Data | Risultato | ||||
---|---|---|---|---|---|
14/12 01:00 | ![]() |
INDIANA PACERS | 95-100 | OKLAHOMA CITY THUNDER | ![]() |
27:22, 46:51, 69:73 | |||||
14/12 01:00 | ![]() |
ORLANDO MAGIC | 95-106 | LOS ANGELES CLIPPERS | ![]() |
24:13, 40:45, 68:74 | |||||
14/12 01:00 | ![]() |
WASHINGTON WIZARDS | 93-87 | MEMPHIS GRIZZLIES | ![]() |
22:12, 41:29, 60:57 | |||||
14/12 01:30 | ![]() |
BOSTON CELTICS | 124-118 | DENVER NUGGETS | ![]() |
30:31, 68:59, 97:92 | |||||
14/12 01:30 | ![]() |
MIAMI HEAT | 95-102 | PORTLAND TRAIL BLAZERS | ![]() |
33:21, 60:50, 79:70 | |||||
14/12 02:00 | ![]() |
CHICAGO BULLS | 103-100 | UTAH JAZZ | ![]() |
30:24, 49:48, 77:74 | |||||
14/12 02:00 | ![]() |
NEW ORLEANS PELICANS | 115-108 | MILWAUKEE BUCKS | ![]() |
32:37, 62:63, 87:85 | |||||
14/12 03:00 | ![]() |
PHOENIX SUNS | 109-115 | TORONTO RAPTORS | ![]() |
31:37, 52:58, 79:92 | |||||
14/12 03:30 | ![]() |
HOUSTON ROCKETS | 108-96 | CHARLOTTE HORNETS | ![]() |
38:23, 63:49, 91:69 |
Il numero 13, fischiato e contestato dal pubblico di Indianapolis per tutto il match, gioca una partita complessa in attacco (12 punti, 3/14 al tiro) ma porta a casa il successo con i suoi Thunder: “Sia io che i Pacers siamo andati avanti. È tempo che lo facciano anche i tifosi”.
Tutti lo aspettavano e nessuno sembra ancora avergli perdonato la scelta di andare via. Anzi, la decisione di mettere i Pacers spalle al muro pur di decidere liberamente del suo futuro. La previsione sui fischi da parte di Paul George (“Non mi fischieranno: i tifosi dei Pacers fortunatamente sono molto più numerosi dei fan delusi di Paul George”) è stata clamorosamente smentita, con buona pace di quei fan che alla fine sono usciti dall’arena sconfitti. A vincere infatti sono i Thunder: 100-95, con tanto di giocata finale firmata dal numero 13. Appannato al tiro, impreciso e in parte inconsistente, ma sempre fondamentale nella propria metà campo: “Sì, sono felice che questo circo sia terminato. Tutti possiamo andare avanti. Avevo capito che piega stava prendendo la situazione, quindi non sono rimasto molto sorpreso da quanto accaduto”. Un crescendo di ululati durante il suo ingresso in campo, la presentazione del roster e a ogni singolo tocco del pallone. “Tu volevi dei compagni di squadra più forti, noi avevamo bisogno di un leader migliore” era il cartellone che un fan sventolava dinanzi a lui per tutto il riscaldamento. Poco più in là un altro il quale, mentre George provava le conclusioni dalla distanza ha iniziato a urlare alle sue spalle: “Ricordi quando volevi essere il nuovo Reggie Miller per noi? Traditore”. Il marchio è quello, e non si scappa, anche se il diretto interessato a fine gara prova a chiudere definitivamente la questione: “A Indianapolis ho vissuto sette anni meravigliosi della mia vita. Sono stato fortunato ad aver potuto giocare di fronte a un pubblico del genere che, come si è visto questa sera, è in grado di manifestarti tutto il suo bene e tutto il suo risentimento con la stessa intensità. Sono grato di aver fatto parte di una franchigia come questa, ma in definitiva non ho mai raggiunto i risultati che spero di ottenere. E in ragione di questo ho preferito cambiare aria. Entrambi, sia io che i Pacers siamo andati avanti. È tempo che lo facciano anche i tifosi”.