Roma, 24 dicembre 2017 – Toccherà alla Virtus Roma festeggiare sotto l’albero di Natale, battendo per 88-79 i cugini della Leonis Eurobasket nell’inedito posticipo pre-natalizio delle ore 12:00 (solo per la cronaca, ieri sera alle 20:45 si è giocato a Torino il match FIAT Torino vs Reggio Emilia, in concomitanza di Juve-Roma di calcio, ndr), i ragazzi di coach Luca Bechi si regalano una vittoria importante nei modi e nei termini agganciando sempre i biancoblu in classifica e certificandone al momento il loro addio a futuri sogni di gloria. Inoltre, a rimarcare un ritrovato stato di grazia tecnico e mentale, lanciano anche un segnale di speranza e di conforto ai propri tifosi per il futuro cammino nel girone Ovest della Serie A2, che rimane ancora periglioso ma che da questa sera appare meno grigio e buio di quanto lo fosse ieri alla notizia del nuovo infortunio di Gabriele Benetti al ginocchio che lo terrà fermo forse per un paio di mesi.
Certo che è pazzesco il basket! Come si può pensare di vincere una gara durante la quale, nel primo periodo di gioco, la squadra che poi vincerà ed anche comodamente al suono della quarta sirena metterà a segno 13 punti a referto di cui 10, ripeto 10, dai tiri liberi e segnando su azione solo un tiro da tre da parte di Aristide Landi? Ebbene sì, per quanto ci si ostini a scrivere, parlare, litigare anche su giochi, schemi e posizionamenti in campo dei giocatori, alla fine è sempre la testa, la condizione mentale ad avere la meglio nel nostro sport. Il talento aiuta anzi, se non hai talento non arrivi a calcare certi palcoscenici ma poi le movenze tecniche, le gambe e le mani vanno gestiti e se non ci riesci è molto facile smarrirsi e perdere fiducia, oggi ne abbiamo avuto una nuova dimostrazione di quanto la materia grigia mista al muscolo cardiaco valgano più di ogni cosa nel basket!
Ed in effetti al via la tensione che si registrava sui volti dei padroni di casa da calendario della Virtus Roma era palese, il playbook di Bechi prevedeva di attaccare il ferro il più possibile confidando in quell’eccellente centro che si chiama Lee Roberts (doppia doppia anche oggi con 23 p.ti, 11 rimbalzi e ben 38 di valutazione, MVP del match), ma certo anche della possibilità di incidere nella carne viva del sistema avversario, una difesa della Leonis non sempre inappuntabile in stagione (anzi). Ma Luca Bechi non aveva previsto il buonissimo muro difensivo eretto da coach Andrea Turchetto, muro che respingeva in maniera insolitamente brillante il gioco offensivo virtussino seppur pagando dazio dalla linea della carità.
Brillante sì ma con riserva. Come accennato prima, la Virtus Roma comunque andava spesso in lunetta ed era ossigeno puro per il suo fatturato e per il suo gioco, incapace nei primi possessi della gara di produrre soluzioni pulite ed accettabili al tiro ma forte di essere la prima squadra nel girone Ovest come percentuale dai liberi. Dall’altro lato del campo invece la Leonis Eurobasket, con Eugenio Fanti in quintetto sin da subito al posto di un Mitchell Poletti da ufficio inchieste (ma perché poi farlo giocare, caro Andrea Turchetto, quando è palese che l’ex-Latina non ha più né testa e soprattutto cuore per rimanere a soffrire insieme ai compagni?), ben architettata da Alessandro Piazza e Moe Deloach, trovava belle soluzioni vicino e lontano dal ferro risultando però penalizzata dalla cattiva precisione dalla lunga (solo 1/9 al primo suono della sirena), con DeShawn Sims brillante e vivo (alla fine 18 p.ti e 5 rimbalzi con il piede non ancora completamente a posto). Si chiudeva sul 13-18 per i biancoblu in possesso del match ma con un livello di spettacolo poco, poco brillante.
