Data | Risultato | ||||
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13/12 01:00 | ![]() |
CLEVELAND CAVALIERS | 123-114 | ATLANTA HAWKS | ![]() |
31:31, 62:48, 94:77 | |||||
13/12 01:00 | ![]() |
DETROIT PISTONS | 84-103 | DENVER NUGGETS | ![]() |
18:26, 40:49, 60:80 | |||||
13/12 01:00 | ![]() |
NEW YORK KNICKS | 113-109 OT1 | LOS ANGELES LAKERS | ![]() |
25:29, 50:51, 76:79, 99:99 | |||||
13/12 01:30 | ![]() |
BROOKLYN NETS | 103-98 | WASHINGTON WIZARDS | ![]() |
30:22, 51:51, 79:78 | |||||
13/12 02:00 | ![]() |
MINNESOTA TIMBERWOLVES | 112-118 OT1 | PHILADELPHIA 76ERS | ![]() |
27:20, 51:48, 76:74, 100:100 | |||||
13/12 03:30 | ![]() |
DALLAS MAVERICKS | 95-89 | SAN ANTONIO SPURS | ![]() |
30:23, 46:44, 67:69 | |||||
13/12 04:00 | ![]() |
SACRAMENTO KINGS | 99-92 | PHOENIX SUNS | ![]() |
21:23, 49:51, 74:74 |
L’esordio newyorchese del rookie dei Lakers fa discutere: bene in campo (17 punti, 8 rimbalzi e 6 assist), criticato fuori, ma è il lituano a trascinare i suoi Knicks con una prestazione leggendaria, diventando il primo giocatore nella storia NBA a mandare a referto almeno 35 punti, 10 rimbalzi, 5 stoppate e 5 triple.
Il Madison Square Garden è considerato “la Mecca del basket” e tutti i grandi giocatori (o gli aspiranti tali) sognano una prestazione da ricordare sul parquet newyorchese. Quella di Lonzo Ball, ovviamente attesissimo alla sua prima apparizione al Garden – con una prima fila composta dal solito Spike Lee, Magic Johnson, papà LaVar con gli altri suoi due figli, LiAngelo e LaMelo, in procinto di partire per la Lituania, prossima tappa della loro giovane carriera – è stata sicuramente incoraggiante ma a rubare le luci dei riflettori al n°2 gialloviola ci ha pensato l’eroe di casa, Kristaps Porzingis, determinante con 37 punti, 11 rimbalzi, 5 stoppate e 5 triple a segno (primo di sempre nella storia NBA a far registrare queste cifre) nel successo al supplementare dei Knicks. Ne w York torna così oltre il 50% di record, con 13 sconfitte ma 14 vittorie, tutte tranne una arrivate sul loro campo di casa, fortino quest’anno quasi inespugnabile (ci sono riusciti solo i Pistons, all’esordio interno stagionale, il 21 ottobre). Per Ball una gara sicuramente positiva ma a due facce: la matricola dei Lakers chiude infatti con 17 punti, 8 rimbalzi e 6 assist ma segnando un solo canestro nell’ultimo quarto e nell’overtime. In compenso, però, di lui si è iniziato a parlare già prima della palla a due, perché il giovane talento dei Lakers si è presentato prima al temporary shop del suo brand personale e poi all’arena indossando una maglia con ritratta la copertina di un celebre album di Nas, It was written, ma col suo viso sulla cover. Non si tratta della prima volta che i nomi di Ball e Nas tornano così a riempire le cronache, visto che con il rapper newyorchese la matricola gialloviola aveva già avuto in passato una polemica alimentata dalle dichiarazioni dello stesso giocatore dei Lakers (“Ormai ha fatto il suo tempo”). Anche questa volta la scelta di esibire il suo viso sulla copertina dello storico secondo album di Nas non è piaciuta a più di una persona: sicuramente a Donovan Mitchell, il rookie di Utah che ha fatto sapere via Twitter di considerarlo un segno di poco rispetto, ma anche probabilmente allo stesso rapper, che dopo la vittoria dei Knicks sul proprio account Instagram si è congratulato pubblicamente per la vittoria con la squadra di coach Hornacek, qualcosa che normalmente non fa mai.