L’Olimpia Milano targata Simone Pianigiani vince la prima semifinale di Supercoppa Italiana 2017, controllando in maniera autoritaria la gara contro Trento nell’arco di tutti i 40’. Buona prova delle Scarpette Rosse che hanno già messo in mostra tutta la propria lunghezza di organico, a fare la differenza contro una Dolomiti volenterosa ma incapace di impensierire per davvero i lombardi.
Protagonista dell’incontro Andrew Goudelock, che ha confermato di essere, a ragione, l’atteso leader dell’attacco milanese. 24 punti con 7/8 da due e 3/9 da tre, spesso risolvendo situazioni di attacco rotto. Un giocatore con le sue capacità realizzative farà comodissimo nel corso della stagione e fa ancora più comodo oggi, dove, per forza di cose, i meccanismi di squadra sono ancora da oliare. L’ex Lakers, infatti, si è trovato più volte a dover giocare degli uno contro uno, a volte su chiamata a volte per cattivo sviluppo dell’attacco, che hanno esaltato le sue doti di solista.
Lui e Jordan Theodore (molto positivo con 10 punti, 6 assists e 5 rimbalzi) hanno dato il primo allungo ai milanesi. L’Olimpia è subito balzata al comando con vantaggi oltre la doppia cifra grazie alla vena dei propri due americani del back court, mentre Vlado Micov ha messo in campo buona volontà, ma una mira ancora da sistemare (8 punti e 3/9 al tiro, con anche 1/3 ai liberi).
Trento si è confermata squadra in tutto e per tutto simile a quella dell’anno scorso: grande coesione di gruppo, volontà difensiva, qualità offensiva non diffusa ma spesso sopperita dall’intensità (vinta la lotta a rimbalzo 39-31) dei vari Sutton, Shields e Forray, in campo parecchio stante l’assenza forzata di Gutierrez nel secondo tempo.
Troppi errori al tiro (6/22 da tre e addirittura un disastroso 11/25 ai liberi) hanno però condannato i ragazzi di coach Buscaglia, che comunque hanno potuto osservare uno Chane Behannan prontissimo ad essere il nuovo Dustin Hogue. Nel bene (13+8 rimbalzi) e nel male (4/8 ai liberi).
Abbastanza deludenti i due azzurri Flaccadori e Baldi Rossi, praticamente latenti alla partita, la Dolomiti Energia è comunque sempre stata in gara, alternando svantaggi tra i 5 e 10/12 punti, e nel secondo tempo ha avuto buone cose da Franke (fiammate interessanti per lui in 9’ soli minuti) e Ojars Silins.
Milano, se nel primo tempo è stata portata avanti dal duo Goudelock-Theodore, nel secondo ha trovato cose positive da Dairis Bertans, che è sempre un piacere veder giocare (11 punti con 4/4 al tiro), e da un Amath M’Baye poco vistoso ma tremendamente efficace (10 punti, 2/3 da tre, 4/4 ai liberi). Male Jefferson, da cui si aspetta molto di più che stare coi piedi fuori dai tre punti per lasciare partire un tiro ogni tanto.
Poco spazio per Fontecchio, Abass e Cinciarini, bene invece Cusin, che appare già bene dentro ai movimenti di squadra, mentre Gudaitis è andato a corrente alternata, mettendo però un paio di giocate decisive nel finale (assist per una tripla di M’Baye e canestro in tap in). Assente ancora Dada Pascolo.
Domani alle 18 prima finale dell’era Pianigiani, contro la vincente di Sassari-Venezia.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO – DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 74-65
Parziali: 20-13; 19-14; 20-17; 15-21.
Progressione: 20-13; 39-27; 59-44; 74-65.
MVP: Andrew Goudelock.
WVP: Joao Gomes.
Nicolò Fiumi