La Pallacanestro Cantù, a seguito delle dichiarazioni rese dal signor Antonio Cappellari, intende chiarire i seguenti punti:
anzitutto, un primo contratto di assunzione è stato sottoposto al signor Cappellari per la firma già il 29 settembre; successivamente, a seguito di sue ulteriori richieste, gli sono state proposte altre tre versioni dell’accordo, precisamente in data 10, 12 e 30 ottobre. Solo il 30 ottobre il signor Cappellari ha espresso la sua approvazione ma, ciò nonostante, non ha mai voluto procedere con la sottoscrizione del contratto.
In secondo luogo, il signor Cappellari, ancor prima di cominciare la sua collaborazione con la Pallacanestro Cantù, ha preteso ed ottenuto dalla stessa un anticipo sulle proprie spettanze; inoltre, il secondo mese di lavoro – novembre – di cui lamenta il mancato pagamento, semplicemente non è ancora terminato.
In ultimo, il signor Cappellari, al termine dell’ultima partita giocata a Desio in data 11 novembre, senza averne alcun titolo o autorizzazione e contro la precisa ed espressa richiesta della proprietà, ha prelevato l’intero incasso della serata spettante a Pallacanestro Cantù ed in seguito, sempre senza alcuna autorizzazione, ne ha trattenuto una parte per sé. Di tale condotta il signor Cappellari verrà chiamato a rispondere nelle sedi opportune, così come per le dichiarazioni non corrispondenti al vero.
Ecco cosa aveva dichiarato Cappellari a La Provincia di Como sabato 18 ottobre:”
«Ho mandato una mail a tutti quanti i soci di maggioranza e minoranza oltre che naturalmente alla presidente Irina Gerasimenko nella quale facevo presente che ancora non avevo un contratto firmato – spiega Cappellari -. Tranne qualche socio di minoranza che si è premurato di contattarmi, non ho ricevuto alcuna risposta ufficiale soprattutto da chi avrebbe dovuto fornirmela. E così ho deciso di restarmene a casa».
Toni Cappellari racconta altresì di «aver ricevuto una proposta di contratto da parte del legale del club quando appunto mi fu offerto questo incarico in seno alla Pallacanestro Cantù. Avevo subito fatto presente che mi andava benissimo e che l’avrei firmata contestualmente con la firma della presidente Irina. Ebbene, nonostante anche ultimamente la signora Gerasimenko sia passata diverse volte in sede, si è ben guardata dal proporsi per giungere finalmente alla firma. A questo punto, non vedo perché avrei dovuto continuare a operare per la Pallacanestro Cantù».