Pesaro – Non è bastato alla Vuelle rimanere in vantaggio per circa 38 minuti su 40, alla fine ha prevalso la favorita Germani, che proprio nell’ultimo quarto ha fatto valere la sua maggiore esperienza di fronte ad una squadra che, encomiabile per la sua energia e la sua faccia tosta durante tutta la partita, nel finale ha dovuto soccombere anche a causa della stanchezza e della conseguente minor lucidità.
La Vuelle si può mangiar le mani per non avere approfittato di una Germani non certo al meglio della forma, priva di un giocatore importante come Moss e con un Landry che era appena tornato dopo essere tornato in patria per un lutto familiare; la squadra di coach Diana non ha fatto nulla di trascendentale, mostrando un ritmo compassato per quasi tutto il match ma sapendo dove e quando colpire i punti deboli avversari.
In effetti finché Pesaro ha avuto benzina nel serbatoio ha tenuto sotto scacco gli avversari con le sue triple e con l’energia di Omogbo sotto canestro ma, con il passare dei minuti e le energie che diminuivano, le percentuali sono inesorabilmente calate e sotto canestro la Germani ha pian piano prevalso fino a dominare letteralmente nell’area avversaria per tutto l’ultimo quarto.
Così, dopo essere stata in vantaggio solo in due episodi isolati nel corso della partita, nelle curve finali la Germani ha piazzato il colpo di reni al fotofinish, prevalendo a suon di tiri liberi e rimbalzi offensivi rimediati talvolta in vere e proprie tonnare in mezzo all’area; un modo non spettacolare per vincere ma che, in questa situazione, era forse il meglio che gli ospiti potevano attendersi.
Pesaro rimane con un pungo di mosche in mano e con tantissima delusione, visto l’andamento della partita, ma quanto meno può guardare con più ottimismo ad un futuro che, prima dell’esordio, appariva alquanto nebuloso; va ricordato che coach Leka aveva un evidente buco nel ruolo di ala piccola, dove si attende il nuovo titolare Little dopo l’addio di Irvin, ma comunque le risposte del neo capitano Ceron, talvolta un po’ confusionario ma che comunque non si è mai tirato indietro, e dei nuovi americani (Dallas Moore su tutti) sono state più che positive.
Avvio garibaldino della Vuelle e di Marco Ceron in particolare, che con due triple centrali dal palleggio lancia i suoi sul 6-0 quasi immediato; la Germani non ha Moss e si presenta con Sacchetti in quintetto base al posto di Landry ma si riprende quasi subito grazie a due ingenuità di Ceron e Bertone i quali, il primo con un intenzionale ed il secondo con un fallo sulla tripla a segno di M. Vitali, consentono agli ospiti di impattare in un amen.
La Vuelle però non si deprime e, nonostante qualche errore di inesperienza dei suoi tanti rookie, allunga nuovamente, anche perché la Germani appare molto remissiva ed imprecisa, come testimoniano i soli 6 rimbalzi (a fronte dei 15 avversari) ed il 29% complessivo al tiro al termine del primo quarto.
Pesaro allunga così nuovamente sul 10-6, prima di farsi irretire dalla zona chiamata da coach Diana e trovarsi così sotto per la prima volta sull’11-13, quando coach Leka chiama time out.
Al ritorno in campo sono Mika e Omogbo con la loro energia sotto canestro a far ritornare nuovamente in vantaggio la Vuelle poi, visto che Brescia ha rinunciato alla zona, sono ancora gli esterni a trovare i punti per l’ulteriore allungo dei padroni di casa.
Il primo quarto si chiude così con il massimo vantaggio di Pesaro, grazie ad una tripla finale di Monaldi che fissa il punteggio sul 26-17 e suggella un parziale per i padroni di casa di 15-4 da quando la Germani era passata in vantaggio.
Al ritorno in campo, come era ovvio aspettarsi, gli ospiti registrano qualche meccanismo difensivo e si fanno più presenti a rimbalzo, soprattutto in attacco; è soprattutto la zona a mettere in difficoltà i biancorossi, che infatti non segnano per quasi cinque minuti, ma la Germani non ne approfitta più di tanto perché trova la via del canestro solo con i primi punti di Landry e due tiri liberi di Sacchetti.
In ogni caso, a parte una tripla di Dallas Moore ed un canestro estemporaneo di Bertone, i padroni di casa continuano a faticare in attacco e così la Leonessa si riporta a – 1 (31-30) con una tripla di Luca Vitali a poco più di tre minuti dalla fine.
Nel momento di maggior difficoltà però i ragazzi di coach Leka ritrovano la confidenza con quel tiro da tre che li aveva esaltati nel primo quarto e così, con due triple consecutive di Dallas Moore e Ceron si riportano sul + 8 (39-31); tuttavia la Germani si affida all’esperienza di Vitali senior e così, con una tripla e due liberi del suo play titolare, riesce a chiudere su un punteggio, 40-36, che le consente di nutrire intatte ambizioni di vittoria nonostante un primo tempo in evidente tono minore.