Secondo periodo e Sims iniziava da fuori a rimarcare il +7 per la Leonis sul 13-20 ma lentamente la Virtus Roma si scuoteva grazie a Mister Roberts. Luca Bechi chiamava tempo al 13’ sul 18-24 e che le cose stessero girando per lui ed i suoi ragazzi lo si capiva proprio in uscita da questo time-out, combinazione Baldasso-Vedovato ed il giovane centro veneto in maglia bianca affondava in entrata la bimane nel canestro Leonis. Da lì finalmente il match decollava anche in qualità, la Leonis sempre in buon ritmo offensivo con il solito Deloach (alla fine anche 18 p.ti per lui e ben 6 rimbalzi e 4 assist), Sims e con Piazza a dirigere (gran gara la sua con 11 p.ti, 8 assist e 5 rimbalzi), ma che iniziava dietro a perdere le certezze e quella solidità difensiva mostrata bellamente nei primi 10’ di gioco. E se a questo aggiungiamo anche un’aggressività aumentata di Capitan Maresca & Co. spalle a canestro, ecco che la partita si giocava sul filo dell’equilibrio, equilibrio poi raggiunto anche nel punteggio da una tripla di Tommy Baldasso sul 31-31 (una prova pulita per il play con 9 p.ti, 7 rimbalzi e 5 assist), al 16’. Eurobasket però presente, tripla di Deloach e Fanti che ricacciavano ancora indietro gli avversari ma la Virtus Roma adesso sbagliava di meno, sfruttando anche un confermato sfaldamento della maginot biancoblu. Ed anche dalla panchina biancoblu provenivano cenni poco positivi, Poletti in campo a far atto di presenza ma anche per dar fiato a Sims, Capitan Bonessio e Brkic e Maresca che, sulla seconda rubata in difesa a Deloach lento a proteggersi sulla palla esposta, s’involava per dare il primo vantaggio per i suoi sul 38-37 al 18’, ben diciassette minuti a rincorrere e rimonta completata e Virtus Roma che non sarà mai più raggiunta…Il secondo periodo si chiudeva poi sul 42-41 per la Virtus Roma ma con la netta sensazione che, dopo i primi 10’ di gioco, ora ci fosse una partita!
Terzo periodo, e si ripartiva con identici quintetti e sempre con Mister Roberts a dominare in area. Ma la Virtus Roma iniziava a mettere i chiodi nella bara dell’avversario, più presenza in difesa ma soprattutto concentrazione massima a creare spazio per le penetrazioni di chiunque, segnava addirittura in entrata anche Massimo Chessa che di solito predilige un altro tipo di gioco (8 p.ti per lui è, leggete con attenzione, appena uno su due da tre!!). Leonis che lentamente si smarriva sbuffando in difesa e mai, o quasi, a tentare di raddoppiare su questi uno-contro-uno all’arma bianca portati dai virtussini nel cuore del proprio pitturato. E proprio questo modo d’interpretare la gara premiava i ragazzi di Luca Bechi, prima il solito Roberts andava al ferro con fallo e convertendo l’azione in un gioco da tre punti (51-44 al 24’ con max vantaggio Virtus sul +7), azione successiva idem con patate, era Landi a metterla dentro attaccando l’area e costringendo Deloach anche al fallo, altro gioco da tre e Virtus in brodo di giuggiole sul +10 (54-44 al 24’). Turchetto chiamava tempo ma le facce, le solite facce dei suoi giocatori poco convinti anzi, quasi smarriti, confermavano che la Leonis fosse ad un passo dal baratro. La reazione in campo dei soliti Sims, Deloach, Bonessio e Fanti c’era, Bechi doveva richiamare all’ordine Landi e Baldasso sul 61-55 per delle triple sparate senza senso, magari tirate sull’onda emozionale di aver capito di tenere sotto scacco gli avversari ma se la palla poi finiva a Roberts, i problemi in casa Virtus sparivano di colpo. A sancire poi il controllo e l’inerzia emotiva in mano ai padroni di casa – benchè la Leonis fosse giunta sul 66-63 grazie ad una tripla di Brkic – era proprio l’ultima azione del periodo: Maresca (gran gara la sua, straordinaria dedizione e cattiveria agonistica per il Capitano con 9 p.ti e 2 recuperate importantissime), lanciava una tripla a 2” dalla fine, la palla arrivava nel cuore dell’area Leonis con ben 3 maglie blu ferme a guardare la sfera – tra essi l’ineffabile Poletti – che finiva nelle mani del solito Roberts il quale, comodamente, dava il 68-63 per la Virtus proprio sul terzo suono di sirena!
Nell’ultima frazione di gioco l’andamento della gara non cambiava anzi, la Virtus Roma a mò di “goccia sulla roccia” infliggeva danni irreparabili alla difesa di una Leonis ormai in piedi solo per inerzia, smarrita e non più lucida, in mano comunque al talento offensivo dei suoi. Ma a nulla serviva il talento dei ragazzi in maglia blu quando Maresca segnava la tripla del +11 al 34’ (78-67), anche perché l’Eurobasket non metteva dentro con buone percentuali neanche quei liberi che le sarebbero serviti come l’acqua nel deserto. E quando anche Jacopo Vedovato (bravo il giovane centro con 9 p.ti con 100% al tiro), metteva il suo jumper dalla linea dei liberi allo scadere dei 24”, non sapendo a chi passare la palla e provandoci, era il segnale definitivo della resa biancoblu. Resa con tanta, tanta giusta rabbia evidenziata da un tecnico a Capitan Bonessio (che gran cuore il Capitano biancoblu, 7 rimbalzi ed 8 punti e 2 assist), al 39’ per proteste contro una decisione avversa per una palla a suo giudizio – forse anche vero – toccata per ultimo da Aaron Thomas (14 p.ti per il rookie virtussino, diversi errori ma sempre stilisticamente uno spettacolo quando si alza al tiro), e sirena finale sull’88-79.
