Roma, 22 ottobre 2017 – Una Leonis generosa e sfortunata lascia i due punti sul parquet del PalaTiziano alla Givova Scafati, che a distanza di una settimana batte anche la seconda romana, dopo la Virtus. La formazione campana allunga subito (0-5), sfruttando l’astinenza offensiva dei padroni di casa, che si interrompe solo con due canestri di Sims, ma allunga in maniera sensibile già in chiusura di primo quarto (9-20), guidata dalle prodezze di Miles.
Il vantaggio si dilaterà fino a +14 (19-33; 21-35) con una bomba di Spizzichini e due liberi del folletto USA, ma i padroni di casa saranno bravi a ridurlo, una volta trovati i canestri da tre: una prodezza di Brkic, infatti, sulla sirena di metà gara, dà alla Leonis il – 9.
E’ il preludio ad un parziale che si dilaterà fino al 18-2 di terzo quarto, che in un attimo porta i ragazzi di Di Chiara e Righetti, presa per mano da Deloach, con la collaborazione di Fanti e Piazza, fino al 50-42, una spallata cui, però, Scafati reagisce da grande squadra: il 10-0 griffato Miles – Sherrod permette alla Givova, infatti, di tenere il naso avanti anche all’ultimo riposo.
Nell’ultimo parziale le difese tornano a prevalere sugli attacchi e si segna molto poco, sale in cattedra Sherrod dal post basso, ma dopo un fallo non fischiato su Piazza, è Miles che torna a colpire da tre (55-61 a 2.30” dal termine). I liberi dell’ex Roseto sembrano essere una seria ipoteca sul match (55-63), ma la Leonis, con la forza dei nervi, resta aggrappata alla partita con i suoi piccoli (Fanti, Piazza e Deloach) e trova da Brkic la bomba del – 2 (64-66). Dopo lo 0/2 di Ammannato Roma avrebbe anche la palla della vittoria, ma lo stesso Ammannato stoppa Brkic e sul rimbalzo offensivo Fanti manda sul ferro il tiro da tre. C’è tempo ancora per l’1/2 di Miles, dopo il quale Piazza sfugge al fallo deliberato di Sherrod per togliere il tiro da tre, ma non trova l’equilibrio per la bomba della disperazione.
Ufficio Stampa Eurobasket Roma
Ho deciso di non commentare tutta la gara di questa sera come faccio ormai da sempre, da quando cioè seguo il team Eurobasket Roma in serie A2, preferendo ad esso un rapido pensiero da condividere con i lettori di www.all-around.net.
Ho pensato infatti di non farlo per il bene della squadra stessa.
Mi spiego cercando di essere il più esplicito possibile.
Anche questa sera la Leonis Eurobasket, edizione 2017-18, non ha giocato.
In verità lo ha fatto ma lo ha fatto in modo meno peggiore del solito, esprimendo certamente alcuni valori in campo fatti di rabbia, grinta e tanti, tanti nervi – i pugni chiusi dei vari Bonessio, Poletti e Deloach di questa sera sono stati eloquenti – ma la pallacanestro non è il calcio.
Mentre nel calcio il gesto rabbioso, lo scatto d’ira sportiva che ti porta a fare goal oppure a salvare lo stesso può decidere un match, nel basket vince chi mantiene la lucidità, la freddezza, la capacità di discernere ma sempre con tanta, sana rabbia agonistica per tutti i 40′ di gioco. E soprattutto, banale ma vero, chi gioca di squadra.

La panchina del team Eurobasket Roma
Dopo la cacciata (diciamo le cose come stanno), di Davide Bonora, questa sera abbiamo visto tutti, ammesso che ci sia la voglia di vederlo, che questa squadra deve, ribadisco, deve subire una sorta di elettro-schock e deve farlo in fretta.
E’ inammissibile infatti che gente come Piazza, Deloach, Poletti od anche Brkic – solo i primi che vengono in mente – giochino senza un minimo di raziocinio, certamente con tanta foga ed impeto e cuore ma buttando alle ortiche poi quanto questa stessa garra, questa stessa intensità irrazionale di voler reagire alle avversità gli aveva consegnato loro, cioè un match quasi vinto per quanto accaduto nel terzo periodo.
Proprio il terzo periodo è lo specchio fedele di questo primo, insoddisfacente scorcio di stagione da parte della Leonis: un periodo incredibile dopo il sonnacchioso primo tempo a ritmo lento (con Givova a nozze), una gara ribaltata completamente nell’inerzia e nel punteggio a furia di triple e dopo il clamoroso stop. Come? Facile, subendo il logico e pronto ritorno della formichina Scafati di Perdichizzi, umile e matura, che giocando al ferro – come avrebbe dovuto fare la Leonis dopo il +7 sfruttando il bonus degli avversari per mantenere almeno le distanze nel punteggio – rosicchiava lo svantaggio preparandosi allo sprint finale dell’ultimo periodo chiudendo il periodo addirittura in vantaggio di 2 punti!?!?
Che senso ha, quando hai capovolto il risultato ed il tuo avversario è in ginocchio psicologicamente perchè non si aspettava questa reazione, accellerare ancora il gioco continuando a tirare da tre però fallendo la mira, concedendo quindi palla facile ad i tuoi avversari? E’ mai possibile che una squadra con ragazzi così maturi ed esperti si faccia così illogicamente del male, regalando di fatto la partita ad una Scafati che, sia chiaro, non ha certo rubato nulla?
Ai posteri l’ardua sentenza, va da se che con questo andazzo non solo non si vince vs Scafati – a proposito, osservare come ha gestito il team campano la risalita ed il nuovo vantaggio… – ma non si va ai Playoffs e, probabilmente, si rischia forse qualcosa di peggio: squadra avvisata, mezza salvata!
Sala Stampa
purtroppo per un problema tecnico mancano le parole, dure come pietre ma da grande uomo nonchè campione responsabile come Alex Righetti, sul momento del team. Ce ne scusiamo con i lettori
Leonis Eurobasket Roma – Givova Scafati 64-67
Parziali: 11-22, 18-16, 21-14, 14-15
Progressione: 11-22; 29-38; 50-52; 64-67
MVP: Anthony Miles è la vera anima della Givova, fa pentole e coperchi, bravo!
WVP: Nicholas Crow “buca” la gara dopo la bella prova vs la Virtus Roma. Lato Leonis caliamo un velo pietoso, la voglia ci sarebbe pure ma deve cambiare l’atteggiamento, non si infierisce perchè al momento la squadra deve ritrovarsi ed al più presto.
Fabrizio Noto/FRED