Roma, 15 ottobre 2017 – Cade ancora la Virtus Roma di Fabio Corbani e cade per la terza volta su tre, questa volta al cospetto di una quadratissima e solida Givova Scafati sul legno del Palazzetto dello Sport per 87-92. Una gara difficile per il team giallorossoblu sempre indietro o quasi per tutta la gara (unico vantaggio al 33′ sul 78-75), ancora alla ricerca della propria identità ma con dei limiti evidenti in alcune fasi di gioco: una difesa che lascia molte volte a desiderare in termini di applicazione e concentrazione (leggasi alla voce “come fermare Brandon Sherrod“), ed un attacco che sembra molto, troppo dipendente dal duo Stelle&Striscie Thomas-Roberts che, per carità, non è una blasfemia in questo campionato di A2 ma che non è il massimo se poi scopri che, alla fine della fiera, la gara per i campani di fatto la portano a casa con le loro triple Marco Ammannato, Nicholas Crow e Marco Santiangeli, in particolar modo il primo ed il terzo autori delle 3 triple che hanno ucciso la volenterosa rimonta romana nel quarto finale.
Fabio Corbani (che a fine gara si lamenterà di come il suo collega Perdichizzi abbia protetstato eccessivamente con gli arbitri a cavallo tra secondo e terzo periodo), l’aveva letta bene questa gara: cerchiamo di non perdere la lotta nel pitturato perchè loro sono più grossi di noi (alla fine i rimbalzi diranno 27-28 per Scafati), e portiamoli fuori dalla loro area non cadendo nel trabocchetto delle triple comode sull’arco, per innescare poi in attacco Roberts e Thomas e favorire le pentrazione non attese di Baldasso. Purtroppo l’intensità difensiva è mancata clamorosamente, 51 punti all’intervallo lo sanciscono, con Scafati quasi sul velluto per molta parte della gara e partita difficile da riprendere contro una squadra dall’elevata esperienza come Scafati. Una squadra che ha giustamente giocato dentro l’area e tirando da tre con un rotondo 50%, altro da dire?
Roma si è battuta, sia chiaro, si è battuta con una capacità di crederci quasi commuovente se si rilegge il play-to-play ma in questo primo momento di una stagione appena iniziata, non potendo contare ancora sul miglior Massimino Chessa (10 p.ti con un buon 50% dalla lunga e 5 assist), ancora convalescente per il problema alla caviglia a 10 gg. dal debutto, e con un Arisitide Landi così così (oggi benino ma non benissimo, 10 p.ti), deve afffidarsi all’estro di un buon Tommy Baldasso (13 p.ti e 5 assist), e Capitan Maresca a provare qualcosa di diverso. Ma se poi capita che Giuliano oggi litighi troppo con gli arbitri (4 p.ti ma soprattutto un canestro clamoroso del +5 bucato nel quarto periodo), ecco che l’attacco romano latita per inventiva e qualità offensiva. E sì perchè sul resto della truppa di casa direi di calare un pietoso velo non essendo il sottoscritto a proprio agio nel “tiro alla Croce Rossa”, fiducioso (più che altro speranzoso nell’operato di Fabio Corbani), che i vari Benetti, Basile e Vedovato possano alzare il proprio livello d’intesità e qualità da quì a breve.
E sarà opportuno darsi una mossa però perchè domenica si va a Trapani per poi ricevere al Palazzetto, provando ad espugnarlo, la Bertram Tortona che al momento fa paura. Il cuore? Benissimo, serve e c’è, ma ci vuole lucidità e serenità, quella che invece ha sapientemente sfoderato una Givova Scafati di Giovanni Perdichizzi che ha dimostrato che in questa stagione in molte dovranno fare i conti con lei. La nota lieta della serata per Roma è comunque un Lee Roberts Top Scorer del match e che inizia a macinare il suo gioco da quattro ruote motrici (29 p.ti, 9 rimbalzi e 38 di valutazione), in possesso di palla ma che invece lascia parecchio a desiderare quando tocca essere veloce nel chiudere, specialmente sul famigerato pick’n’roll centrale che ormai molte squadre usano. In particolar modo questa Givova che ha in quei satanassi di Anthony Miles e Brandon Sherrod, una coppia da, rispettivamente, 24 e 27 p.ti a testa. E se anche il rookie romano Aaron Thomas porta a casa il suo stasera (dopo Reggio Calabria con i due colored out nei momenti caldi del match in molti han storto il naso), con 18 p.ti ma un brutto 0/3 dalla lunga difendendo però male e poco, è facile comprendere come sia stato incredibile come nel quarto periodo la Virtus Roma sia stata vicina anche a vincerla questa partita.
La Givova forse si è troppo “piaciuta”, non mettendo quella cattiveria necessaria per chiudere prima una partita che, ripetiamo, ha avuto sotto controllo per molta parte del suo incedere ma quando è stato indispensabile serrare le fila, Giovanni Perdichizzi ha rimesso a posto le cose è missione compiuta grazie anche ad un Nicholas Crow oggi ai limiti della perfezione da tre (4/6). Ma ha stupito la lucidità di un Miles a tratti straripante, oltre all’ex-Roseto Sherrod, una marcia in più in termini di rapidità e concretezza. Una squadra che promette di essere, ripeto, uno scoglio duro da superare, lo vedremo domenica prossima vs la Leonis sempre al Palazzetto dello Sport.
La cronaca
Primo periodo, come al solito la Givova parte come la 4×100 della Giamaica agli ultimi Mondiali di atletica, complice in verità una Virtus Roma poco aggressiva. Corbani decide di cominciare con Vedovato da 5 per tenere meglio botta nel pitturato contro la superiorità, anche atletica, dei gialloblu ma, di base, è sempre Scafati che parte avanti e Roma insegue. Al 4′ primo massimo vantaggio con Sherrod (7-12), che sembra avere vita facile vs Vedovato, il dato intanto che non quadra per i padroni di casa è l’1/4 dalla linea dei 6,75 perchè invece Scafati sbaglia poco. Troppo spazio infatti anche per Santiangeli ed è 9-15 al 6′, ci pensa Capitan Maresca a tenere in piedi una barca romana che sembra lenta e poco fluida. Ma, come per incanto, quando l’Urbe difende meglio collassando in area, ecco due recuperi e due bei canestri dei colored Thomas e Roberts, parità sul 17-17 al 7. Ammannato da tre ricaccia indietro la Virtus che deve ancora aggrapparsi all’attacco al ferro di Capitan Maresca ma c’è un certo Anthony Miles in campo, è lui con Gabriele Romeo che chiude il primo periodo sul 21-24 per gli ospiti. Match con la Virtus in difficoltà, Scafati gestisce molto bene gli spazi in attacco.
Secondo periodo, è proprio questo aspetto, cioè le spaziature, che consente a Nicholas Crow di colpire al mento la Virtus con due-triple-due quasi identiche per luogo e ritmo, Landi aveva da poco rintuzzato il -1 ma ora Scafati è +7 con Fabio Corbani che deve prendere una pausa. Al rientro c’è Massimino Chessa che mette dentro la sua seconda tripla e dopo anche Thomas va con il classico jumper dalla lunetta, 28-30 al 13′. Però la Givova non si scompone affatto, prima Miles e dopo Ranuzzi ricacciano indietro una Roma poco lucida in attacco ma soprattutto troppo distratta spalle a canestro. Sull’ennesima persa di Roma Sharrod vola per il 34-39, altro tempo chiamato da Corbani, non va per l’Urbe, non va. Roberts al rientro fa il suo ma c’è un Miles che non ne sbaglia una: al tiro, al ferro in penetrazione (8/9 da due al suono del secondo intervallo), ed è +9 per i gialloblu. Ma è la coppia americana che tiene la Virtus in gara, anche perchè ad esempio Gabriele Benetti sembra sì voglioso ma sembra poco deciso, antisportivo per lui, solo uno su due e Roma, con anche Thomas dopo, ricuce sul 41-47. Thomas e Miles, è un duello che va avanti, ma si chiude sul 45-51. Tutto sommato per la Virtus è anche andata bene…
Terzo periodo, la Virtus Roma esce con un piglio diverso dagli spogliatoi, è Tommaso Baldasso che suona la carica con 5 p.ti di fila riportando i suoi a ridosso dei campani al 23′ sul 50-52. Sembra sia la riscossa per i padroni di casa ma non è così perchè Sherrod imperversa sul fronte difensivo romano, non si riesce in alcun modo a bloccarlo e se poi l’Urbe si trova già in bonus al 24′, ecco che la possibilità di riprendersi la scena diventa complicato. Sempre Crow dalla lunga per il 55-62 per i gialloblu che ricacciano sempre indietro la Virtus appena quest’ultima prova ad avvicinarsi. Corbani chiama tempo ma come si fa con un Sherrod devastante che porta Scafati a +10 al 27′ (57-67)? La Virtus stringe i denti ed i pugni, prova a difendere meglio ma i campani sono in totale controllo della gara ed anche se ancora Baldasso dalla lunga porta la Virtus ul 66-71 al 29′, ecco la ditta Miles&Sherrod a salire in cattedra con l’ex-Roseto che addirittura si dedica anche a stoppare un Roberts meno presente del primo tempo, si chiude sul 69-75 ma serve altro per la Virtus Roma.
Ultimo periodo, rientra in campo un pò molle Scafati et voilà, l’Urbe non si fa pregare ed approfitta del regalo: si difende meglio e gialloblu in tilt con 4 perse di fila, primo timeout di tutta la gara di Perdichizzi che ora capisce che qualcosa sta cambiando rapidamente come il clima in montagna! Ed infatti, al rientro, primo vantaggio di tutta la gara di Roma con Roberts, 76-75 e dopo un’altra persa pazzesca degli ospiti, Thomas da addirittura il +3 ai padroni per la gioia dei propri tifosi al 33′! E sarebbe anche +5 se Capitan Maresca non spedisse sul primo ferro, incredibilmente, un pallone uno-vs-zero che grida vendetta, riparte Scafati ed Ammanato mette la prima tripla importantissima della sua buona gara, 78-78 al 34′ ma finalmente ecco una gara! Miles si rimette in ufficio ma Thomas lo imita, 80-80 al 35′, accade poi che Tommy Baldasso passi due volte di fila male la palla ad i suoi, i nervi sono importanti ora e non bisogna dimenticare i quasi 20 anni del ragazzo…Non li ha Marco Santiangeli, altra tripla che cade sulla testa dei ragazzi di Corbani come una mannaia. La tensione adesso è logicamente elevata, gli errori si succedono ma non sbaglia Crow, altra tripla per lui e sull’80-86 Corbani deve parlarci su al 37′. Al rientro in campo molto ben disegnato lo schema che mette Roberts sotto il ferro campano, 82-86 ma appena Ammanato ha un metro di spazio dall’arco son dolori, tripla ed è 82-89. Finita? No, memore del finale di Reggio Calabria, Chessa ci crede ed eccolo con la tripla dell’85-89 ad 1’13” dalla fine. Non è finita, Landi si procura due liberi frutto di una grande difesa (finalmente), liberi ed è 87-89. Ora Scafati vede le streghe come nel finale i Rieti all’esordio ma la buona sorte non è ancora dalla parte di Roma, Lee Roberts danza sotto il ferro ma la palla, rilasciata forse con troppa mollezza, lo beffa quando ormai sembrava dentro, fallo su Miles e liberi a 7″ per il piccolo, grande uomo di Scafati che di fatto chiude il match, finendo sull’87-92 con tanta, tanta amarezza per Roma e per Scafati che ora ci crede in una stagione da vertice, e domenica ritorna proprio al Palazzetto per vedersela contro la Leonis per un match che si preannuncia speciale mentre la Virtus dovrà provare a vincere a Trapani.
Sala Stampa
Fabio Corbani
«Per prima cosa complimenti a Scafati per come ha interpretato la partita e per come più volte ha cercato di allungare. Apro una parentesi, che non vorrei venisse strumentalizzata: credo che nel primo tempo l’arbitraggio sia stato ottimo, poi è assolutamente legittimo che il coach avversario vada negli spogliatogli durante l’intervallo a protestare con la terna arbitrale per ciò che lui ritiene non corretto nel modo di interpretare la partita; tuttavia credo che una protesta iniziata alla fine del secondo quarto e continuata negli spogliatogli debba essere sanzionata. Queste sono le regole. Andava mantenuto lo stesso metro di gara dei primi due quarti, ma nel terzo e nel quarto periodo Scafati è andata in bonus soltanto negli ultimi due minuti. Credo un intervento fosse da regolamento e che perlomeno questo non comportasse un cambio del metro arbitrale. Faccio i complimenti a Scafati, ma a una protesta deve seguire un provvedimento. La partita è stata un po’ a strappi, abbiamo ricucito più volte quando eravamo in difficoltà. C’è stato un momento in cui potevamo andar via con inerzia favorevole sul 78 a 75, ma abbiamo sbagliato un tiro da tre punti e loro hanno ripreso fiato, perché venivamo da una serie di buone difese, tre situazioni offensive in ritmo, soprattutto avevamo girato l’inerzia della partita e abbiamo trasportato anche il pubblico, sembrava essere il momento giusto per rompere la partita, invece siamo stati castigati immediatamente con un tiro da tre punti. Poi abbiamo preso un tiro da tre incredibile di Ammannato allo scadere che ci ha un po’ tagliato le gambe. Siamo arrivati con un ultimo tiro più che accettabile sotto canestro che poteva ridarci la possibilità di vincere la partita. Quello che posso dire è che c’è stato sicuramente un progresso e che stiamo cercando di capire quali possono essere i nostri punti di forza. Oggi abbiamo avuto nuove idee ed è importante perché in settimana noi proviamo delle cose ma accettiamo di svilupparne altre se la partita ci fa intravedere in che direzione possiamo andare. Quindi da questo punto di vista mi prendo le cose positive della partita, abbiamo avuto un momento difficile, anche difensivo, siamo sempre con le rotazioni un po’ limitate perché Massimo Chessa è ancora in una fase di recupero e sta facendo più di quello che dovrebbe fare in questo momento, in più Nicolò ha ancora un minutaggio estremamente limitato, mentre Vedovato non è tornato in campo nel secondo tempo perché aveva un problemino alla schiena e abbiamo preferito cavalcare i due lunghi».
Virtus Roma – Givova Scafati 87-92
Parziali: 21-24; 24-27; 24-24; 18-17
Progressione: 21-24; 45-51; 69-75; 87-92
MVP: incredibile la coppia americana di Scafati ma un encomio speciale a Marco Ammannato che spara due triple siderali ed importantissime per le sorti del match quando la Virtus Roma aveva ripreso vigore.
WVP: qualcuno ci dica cosa stia accadendo a Gabriele Benetti..
Fabrizio Noto/FRED