Quella di ieri al “PalaBancoDesio” è stata una serata semplicemente stupenda per la Red October Cantù, davvero difficile da dimenticare. In campo la squadra allenata da Marco Sodini – all’esordio da head coach – ha giocato una pallacanestro frizzante, divertendo i presenti dal primo all’ultimo secondo di partita.
Un gioco rapido e spettacolare, che ha entusiasmato i caldissimi tifosi canturini. Tanti gli assist dei padroni di casa, 27 (contro i 18 della Vanoli Cremona), così come le prodezze dall’arco dei tre punti (5/10 nel solo primo quarto), senza dimenticare l’ottima difesa di Jeremy Chappell ed i rimbalzi (10) di Christian Burns. In cabina di regia una coppia da 15 assist, 8 per Jaime Smith e 7 per Randy Culpepper, bravi ad orchestrare alla perfezione il gioco offensivo di coach Sodini.
Sul match disputato contro Cremona si è voluta esprimere anche Irina Gerasimenko, presidente della Pallacanestro Cantù: «Faccio i miei complimenti alla squadra per il successo di ieri, è stata una bellissima vittoria e tutti hanno fatto un gran lavoro. Ringrazio i nostri tifosi per essere venuti e per essere stati al fianco dei giocatori. Ieri sera, al PalaBancoDesio, si sono visti i veri canturini. Grazie e forza Cantù!». La Red October tornerà in campo lunedì 16 per l’attesissimo derby con la Openjobmetis Varese, in trasferta, alle ore 20:45 in quel di Masnago.
Che a Cantù ci sia una passione ed un DNA predisposto per la pallacanestro è cosa nota a tutti, altrimenti con lo scempio che troppe proprietà hanno cercato di fare della società e del patrimonio storico e tecnico che lì si conserva, nessuno avrebbe avuto una vita così facile. Perché una cosa va riconosciuta, tra le altre, al competente pubblico della cittadina brianzola, ed è la dote della pazienza. Che venga dunque dalla Russia, dalla presidente Irina Gerasimenko – che pure insieme al fratello ci mette i soldi e dunque può dire QUASI tutto quello che vuole – il rilascio della patente di “veri canturini” fa riflettere su quanto nel nostro paese si stia perdendo ogni tipo di identità. E non perché ce la stiano rubando quelli che vengono da fuori, perchè noi la stiamo svendendo.
Eduardo Lubrano