Quarta sconfitta nelle ultime quattro gare di preparazione ad EuroBasket 2017 per l’Italia di Ettore Messina al Torneo Acropolis, questa volta tocca alla Grecia battere gli Azzurri ma almeno faticando e dopo un overtime, grazie al quale si supera la fatidica soglia dei 65 punti ma rimanendo sempre ancorati più al sesto decile che al settimo, risultato finale 73-70 per i padroni di casa.
Progressi? Sì, certo ma non tali da poter dire “Ragazzi, ci siamo!”. Senza Marco Belinelli a riposo precauzionale per un affaticamento al ginocchio, avendo di fatto tagliato un deludente Riccardo Cervi ed utilizzati con il contagocce Amedeo Della Valle ed Awadu Abass, Messina ha scelto di cavalcare l’energia di Paul Biligha e soprattutto del redivivo Marco Cusin, zero punti per lui all’attivo ma tanto sudore e tanta fatica sui due lati del campo, nelle scelte delle seconde linee. Considerando che Christian Burns ci sarà e che di Dada Pascolo e della sua atipicità non se ne può fare a meno, a casa andranno certamente Andrea Cinciarini (n.e. oggi), Filippo Baldi Rossi (idem), e forse lo stesso Abass, autore di qualche minuto condito da qualche buona iniziativa ma senza uno straccio di positività in attacco, materia sulla quale si latita ancora fortemente.
Già, l’attacco. Perché se è vero che la Grecia questa sera non ha certamente incantato (anzi), giocando una gara più d’istinto che di ragione con tempi morti incredibili per il valore del roster a disposizione (sicuramente ben più lungo di quello Azzurro), l’Italia ha balbettato fronte a canestro avendo comunque il merito di tirare per la vittoria grazie ad una tripla non entrata da un ottimo Dani Hackett che sta rientrando in forma ma soprattutto in fiducia.
Pertanto, dando per scontato che la difesa italica è pur sempre discreta nonostante frequenti amnesie sui raddoppi (troppi tempi sbagliati nell’esecuzione), è sempre in attacco che non si è portato a casa un match che vale zero al quadrato ma che almeno avrebbe ridato fiducia e morale, anche alla portata poi. Questa sera le cifre dicono 9/29 dalla lunga, quindi meno peggio di ieri vs la Serbia (9/31), ma sempre male perché diversi tiri son stati presi anche bene e senza eccessive forzature. Dentro l’arco poi sono stati lo splendido Niccolò Melli e lo stesso Hackett a dare consistenza perloppiù come loro san fare, non importa poi che ai liberi (come al solito), si sia subito più del doppio da parte dei greci (15 liberi per l’Italia, ben 30 per la Grecia), come spesso accade in questi tornei in cui la squadra di casa viene tutelata, a volte anche eccessivamente.
E qui buttiamo giù alcune considerazioni in ordine sparso:
- Essere arrivati ad un passo dalla vittoria (tiro sul ferro della vittoria da tre da parte di Hackett), significa che la squadra non si è squagliata andando avanti nella gara come invece visto a Tolosa match vs il Montenegro a parte, finalmente. Ma è pur vero, purtroppo, che nel supplementare, allorquando i greci hanno difeso duro e sporco, la qualità delle soluzioni offensive è calata drasticamente. Male.
- Una prova di carattere e cuore ma pur sempre nel limite di questa squadra. Una squadra che, ad esempio, corre poco nonostante questa sera si siano presi diversi rimbalzi, e che esegue con poca energia i primi secondi dei 24” in attacco sfruttando poco il fattore sorpresa anche perché molto, molto limitata nel gioco interno. Certo, con un Hackett come play titolare, non certamente uno che ama correre, difficile attendersi di più. Obbligatorio comunque lavorare su questo punto ma potrebbe anche essere un fattore fisico, mancando ancora una settimana al debutto, quindi logico non essere adesso al top della forma.
- Squadra dunque in progresso rispetto a Tolosa (meno male..), ma pur sempre dotata di poca fantasia quando c’è da “inventare”. In difesa ci si sbatte, bene, magari il cambio sistematico quando poi resta un piccolo in area vs un lungo avversario, conseguenza del solito pick’n’roll centrale, non appare una grande scelta ma tant’è.
- Cusin fa quasi tenerezza, come anche Biligha, quando si attacca. La palla non arriva mai o quasi nelle loro mani ma i due ragazzi ci danno dentro che è un piacere. Bene, perché la loro presenza è indispensabile.
- Attenzione alla Georgia. Se è vero come è vero che queste gare contano poco, cosa dire dei bianco-crociati che ieri battono la Grecia anche se di un punto ed oggi anche la Serbia, che con noi quando ha deciso di giocare ci ha battuto abbastanza agevolmente? Domani sarà interessante vedere l’Italia vs i georgiani alla 17:45 perché potremmo capire un po’ di più a che punto e cosa potremmo sperare a Tel Aviv contro di loro, concorrenti diretti per un posto sul volo per Istanbul.
- Gigi Datome un pò in ombra, il Capitano appare ancora fuori forma fisica, segna qualche canestro dei suoi specie nella prima parte di gioco, quando le gambe probabilmente sono più reattive, ma nel secondo tempo non si è quasi mai visto.
- Se volessimo vederla nera, diremmo invece che non battere questa Grecia stasera, così arruffona e per niente “sul pezzo” come invece capita al solito all’Acropolis, potrebbe preoccupare ma preferiamo vedere il bicchiere mezzo pieno anche se, ripetiamo, il modo con cui si è interpretato il supplementare lascia molto perplessi.
Va bene così per il momento, vediamo come giocheranno domani gli Azzurri vs la Georgia sperando almeno di evitare la quinta sconfitta consecutiva.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto