Dopo anni di attesa forse il basket italiano è arrivato ad una svolta per quello che riguarda la copertura mediatica del campionato di serie A. Nell’Assemblea di Lega del 12 luglio, infatti, sono stati assegnati i diritti audiovisivi delle competizioni Legabasket per le stagioni 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020. Confermata la partita della domenica in chiaro sulla Rai, la novità riguarda l’ingresso nel mondo della palla a spicchi italiana di Eurosport in luogo di Sky, dalla quale eredita le partite sui propri canali a pagamento, ma soprattutto introduce una novità che era da tempo attesa: la diretta di tutte le partite di campionato tramite piattaforma online.
Le notizie a riguardo non sono ancora dettagliate, ma si sa che Eurosport proporrà un proprio League Pass tramite cui vedere online tutte le partite che verranno disputate. Un passo avanti notevole nella diffusione del prodotto per tutti gli appassionati, che da tempo aspettavano una notizia simile. Ovviamente è ancora presto per poter dare giudizi su quello che sarà, ma l’esempio di LNP, che nelle ultime due stagioni ha fornito un servizio decisamente interessante con il suo TV Pass, è sicuramente un modello da cui prendere ispirazione, lavorando per proporre un qualcosa di ancora migliore, specialmente nei dettagli.
A questo punto ritorna d’attualità un discorso annoso, che spesso divide le opinioni: è preferibile un basket in chiaro per tutti, per cercare di veicolare il prodotto e attrarre nuovi appassionati, o un prodotto a pagamento, ma con una qualità maggiore e che permetta a chi già segue il basket di godere un servizio più all’altezza delle proprie aspettative, aumentando, al contempo, le entrate della Lega, quindi dei club?
E’ una domanda a cui dare una risposta è molto difficile, pertanto la cosa migliore è riportare quelli che sono i fatti allo stato attuale della situazione. La serie A viene da un’annata estremamente positiva per quelli che sono stati i dati dell’auditel televisivo: +10,5% di ascolti rispetto alla stagione 2015/2016. Quasi sei milioni di spettatori complessivi per la corsa playoff (dei quali quattro sulle reti RAI), cifra che arriva a quasi undici milioni considerando il campionato e a complessivi 12.372.000 mettendoci dentro gli eventi di Lega come Coppa Italia e Supercoppa. Un dato che porta l’aumento al 15%.
La sola stagione regolare, sommando l’audience di tv nazionali e locali, ha segnato un aumento del 17% degli spettatori dall’anno precedente, mentre l’ultima edizione della Coppa Italia è stata un vero e proprio successo: spettatori televisivi praticamente raddoppiati (da 660 mila a circa 1.3 milioni) nel corso dell’intero week end di gare rispetto all’anno passato. Il tutto considerato che non si è disputato l’All Star Game.

Le Final Eight di Coppa Italia 2017 hanno mostrato come muoversi nella giusta direzione
Dall’altro lato c’è l’importo economico del nuovo accordo, con Discovery, proprietaria di Eurosport, che verserà nelle casse della Lega, quindi dei club, due milioni e mezzo di euro per il pacchetto a pagamento delle partite, una cifra non indifferente per il panorama cestistico nostrano. Che in soldoni significa, all’incirca, 150/160 mila euro per ogni società, contro i circa 80/90 mila dell’accordo precedente. Ovviamente non sono 80 mila euro a risolvere il bilancio di una società, ma in uno sport dove i soldi certamente non abbondano ogni centesimo in più è quanto mai benvenuto.
Anche perché ogni centesimo in più permette alle squadre di essere più competitive (la ripartizione dei diritti tv avviene, diversamente dal calcio, in maniera equa per ogni società di serie A). E squadre più competitive si traducono in maggior qualità sul campo. E maggiore qualità sul campo vuol dire uno spettacolo più godibile da mostrare.
Legabasket ha mantenuto la scelta di una strategia “mista”, continuando a riservare la maggior parte dei propri contenuti alla tv a pagamento, ma lasciando comunque il posticipo domenicale alla televisione in chiaro, forte anche dei dati di ascolto citati in precedenza e generati per la maggior percentuale dalla tv. Qui sarà fondamentale il lavoro che Eurosport farà sul proprio portale internet, che diventa un nuovo canale di diffusione e può aggiungere una bella fetta spettatori a quelli che lo schema televisivo ha permesso di raggiungere fino ad oggi.
Un prodotto curato e di buona qualità che riscuotesse successo in termini di abbonamenti, anche al netto di politiche di prezzo ragionevoli, permetterebbe a Discovery di rientrare dell’investimento non indifferente fatto e magari pensare di continuare la propria partnership in futuro, magari rivedendo le cifre al rialzo.
Dietro a ciò si aspetta che ci sia anche la supervisione della Lega, a fare il possibile per assicurarsi che esca un prodotto appetibile e non raffazzonato, che metta in buona luce il nome del basket e garantisca una facilità di accesso (che su internet non è scontata) e una risoluzione delle immagini capaci di attrarre pubblico non solo per la semplice motivazione di vedere le partite della squadra favorita, ma anche attirata dalla qualità del servizio.
L’occasione che si presenta è notevole. Il portale internet offre potenziali sviluppi quasi illimitati se ben gestiti. L’ultima edizione di Coppa Italia ha mostrato come in Lega ci sia voglia di lavorare bene per migliorarsi. Applicare lo stesso approccio al web potrebbe diventare un toccasana per tutto il movimento, aprendo una nuova fonte di ricavi di cui, oggi come oggi, c’è immenso bisogno. La speranza è che al termine di questo triennio si sia solo all’inizio di un lungo percorso e non, nuovamente, al termine di un progetto abortito.
Nicolò Fiumi