In apertura di terzo quarto la Vuelle incappa nei terzi falli di Mika e Bertone ma poi, con una sfuriata di Ceron, si porta sul 45-38 e sembra volare sulle ali dell’entusiasmo; ci pensa coach Diana a raffreddare i bollori di casa e infatti, dopo il time out chiamato, la Germani si riporta in un attimo in parità a quota 45 con un break firmato Landry.
Una tripla del solito Dallas Moore sembra ridare fiato ai suoi ma Landry è scatenato (segnerà 10 punti nel solo terzo quarto) e risponde subito alla tripla per poi propiziare, poco dopo, il massimo vantaggio ospite sul 48-52.
La Vuelle sembra barcollare, ma trova prima una bella schiacciata di Omogbo e poi cinque punti in fila di uno scatenato Moore che portano il risultato all’ultima pausa, un po’ a sorpresa visto cos’era accaduto negli ultimi minuti, sul 55-52.
All’inizio dell’ultimo quarto la Vuelle si porta subito sul +7 con due canestri di Ancellotti e Omogbo ma poi, come già successo, disfa la sua tela e consente alla Germani di rientrare subito sul -1 (59-58) con una serie di disattenzioni punite da Lee Moore.
Arriva però ancora una sfuriata firmata da Dallas Moore con un gioco da tre punti e da Bertone con l’unica sua tripla della serata; i padroni di casa risalgono ancora a +7 (65-58) quando mancano poco più di cinque minuti al termine.
Di lì in poi, dopo il time out chiamato da Diana, la Vuelle praticamente si ferma, alle prese con l’ostica difesa a zona avversaria e con le energia che si avviano rapidamente verso l’esaurimento; Sacchetti replica subito da tre e poi, dopo un tiro libero di Monaldi, un’altra tripla di Vitali porta la Germani sul – 2 (66-64) quando mancano 4 minuti al termine.
A due minuti dal termine la Vuelle è ancora sul +4 (70-66) grazie ad un canestro di Mika e due liberi di Ceron rimediati in maniera un po’ estemporanea; la Germani non ha però intenzione di mollare e si affida al suo alfiere di serata Lee Moore che, con 5 punti in fila, fa ritornare in vantaggio i suoi (70-71) a 53 secondi dal temine.
Pesaro avrebbe tutto il tempo per ribaltare ancora il punteggio ma non siamo più nei minuti iniziali del match e tensione e stanchezza si fanno sentire; i ragazzi di Leka in effetti non riescono ad orchestrare nessun attacco efficace e così Brescia, pur mettendo segno solo due tiri liberi su tre, riesce a portare una preziosa vittoria tra il tripudio della nutrita pattuglia di suoi supporters giunti in riva all’Adriatico
Victoria Libertas Pesaro – Germani Basket Brescia 70-73
Parziali (26-17; 14-19; 15-16; 15-21)
Progressione 26-17; 40-36; 55-52
Tabellini
http://web.legabasket.it/game/66970/
Mvp: come detto, la Germani non ha avuto particolari picchi durante la partita, ma se ha portato a casa la vittoria una discreta fetta del merito va a Lee Moore, che è stata una spina nel fianco nella difesa avversaria per quasi tutto il match, non solo perché è stato il miglior marcatore dei suoi ma anche perché ha raccolto 8 rimbalzi e 6 falli subiti
Wvp: in una prova coraggiosa come quella di Pesaro non è bello andare a cercare il peggiore, anche perché tutti hanno apportato il loro mattoncino alla causa; forse, in una situazione in cui mancava l’ala piccola titolare, ci si poteva attendere qualcosa di più come intraprendenza a Pablo Bertone ma la sua rimane comunque una prestazione quanto meno sufficiente.
Spogliatoi
Leka: abbiamo giocato a testa alta, come è giusto che sia stato davanti al nostro pubblico; abbiamo comandato per 38 minuti e non niente da recriminare né da rimproverare ai miei ragazzi, anzi negli spogliatoi ho detto loro che possono uscire a testa alta e che se abbiamo perso è stato a causa di un po’ di stanchezza nel finale e forse di qualche episodio sfortunato. Abbiamo ancora tanto da lavorare, visto che siamo un squadra nuova, ma speravo di vincere il match facendo affidamento sul nostro entusiasmo. Comunque Brescia non ha rubato nulla, anzi ha fatto valere la sua esperienza e la sua maggior freschezza fisica e mentale nel finale.
Diana: complimenti a Pesaro per la sua aggressività e la sua intensità; ci ha creato tanti problemi fin da subito ma poi, cammin facendo, abbiamo trovato la confidenza necessaria per vincere. Un anno di esperienza in più nella massima serie ha significato molto: l’anno scorso eravamo usciti sconfitti e invece quest’anno l’abbiamo portata a casa con le nostre caratteristiche. Alternare la difesa a uomo con la zona era un piano preparato prima del match; volevamo mettere in difficoltà Pesaro confidando nel fatto che non fossero molto pronti ad attaccare la difesa a zona, visto che sono un gruppo nuovo e di solito in pre-stagione non si fa quasi mai ricorso alla zona. Ovviamente abbiamo ancora tanto da lavorare, perché comunque oggi non tutto è andato bene, a partire dai nostri troppi errori durante l’esecuzione dei giochi e dal nostro ritmo troppo compassato per tutta la partita.
Giulio Pasolini