Dunque una vittoria ampiamente meritata per una Virtus Roma che ora potrà serenamente pensare al futuro, un futuro ancora pieno di ostacoli, sia chiaro, ma con una fisionomia di gioco che Luca Bechi ha già inculcato alla squadra e che viene eseguita alla perfezione. Era chiaro che le due sconfitte in trasferta, con lui appena arrivato, fossero fisiologiche e che fosse necessario del tempo per affinare con il gruppo idee e schemi ma il lavoro alla fine paga sempre. Un gioco semplice ma redditizio, del resto, se si tirano così bene i liberi, perché non attaccare l’area avversaria ponendo poi come perno del proprio schema offensivo un centro così buono come Lee Roberts che, oltre a far male come sa, apre gli spazi per le incursioni dei compagni oppure permette comodi tiri da fuori piedi a terra? Infine, le note lieti vengono dalla reazione, anche emotiva dell’intero gruppo, al malanno di Benetti che ha compattato ancora di più un roster che deve comunque tirarsi fuori dalle secche della bassa classifica al più presto. Non sempre s’incontreranno squadre in difficoltà come questa Leonis di oggi, lo vedremo venerdì 29 dicembre vs la nemica di sempre, quella Mens Sana Basket che sta anche lei faticando le pene dell’inferno dopo i clamori ed i proclami estivi, sarà un bell’esame per questa Virtus Roma di Luca Bechi.
Purtroppo, e sottolineo il “purtroppo”, non si possono usare gli stessi toni positivi e di entusiasmo per la Leonis Eurobasket vista oggi, in pratica solo per quasi 14’ di gioco. Troppo, troppo fragile la mente ed il sangue dei ragazzi di Turchetto nonostante i nomi del roster ed il loro passato di carriera facciano pensare il contrario. Come rimarcherà lo stesso coach veneto a fine gara con tono anche dimesso ed ovviamente dispiaciuto, adesso occorre fare di necessità virtù e smettere di parlare di traguardi poco credibili alla luce delle prestazioni mediocri inanellate. Occorre guardarsi le spalle. Occorre ritrovare lo spirito guerriero degli anni passati. Occorre guardarsi negli occhi, tutti quanti ad uno ad uno e serrare le fila, tagliare i rami secchi (anche oggi zero minuti in campo per Matteo Frassineti e prestazione da 12’ di campo concessi a Mitchell Poletti con ZERO di valutazione), e ripartire in fretta perché il campo non ha pietà, mai, per nessuno ed in particolar modo poi per chi si caccia da solo in situazioni spinose. Aver perso oggi non è un dramma ma potrebbe diventarlo se non si decide d’invertire con fermezza la rotta che, rebus sic stantibus, porta dritto dritto ai Playout. Forse mi sbaglio ma anche la conduzione tecnica mi sembra non sia all’altezza del ruolo ma senza colpevolizzare Andrea Turchetto, dare addosso al coach veneto ora serve a poco, ma sarebbe da ipocriti se non scrivessi che se questa squadra non riesce ad esprimere quello che avrebbe in se potenzialmente è anche sua diretta responsabilità. Ora ultima gara del 2017 in casa vs la NPC Rieti per i biancoblu del Presidente Buonamici, inutile sottolineare che è mandatorio battere gli amarantocelesti altrimenti il calvario, già lungo e ripido di per se, potrebbe diventare ancora più amaro da scalare.
Sala Stampa
Virtus Roma – Leonis Eurobasket Roma 88-79
Parziali: 13-18; 29-23; 26-22; 20-16
Progressione: 13-18; 42-41; 68-63; 88-79
MVP: Lee Roberts monumentale, doppia doppia ancora ma vogliamo parlare di come Giuliano Maresca rubi due possessi e faccia 4 punti decisivi nel secondo periodo? Dall’altra parte bene Moe Deloach e DeShawn Sims
WVP: un professionista non dovrebbe scendere in campo senza neanche lasciare traccia della sua presenza, vero Mitchell Poletti? Un’altra gara, e sono 4 di fila, che il centro ormai ex-Eurobasket, sancisce la sua voglia di non essere all’altezza del ruolo che dovrebbe ricoprire. Decisamente imbarazzante e mi fermo quì, perchè a Natale siamo tutti più buoni. Buona fortuna altrove.
Fabrizio Noto/FRED