Bologna, 17 dicembre 2017 – Vince la Virtus Segafredo Bologna, rispondendo a tutte le domande che le erano state poste in settimana, sull’unità del gruppo, sulla fiducia nella guida tecnica. Vince una Virtus ancora una volta poco razionale ma che, dopo un pessimo primo tempo, ha aggredito la seconda metà di partita con la voglia di andare a prendersi due punti pesanti per mille motivi.
45 punti subiti nel primo tempo trasformati in 31 nel secondo. Lotta a rimbalzo (40-39 contro una squadra molto atletica), intensità in difesa e nessun problema ad alzare il volume dei contatti. Da lì l’esaltazione dei successi difensivi ha trascinato un attacco non sempre lucido, ma affidato a mani con sufficiente talento per produrre 84 punti.
46-31 il parziale di un secondo tempo da cui deve ripartire la stagione dei bianconeri, che finalmente acciuffano un successo contro un’avversaria di alto rango, dopo lo scalpo di Sassari, distante ormai quasi due mesi. Tra le tante note positive, l’intelligenza di capire i momenti della partita. Quando alzare l’intensità, quando abbassarla. In una gara in cui gli arbitri hanno abbastanza lasciato andare i contatti. Poi ci sono stati errori individuali, ma l’interpretazione della gara, sempre facendo riferimento ai secondi 20’, è stata positiva. E lo dice anche il dato del bilanciamento di tiro: 50 tiri da due, 20 da tre. Uno dei grossi problemi di questa squadra, che troppo spesso finiva a rifugiarsi nel tiro da tre punti e che oggi, invece, ha avuto più pazienza per trovare una soluzione, magari più faticosa, ma con percentuali di realizzazione migliore.
I titoli oggi vanno per Stefano Gentile, che ha dominato mentalmente gli ultimi cinque minuti. Trovando canestri difficili in attacco e stancando gli avversari in difesa, con contatti, trash talking e tutto quello che ha potuto tirare fuori dal bagaglio dei trucchi. Suoi i cinque punti che hanno chiuso la partita. 11 punti in 22’, ma tantissime cose che non si trovano sul tabellino. Lodi anche per un solidissimo Kenny Lawson: riferimento offensivo costante (16 punti con 6/9) e che in difesa ha fatto il possibile per non far rimpiangere i minuti di panchina di Marcus Slaughter (10+8 e 20 di valutazione in 29’).
La coppia Ale Gentile-Pietro Aradori ha tirato male dal campo (30 punti totali con 11/30 dal campo), ma ha mostrato una presenza sul campo molto più tangibile rispetto al recente passato (Gentile 9 rimbalzi e 6 assists). In particolare Aradori ha fatto un passo avanti deciso, segnando anche da tre punti dopo lo 0/11 da cui veniva. Discreti Lafayette e Ndoja. In difficoltà Umeh e Baldi Rossi, oggi fuori da una partita con accoppiamenti difficili per lui.
Torino, dal canto suo, può mangiarsi le mani. In una partita approcciata in modo discreto e che, sul finire di primo tempo, si era messa sui suoi binari. Con la Virtus impegnata a non sprofondare in un’altra domenica da incubo ci si aspettava una FIAT capace di mettere la freccia. E invece gli uomini di Banchi si sono bloccati, prima in campo e poi nel nervosismo di una partita spigolosa. Vujacic (0 punti e 0/10 al tiro) è stato il grande assente della partita. Il tiro non è mai entrato e nel finale, per provare a dare una mano, ha preso almeno un paio di tiri forzati che non hanno certo aiutato. Ma anche i problemi di falli (28 fatti, 17 subiti) hanno complicato l’assunto: Patterson, Mbakwe, lo stesso Vujacic hanno dovuto fare i conti con penalità anticipate. Il coach torinese (già senza Peppe Poeta dall’avvio) ha dovuto fare un po’ di equilibrismo tra i quintetti, ma ha visto i suoi crollare negli ultimi cinque minuti, dove l’uscita per falli degli stessi Patterson e Mbakwe ha messo una pietra sulla gara.
Un passo indetro, deciso, dopo la splendida settimana scorsa. Andrà cercata di capire l’involuzione della squadra in corso di partita, soprattutto soprattutto della difesa, che resta il punto forte del gruppo. Va detto che l’Auxilium continua a confermare questa tendenza partita dopo partita.
Migliore per i gialloblù sicuramente Diante Garrett (15 anche se con 6 palle perse), che ha fatto partita solida offensivamente e difensivamente, vincendo il confronto diretto con Lafayette, anche se pure lui finito nelle grinfie di Stefano Gentile nel finale. Bene, al netto dei falli, Patterson (13+4+3 assists), che con la sua atipicità ha creato grossi problemi a Bologna. Mbakwe è stato la solita presenza (14 e 6 rimbalzi), ma nell’ultimo quarto ha avuto la grossa colpa di farsi travolgere dal nervosismo, uscendo dalla partita con un fallo in attacco più tecnico che ha dato il colpo di grazia ai suoi. Ancora solido Okeke (9+6) che continua la sua crescita. Discreto Washington, non pienamente sufficienti Mazzola, bersagliato abbastanza gratuitamente dal suo ex pubblico, e Iannuzzi, in campo forse qualche minuto di troppo alla fine.
