo l’intervallo: nel terzo quarto il Geas Basket ha segnato solamente due punti con un canestro da sotto di Panzera (uno splendido appoggio rovesciato, ricevendo palla su rimessa da fondo, per la ragazza del 2002 che non ha ancora compiuto 15 anni), sparando a salve e perdendo numerosi palloni. Uno di questi, di forte impatto psicologico, ha permesso a D’Alie di depositare in contropiede il 26-21 per Bologna, sbloccando lunghi minuti di “impasse”.
Solo un grande sacrificio difensivo (e qualche buon tiro sbagliato dalle avversarie, a loro volta in preda alla tensione) ha impedito alla squadra di coach Zanotti di sprofondare, mantenendo un punticino di vantaggio, nel doppio confronto, all’ultimo mini-riposo (33-23). Certo però la bilancia dell’entusiasmo, della carica, delle energie già da qualche minuto pendeva nettamente dalla parte della Matteiplast. Questo il fattore più preoccupante, al di là del punteggio sul tabellone.
Il quarto periodo è stato guerra senza quartiere: una tripla di Galbiati (top scorer rossonera con 16 punti, nessun’altra ne ha segnati più di 4, e ovviamente è costato caro) ha riavvicinato il Geas Basket, ma tre canestri consecutivi di Tassinari, che oltre a segnare ha gasato pubblico e compagne con le sue esultanze, hanno portato Bologna al primo sorpasso nel doppio confronto (39-26 a 6’30” dalla fine).
In quello che sembrava il momento più difficile, Sesto ha trovato altre due bombe con Arturi e Galbiati, dando l’impressione di aver ripreso in mano il comando del gioco. La capitana ha messo un libero per il 39-33, completando uno 0-7 che rimetteva il Geas sui binari della promozione. Mancavano 4 minuti e mezzo e ora le rossonere avevano 5 punti di margine a loro favore.
Ma il cuore di Bologna in questa stagione, l’abbiamo già detto, non ha mai smesso di battere, e una tripla pesantissima di Mini e i canestri della mvp Tava (16 punti e 8 rimbalzi) hanno fatto volare la Matteiplast a +16, con un parziale clamoroso di 10-0, spingendo le rossonere nello sconforto. Il morale delle sestesi è infatti parso cedere di schianto, ed è comprensibile, ma in realtà la situazione era ancora recuperabile, con 1’20” da giocare.
Le soluzioni affrettate nel finale non hanno invece portato a nulla, nonostante una tripla “tabellata” di Galbiati abbia riacceso le speranze del settore rossonero (49-36 a 1′ dal termine); il fallo sistematico si è rivelato vano, con il 2/2 di Cadoni a sigillare la vittoria di 15 punti (51-36) regalando la promozione in A1 al Progresso Bologna.
Qualche considerazione per chiudere. Le percentuali al tiro di Sesto (23% dal campo e 46% ai liberi) sommate alle 20 palle parse si sono rivelate troppo negative per essere superate. La tensione dell’appuntamento si è fatta sentire, mentre Bologna, più profonda nelle rotazioni (fattore che non aveva pesato all’andata ma stavolta sì) e trascinata dal suo pubblico, è riuscita ad essere più lucida e intensa portando a casa una vittoria completamente meritata, come testimonia anche il 75-24 finale nella valutazione.
Per il Geas Basket invece rimane una grande delusione, dopo una stagione trascorsa in testa dall’inizio alla fine e terminata con uno dei pochissimi passi falsi di questo campionato, purtroppo decisivo. Col senno di poi, si potrebbe recriminare su piccoli dettagli pagati a caro prezzo, come la sconfitta nell’ultima giornata di stagione regolare con Castelnuovo (costata il ritorno in trasferta in questa serie di spareggio), oppure qualche errore evitabile nell’andata dello spareggio, senza il quale si poteva accumulare un margine più ampio. Ma sono ragionamenti che lasciano il tempo che trovano.
Certezze su cosa riserverà il futuro ancora non ce ne sono: la sconfitta è ancora calda, con la tristezza per l’epilogo che, tornando verso casa, si mischia alla consapevolezza di aver disputato una stagione incredibile, oltre ogni aspettativa. E’ mancato solo il lieto fine.
Ufficio Stampa Geas