Sean Marks come il “doc” del fortunatissimo must cinematografico di Robert Zemeckis: restituisce, in un anno e mezzo da GM, un futuro ai Brooklyn Nets, completando l’opera con la sua trade-capolavoro: come solo #all-around.net aveva previsto, leggendo tra le righe delle sue dichiarazioni e della pre-tattica di mercato, mentre tutti si concentravano sull’assalto ad Otto Porter (ofer sheet massimale da 126 M per quattro anni) e, di fronte alla concreta possibilità che Washington decidesse di pareggiare (divenuta certezza dopo la cessione di Bogdanovic ai Pacers), sulle alternative Caldwell-Pope o altri UFA (JaMychal Green), il nostro gambler (ed il nostro sito) puntava, sornione come un avvoltoio, sulle franchigie in difficoltà salariale, concludendo con Toronto un clamoroso affare: a Brooklyn arrivano Demarre Carroll, la scelta al primo e quella al secondo giro del 2018, a Toronto il solo Justin Hamilton!
I Raptors accettano uno scambio tecnicamente (per loro) disarmante solo per liberare cap space, in vista dell’oneroso rinnovo di Kyle Lowry (e Serge Ibaka) e di altre operazioni di mercato (CJ Miles).
Ai Nets arriva un veterano sì injury-prone e sovrappagato (altri due anni di contratto da 15 M), ma che, con tutto il rispetto, non è certo il salary dump alla Nicholson, né il veterano al minimo salariale alla Scola o alla Foye! Si tratta di un 31enne estremamente fisico e tecnicamente completo, capace di giocare ala piccola o grande aprendo il campo e difendendo su più posizioni: età a parte, dunque, il giocatore tecnicamente ideale per la filosofia di Atkinson che, peraltro, lo ha già allenato nelle fortunate stagioni di Atlanta. Se in salute, quindi, un potenziale titolare.
Ma, soprattutto, Marks si regala nuovamente una presenza al prossimo draft (lo ricordiamo: l’ultimo in cui Brooklyn non ha controllo sulle proprie scelte, ancora in mano ai Celtics), assicurando alla propria franchigia continuità nello scouting e nella programmazione del ritorno ai playoff! Questa trade è, dunque, ai miei occhi, la mitica DeLorean del film a cui ispiriamo il nostro articolo, il traghetto, il ponte verso il futuro! Sul quale, peraltro, i commentatori d’oltreoceano iniziano, finalmente, ad aprire gli occhi, riconoscendo ai Nets strategia, lungimiranza, rinnovata credibilità! È il New York Post, basandosi sull’impietoso paragone con il caos societario dei cugini Knicks, ad aprire le fila dei nuovi ottimisti: Marks è ripartito da ciò che aveva, ovvero ampio spazio salariale, ha usato il mercato dei restricted free agents come diversivo, ha costretto ancora dei rivali di Conference a spese folli per non perdere il loro talento, ha bussato alla porta dei più bisognosi per acquisire tasselli del puzzle del futuro (D’Angelo Russell, Jarrett Allen, due scelte per il 2018), incamerando, di contro, contratti pesanti (Mozgov, Carroll) ma giocatori ancora validi e ben integrabili nel sistema di gioco atkinsoniano. Un colpo al cerchio della strategia, uno alla botte delle esigenze tecniche attuali, senza, peraltro, perdere ulteriori margini di manovra (ancora dai 17 ai 21 milioni di spazio salariale disponibili, a seconda delle prossime decisioni sui contratti non garantiti dei vari Goodwin, Dinwiddie e Acy).
A questo punto la domanda sorge spontanea: per farne cosa? È lo stesso GM neozelandese a spiegarlo, a modo suo, in una recentissima dichiarazione alla stampa: “Se ci troveremo di fronte a buoni accordi li faremo ma, se resteremo, in vista del prossimo anno, ancora con ampio spazio salariale, sarà altrettanto eccitante“. “Siamo ancora in modalità – acquisizione talenti, ma occorre trovare un equilibrio, nemmeno passiamo avere in squadra 28 guardie…“. E questi sono segnali lanciati da Marks al giocatore più caldo del residuo mercato UFA, Kentavious Caldwell-Pope, rilasciato dai Pistons dopo il clamoroso arrivo di Bradley.
KCP ha appena rifiutato un contratto da 80M in cinque anni dagli stessi Pistons, da lui ritenuto “al di sotto delle sue aspettative”. Le dichiarazioni di Marks suonano come un messaggio al giocatore: della serie “se vuoi giocare abbassa le richieste, perché noi, oggi, siamo nella posizione per poter dettare condizioni”… dite di no?
La risposta, a breve, su queste stesse frequenze, ma intanto i Brooklyn Nets si godono, grazie a “doc” Marks, il loro sudatissimo ritorno al futuro! Stay tuned….
Marco Calvarese