La cronaca. Bologna vuole provare subito a togliersi di dosso qualche scoria e parte bene. Senza tanto ordine ma con convinzione. Ale Gentile, tripla di Baldi Rossi, Aradori, Slaughter. 9-3 Segafredo con Torino che fatica a entrare in partita. Gli uomini di Ramagli, come detto, non mettono molto raziocinio in campo e allora la FIAT recupera rapidamente. Tripla di Mazzola, canestri di Patterson e Mbakwe. Parità ristabilita e primi segni di instabilità per i bianconeri di casa. Il parziale ospite si allarga fino al 13-0 e crea la prima forbice dell’incontro (9-16). Aradori e Ndoja tamponano la ferita con quattro punti, ma la difesa è in versione colabrodo e ne approfitta un ottimo Okeke. 23-15 Torino dopo 10’.
Padroni di casa già in emergenza e con il pubblico rumoreggiante. Ramagli prova la coppia Ndoja-Lawson sotto canestro e raccoglie frutti contro un Iannuzzi in estrema difficoltà. In particolare in centro californiano quasi da solo riporta a contatti i suoi con liberi e appoggi da corta distanza. Il sorpasso lo firma Pietro Aradori, che dopo undici errori consecutivi toglie il tappo al canestro da tre punti. 31-30 Virtus che, però, come spesso le accade, nel momento migliore perde la bussola. Dalla panchina rientra Baldi Rossi in coppia con Slaughter. Torino resta piccola con prima Patterson e poi Okeke da quattro. E Banchi raccoglie i frutti. Cinque punti del duo ridanno vantaggio, poi Bologna si blocca in attacco e smette di difendere. Lafayette dorme due volte su Garrett che è bravissimo a punirlo con cinque punti. Parziale Auxilium di 9-0 e ospiti avanti 45-38 alla pausa lunga.
Al riemergere dagli spogliatoi c’è un’altra Segafredo in difesa. Torino non ha un attacco con caratteristiche spumeggianti e, stante la giornataccia di Vujacic, se ne accorge in fretta. Mbakwe mette qualche pezza, ma non c’è fluidità per gli uomini di Banchi. Bologna allora piano piano risale. Aradori segna e subisce fallo, Lafayette tripleggia. Slaughter fa a sportellate sotto canestro e rubacchia dei punti. -2, -1, qualche attacco scentrato, ma alla fine arriva il parziale buono: Aradori, Lawson, Stefano Gentile. 6-0 e 60-56 sul tabellone per i padroni di casa. Che però, come ormai prassi, un vantaggio non lo sanno gestire. Allora tap in di Iannuzzi e, con un 1” da giocare, magata di Patterson, con dormita di Aradori che si addormenta su un lancio lungo da fondo campo. 60 pari a 10’ dalla fine.
Partita che via via si innervosisce. I contatti cominciano a volare sempre più duri. Torino ha diversi problemi di falli (Mbakwe, Patterson, Vujacic). Bologna diventa preda della proprie paure e attacca male. Si procede punto a punto per qualche minuto, poi gli ospiti provano l’allungo a +4 (70-66). Sarà l’ultimo spiraglio di luce però. Time out Ramagli. La Segafredo ha mandato gli avversari in bonus abbastanza presto e sfrutta l’occasione. Liberi per Slaughter, Aradori, Lafayette. Parità riacciuffata. Rientra Vujacic, che però continua a trovare solo dei ferri. Lafayette firma il sorpasso dalla lunetta, poi gli arbitri convalidano una stoppata irregolare a Mbakwe. Garrett va in contropiede e segna, ma Lafayette ancora spinge subito i suoi al +3 con una bella penetrazione. Tensione alle stelle. Mbakwe spende fallo in attacco e poi finisce nella provocazione di Stefano Gentile. Doppio tecnico ai due, che costa l’uscita per falli del lungo (Banchi in precedenza aveva perso anche Patterson). E’ il momento per dare il colpo di grazia. E ci pensa lo stesso Stefano Gentile. Due tiri liberi e sul possesso successivo la tripla da pick & roll che vuol dire 82-74 a poco più di un minuto dal termine e vittoria per i padroni di casa. Sospiro di sollievo sotto le Due Torri. L’Auxilium si mangia le mani.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FIAT TORINO 84-76
Parziali: 15-23; 23-22; 22-15; 24-16
Progressione: 15-23; 38-45; 60-60; 84-76
MVP: Stefano Gentile
WVP: Sasha Vujacic
Nicolò Fiumi