Cosa possono avere in comune due materie così diverse come il tenere i conti di un’azienda in ordine, fiscalmente e commercialmente, e la pallacanestro? Apparentemente nulla, stando alle recenti difficoltà delle tantissime società sportive che praticano il basket disseminate sul territorio che in questi anni hanno badato poco a tenere i conti in ordine, affidandosi quasi sempre alla gestione del lato finanziario a veri e propri casi di mecenatismo.
In realtà invece le due entità avrebbero tantissimi punti di contatto perchè la sostenibilità di un’azienda, non solo di un’azienda che produce beni materiali, oggi è un tema connesso anche e soprattutto ad un’organismo professionistico sportivo qualsiasi il quale, per reggersi in piedi, deve averne massima contezza e perciò produrre utili e non solo costi.
Ecco perchè il Dott. Marco Tajana, dottore in economia e commercio con abilitazione alla libera professione in ambito commercialistico, non appena ebbe la proposta diversi anni fa di offrire il proprio contributo da parte del suo amico Mario Landini all’epoca Presidente dei Knights di Legnano in C1, da ex-giocatore di basket nonchè appassionato, decise di accettare l’offerta portando avanti il tutto sì con grande entusiasmo ma non mancando mai ad un suo vecchio, ma solido, concetto professionale: fare pallacanestro ad un buon livello con passione e competenza ma sempre senza stravolgere le “sacre regole” della partita doppia che impone la parità del bilancio a fine esercizio annuale.
In una zona d’Italia dove la pallacanestro è una religione, compressa com’è la città di Legnano cestisticamente parlando dal capoluogo Varese, dal colosso milanese e dalla solida tradizione canturina, le idee, il lavoro e lo spirito di abnegazione di Marco Tajana in un territorio che dopo ben 14 anni politicamente nega ancora un palazzetto degno dell’ascesa dei Suoi Cavalieri sino all’attuale A2 Ovest – il PalaBorsani ove disputa le gare la FCL Contract è a Castellanza, sulla via per Legnano – le imprese sportive dei biancorossi suonano quasi come un miracolo.
Esatto, quasi. Perchè se parli con lui, se lo ascolti attentamente mentre snocciola dati, impressioni, idee e constati che prima di lui comunque Legnano era solo un’ancella al gran ballo della pallacanestro italiana, allora comprendi del perchè da quasi un solo anno sia anche approdato dal Consiglio Nazionale della Fip. Una storia bella, positiva finalmente, in un contesto in cui non mancano i problemi – leggasi alla voce Fip e voglia di rilancio della pallacanestro italiana – ora c’è anche una persona che grazie alla soluzione degli stessi che attanagliavano la sua realtà può indicare non “la” strada ma al plurale “le” strade per rilanciare il nostro, o quantomeno provarci a percorrerle.
Marco Tajana ci ha rilasciato una bella ed interessante intervista che mi auguro possa trasmettere, a tutti i nostri lettori, quell’idea istintiva di rimboccarsi le maniche ed operare per il bene comune che personalmente ho provato nel sentirlo oggi seppur solo per via telefonica. Buon ascolto