Dopo cinque sconfitte consecutive la Virtus Roma rivede la luce e supera la Remer Treviglio, 86 a 67, con un punteggio che le rende merito forse più del previsto. C’è nella larghezza del divario tutta l’atipicità della squadra romana: la sua capacità di fare tanti punti in diversi modi sin qui inespressa, la sua capacità di difendere sin qui non espressa compiutamente, la sua determinazione a rimanere concentrata per più di venti minuti fino ad oggi non vista, la sua voglia di vincere per ora non del tutto dimostrata in campo. C’è stata anche – per onor di cronaca – una delle peggiori serate di Alan Voskuil, fermo a due punti, e solo da tiri liberi, che però è stato aiutato da una feroce applicazione difensiva di Aaron Thomas, anche lui sin qui non certo apprezzato come difensore.
Partenza di gara nervosa di Roma che pure a segno con le prime due azioni ha palesato lo stato dei suoi nervi con due errori in sottomani di Chessa e Thomas che normalmente avrebbero segnato ad occhi chiusi. Però l’idea di attaccare l’area avversaria dando la palla sotto canestro a Lee Roberts è chiarissima ed è più presente e meglio preparata – c’è stata una settimana intera di allenamenti finalmente – per gli esterni di Roma così il numero 24 in canottira bianca comincia un pò alla volta a fare i numeri e dopo 6 minuti e mezzo di quarto il punteggio è 15 ad 8 per la Virtus. Allora arriva in campo Rossi per Treviglio il quale mette la sua esperienza al servizio della squadra, pareggia un pò i chili sotto canestro e rende un pò più difficile la ricezione al centro romano. Nonostante due disattenzioni della Virtus su altrettante rimesse della Remer concluse a canestro il quarto si chiude con i romani avanti di 5, 20 a 15.
L’andamento non cambia nel secondo periodo di gioco perché se Chessa mette la sua prima – ed unica – tripla della partita dall’altra parte è entrato in partita Douvier, l’americano nato in Austria che in odore di taglio ha fatto di tutto per domostrare a tecnici e dirigenti della Remer che lui in questa squadra ci può stare. Anche Baldasso mette una tripla ma ha il torto di non attaccare abbastanza il suo “difensore” Voskuil e di limitarsi a girare la palla sia pure con un paio di invenzioni notevoli, una delle quali manda a canestro Benetti, perfetto nell’interpretare il gioco a due col suo play. E’ però il momento di Andrea Mezzanotte che segna da tre ed insieme a Douvier e Marino riporta Treviglio a contatto, 38 a 36 e poi 40 a 38 alla sirena dell’intervallo lungo.
Il terzo quarto si apre con una serie di giochi da tre pirotecnici fra triple e due+uno: due volte Mezzanotte da oltre l’arco, Thomas canestro più fallo, poi esplode Lee Roberts. In quattro azioni, di cui tre consecutive, mostra a tutti come si usa il piede perno ed issa Roma su un vantaggio appena appena più consistente dei soliti cinque punti: 59 a 51. Il suo lavoro lo completa Thomas con una serie di viaggi in lunetta e nell’ultimo giro di lancette del quarto lo sigillano Vedovato e Baldasso col più 13, 68-55.
Sembra fatta ma non è così perché il sussulto di Treviglio è forte: Pecchia due volte, Mezzanotte e Cesana col solo intermezzo di Thomas fanno 70 a 64 con un pò di incertezza di Roma che sul più bello smette di dare la palla sotto e smarrisce un pò di certezze. Allora serve di nuovo la vena creativa di Thomas ma anche l’esperienza di Chessa e finalmente una pemetrazione al ferro di Baldasso prima dell’episodio che fotografa la rinnovata verve della Virtus. Manca 1’40”: Landi commette un fallo veniale ma sulla rimessa di Treviglio anticipa il passaggio e si precipita nell’altra metà campo per recuperare il pallone. Arriva per primo ha il tempo di mettere i piedi a canestro per tirare da tre e chiudere la partita, 78-66 il punteggio, se segna. Invece si ferma, aspetta i compagni fa girare il pallone e si porta sotto canestro dove alla fine riceve e segna comodamente per l’80 a 66. E’ questo il vero canestro che mette fine alla questione e che consegna a Luca Bechi una squadra forse pronta per affrontare tra sette giorni la difficile trasferta a Bielle senza sentirsi una vittima predestinata.
Ecco le parole proprio di Bechi in sala stampa:”Il piano partita era di lavorare in difesa per quaranta minuti per abbassare il ritmo offensivo di Treviglio che è una squadra che ama attaccare correndo, segnare in transizione e poi a metà campo è in grado di tenere tutti coinvolti distribuendo le responsabilità. Direi che abbiamo fatto una partita difensivamente abbastanza solida al di là dei 67 punti concessi che sono un dato parziale; c’è stato soltanto un passaggio a vuoto nel secondo quarto derivato dal fatto che abbiamo perso l’inerzia sul contropiede sbagliato da Thomas e il loro successivo canestro, lì c’è stato un attimo di smarrimento che ha permesso all’avversario di rifarsi sotto, però la sensazione è che l’attitudine e l’applicazione si siano viste per tutta la gara da parte di ognuno. È evidente che sia solo un primo passo perché possiamo, dobbiamo e vogliamo migliorare difensivamente; però questa partita, al di là della differenza di punteggio, dà buone sensazioni perché in campo si è vista una squadra che ha lavorato per fare le cose che aveva provato in settimana, e questa è una buona sensazione. Quindi direi che è stata una prova di squadra che è ciò che ho chiesto ai ragazzi: diventare sempre più squadra, crescere nella solidità di squadra perché questo ci porterà un passo alla volta ad avere un impatto migliore e più consistente sul campionato”.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano