Una bella Italia quella scesa in campo vs la Bielorussia al debutto della solita Trentino Cup 2017, ormai iniziale vernissage per l’estate Italbasket che punta dritta agli Europei di settembre con prima tappa in Israele.
Sia chiaro, è stata una partita comoda comoda contro un’avversario decisamente deludente e male in arnese come questa Bielorussia, apparsa molto lontana da uno standard credibile ma, diciamolo subito, quanto di questo roboante +60 che evoca periodi quasi pioneristici per la pallacanestro continentale è merito degli Azzurri e quanto demerito degli avversari?
Forse mi sbaglio ma non ricordo recentemente una Nazionale così determinata, cattiva, lucida e “dura” come quella vista proprio vs la Bielorussia, e di debutti azzurri nelle mie tante primavere ne ho visti parecchi.

Il team azzurro da FB
Una squadra che ha giocato e difeso per tutta la gara, senza subire sbandamenti dalle rotazioni che Messina ha voluto e dovuto effettuare anche per dosare gambe imballate con un mese davanti che sarà solo di preparazione per il Gran Ballo di settembre.
Una voglia di parlarsi, di aiutarsi, di passarsi la palla che raramente si era visto in passato in gare come queste ed un’attenzione in difesa che ha quasi rasentato la perfezione, seppure l’avversario non fosse certo uno squadrone.
Ma se è vero che quando sei sopra di 20 devi puntare al +30 e via dicendo beh, cosa dire quando poi vinci di +60? Missione compiuta dunque o, se preferite, un gran bell’inizio per cullare il sogno di un Europeo (finalmente), da veri protagonisti.

Danilo Gallinari by Ciamillo FB
Tanti possono essere stati i fattori che possono aver determinato questo squillante risultato: la voglia di ripartire dopo la cocente delusione patita nella drammatica notte di Torino dello scorso anno che per molti di Noi, che amiamo la Maglia Azzurra, è stato un vero schock (errori di gestione a parte sui quali caliamo un velo pietoso); il desiderio da parte dei ragazzi di Messina di far vedere di “esserci” sin da subito; il convincimento che per molti di questi giocatori potrebbe essere l’ultima chiamata vera con l’Azzurro, avendo diversi di loro un po’ di anni sulle spalle e quindi la voglia di dare subito il massimo; infine, la determinazione da parte di Ettore Messina di dimostrare che lo scivolone di Torino, nella sua brillante carriera, sia stato un incidente di percorso e nulla di più, chiamando a sé a raccolta il meglio che oggi la nostra pallacanestro possa rappresentare, Swarowski Bargnani e Ale Gentile a parte.
Un bel mix di stimoli per un gruppo che ha accolto molto bene i “deb” Christian Burns ed Ariel Filloy, apparsi a proprio agio e non due pesci fuor d’acqua come poteva (logicamente) essere. Il gaucho ha giostrato in campo con una sicurezza in linea di continuità con la splendida cavalcata tricolore della Reyer mentre l’ala bresciana ha atteso che la gara gli offrisse un tiro, un passaggio, un assist importante, senza cercarlo forzatamente nel logico desiderio di ben apparire.

Christian Burns, ottimo debutto anche per lui da FB Ciamillo
Incrociamo le dita dunque ed aspettiamo con insolito piacere la gara vs l’Olanda di questa sera, finale di questa edizione della Trentino Cup, un avversario decisamente più probante della Bielorussia anche se non da fare tremare le vene ai polsi, e vedremo se coloro che stasera hanno riposato (Della Valle, Abass, Biligha, Baldi Rossi e Luca Vitali), sapranno dimostrare stessa intensità, stessa cattiveria ed identica determinazione, non male insomma per essere ancora ad un mese dal debutto.
Fabrizio Noto
@FaberNoto