Data | Risultato | ||||
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01/12 01:30 | ![]() |
ATLANTA HAWKS | 114-121 | CLEVELAND CAVALIERS | ![]() |
35:42, 67:63, 90:99 | |||||
01/12 01:30 | ![]() |
BOSTON CELTICS | 108-97 | PHILADELPHIA 76ERS | ![]() |
28:22, 54:44, 76:71 | |||||
01/12 03:00 | ![]() |
DENVER NUGGETS | 111-110 | CHICAGO BULLS | ![]() |
30:39, 62:68, 91:92 | |||||
01/12 04:00 | ![]() |
PORTLAND TRAIL BLAZERS | 91-103 | MILWAUKEE BUCKS | ![]() |
21:33, 45:60, 66:87 | |||||
01/12 04:30 | ![]() |
LOS ANGELES CLIPPERS | 107-126 | UTAH JAZZ | ![]() |
27:26, 61:61, 87:94 |
Grazie a un LeBron James decisivo in entrambe le metà campo, i Cleveland Cavaliers vincono nel finale 121-114 alla Philips Arena e allungano la loro striscia di vittorie. Positivo Belinelli: 18 punti in uscita dalla panchina.
LeBron James ci teneva molto a vincere la decima partita consecutiva per allungare la seconda striscia di successi più lunga conquistata in regular season da quando è ritornato a Cleveland e allontanare al tempo stesso ogni tipo di polemica. Il numero 23 non ha fatto nulla per nascondere le sue intenzioni agli avversari, protagonista in tutti i passaggi cruciali del match (per i Cavs, non una grande novità): James ha iniziato la gara tirando 7/7 dal campo, prima di sbagliare una conclusione all’interno di una partita chiusa con 24 punti – tre dei quali arrivati a meno di due minuti dal termine, con Cleveland avanti solo di una lunghezza. Una tripla dal palleggio in step-back senza ritmo da otto metri; un’arma impropria, seconda forse soltanto alla sua capacità di entrare nelle pieghe della partita come nessuno e capire quando spazzare via gli avversari. Come accaduto con Taurean Prince nel primo tempo, cancellato da una stoppata che resterà a lungo impressa nelle memoria del giocatore degli Hawks (uno strapotere fisico imbarazzante), bissata poi nel finale su Dennis Schröder per assicurarsi il successo. Un’inchiodata al tabellone a non meno di tre metri e mezzo da terra impressionante, che James ha festeggiato facendo il gesto “No” con il dito, proprio come faceva tempo fa Dikembe Mutombo. Una partita che lo ha portato al decimo posto della classifica all-time per canestri segnati nella storia NBA, oltre che a fargli iniziare il mese di dicembre viaggiando a livelli numerici mai raggiunti nelle 14 stagioni precedenti: 28 punti, 8 rimbalzi e 8 assist a referto; mai James era arrivato a questo punto della stagione mantenendo medie così alte. “I miei compagni mi hanno chiesto di accettare la sfida e sanno che io amo il confronto”, racconta il numero 23 commentando la sua marcatura su Schöder per tutta la partita. Un’impresa all’apparenza semi-impossibile per un giocatore delle sue dimensioni, costretto al confronto con uno così piccolo e veloce. “È una sensazione incredibile confrontarsi contro il miglior giocatore del mondo, che è lì davanti a te per provare in tutti i modi a limitarti”, racconta la point guard degli Hawks, che ha chiuso comunque il match con 27 punti e 11/19 dal campo. La sensazione in campo però è stata chiara. “Questo è il motivo per cui LeBron James è uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi”, chiosa Dwyane Wade.
Al Horford una sicurezza (9/12 al tiro per 21 punti), Kryie Irving il killer, per la quinta volta in maglia Celtics a quota trenta o più punti (36). Boston si conferma leader nella lega con la nona vittoria nelle ultime undici. Solo Oscar Robertson come Ben Simmons dopo le prime venti gare di carriera.
Will Barton segna 37 punti in uscita dalla panchina e il canestro decisivo a tre secondi dal termine che regala il quinto successo consecutivo in casa a Denver. L’immagine di copertina della partita di Denver (e di tutta la notte NBA) è il canestro a tre secondi dal termine realizzato da Will Barton, che chiude in bellezza la miglior serata della carriera del numero 5. Chicago va avanti anche di 14 nel secondo quarto, con i Nuggets che oltre all’infortunato Paul Millsap perdono per strada anche Nikola Jokic.