I giocatori normali fanno il lavoro oscuro, portano il loro contributo importante e costruiscono i muri. I giocatori importanti hanno i colpi di genio e quando le partite sembrano non volersi risolvere in nessuno modo hanno l’intuizione giusta. In Virtus Roma-Benacquista Latina giocata al Palazzetto dello sport di Roma a piazza Apollodoro, terminata 79 a 77, è successo questo.
Il cronometro batteva gli ultimi secondi della partita, gli ultimi 10 per l’esattezza col punteggio di 77 a 77 quando il playmaker della Virtus Tommaso Baldasso in tutta fretta ha dato il pallone al suo capitano Giuliano Maresca nell’angolo sinistro dell’attacco romano. Il mago come a me piace chiamarlo ha fatto un palleggio per rientrare verso il centro del campo e contemporaneamente ha dato il pallone verso il canestro di Latina dove aveva già visto – solo lui! – arrivare Lee Roberts recapitandogli un pallone che doveva solo essere appoggiato al tabellone. Cosa che il numero 24 in maglia bianca ha fatto con la maestria e con la semplicità del caso e della sua abilità. Punteggio 79 a 77 tempo -3 secondi e 21 centesimi. Time out per Latina che si è vista crollare il mondo addosso. Sul successivo tentativo di tiro da tre BJ Raymond ha sparato a salve e Roma ha portato a casa una vittoria di importanza “capitale” e chiedo scusa per il gioco di parole assolutamente voluto, mentre per la squadra di coach Gramenzi è l’ennesima sconfitta sul filo di lana da mangiarsi le mani.
E’ andata che la Virtus ha cominciato molto bene perché Lee Roberts è in un momento di grande vena e l’ordine tassativo di Luca Bechi di dargli la palla sotto viene rispettato alla lettera dal quintetto romano. Perché Lee sa creare spazi per gli altri e così nel primo quarto oltre ai suoi 12 punti si son visti anche canestri in penetrazione di Landi – sì sì giuro! – un paio di buone cose di Thomas, un ottimo tiro da tre di Baldasso ed in generale una notevole fluidità offensiva generata da una difesa aggressiva ma non fallosa che ha giocato sulle linee di passaggio di Latina. Che dal canto suo ha subito trovato un grande Josh Hairston capace di far canestro in tutti i modi ed i suoi italiani pimpanti ma forse è stata spiazzata dall’apatia del suo uomo più atteso, BJ Raymond, meraviglioso con una serie di assists per gli altri, ma molto negativo nella produzione di punti per sè stesso ed a volte fuori ritmo nella scelta dei tiri. Due volte Roma al più 12 nei primi 10 minuti e due volte si è fatta riprendere perché troppa grazia e mantenere quella capacità di concentrazione non è ancora di questa squadra. Comunque 28 a 22 alla fine del primo quarto è tanta roba.
Secondo quarto e per Roma è cominciato qualche problema. Primo perché il terzetto di arbitri – mamma mia che incapacità di dirigere una partita forte fisicamente ma estremamente corretta, che la Federazione ci scansi da questi tre che fischiano contro la pallacanestro… – hanno attribuito due falli in 21 secondi a Maresca e la squadra si è innervosita. Poi perché la mossa di Gramenzi di mettere in campo Giovanni Allodi col compito di dar fastidio a Roberts ha pagato frutti da subito ed il numero 24 romano si è visto immediatamente a corto di buoni palloni e quando li ha ricevuti ha dovuto battagliare con uno bravo che ne ha rallentato l’azione e permesso l’arrivo dei raddoppi. Al punto che dopo circa 3 minuti Hairston ha firmato la parità a quota 32 e poi Tavernelli a quota 34. La Virtus da allora ha vissuto di fiammate di Landi, di Chessa, di Baldasso certo anche di Roberts (un paio però) mentre di là gli italiani pontini hanno sempre tenuto il campo con grande continuità: Saccaggi, Laganà, Pastore. Si va al riposo lungo con la Virtus sopra di sette 51 a 44, ancora tanta roba ma anche con tanti falli sul groppone.
Si ricomincia e Roberts ritrova i rifornimenti: ne guadagna lui ma anche tutta la squadra che ha un sussulto e si riporta sul più undici grazie anche ad un misterioso antisportivo fischiato dai tre in arancione a Saccaggi che la Virtus non sfrutta fino in fondo. Poco dopo ecco la compensazione col fischio antisportivo a Filloy – certamente falloso ma non da antisportivo – che invece Latina sfrutta per arrivare a meno m7, 59 a 52 e far arrabbiare coach Bechi che chiama time-out. In uscita Roma vola di nuovo a più dieci, 64-54 e dopo qualche momento di confusione, una tripla di Maresca dall’angolo sigla il 67 a 59 con 1’51 per chiudere il terzo quarto. Qui Roma si accomoda in tribuna e guarda Laganà segnare sei punti consecutivi che chiudono la frazione sul 67 a 65.
E non basta perché per altri 4’20” del IV° periodo ha segnato solo Latina, ancora con Laganà, poi con Pastore e con Allodi: 67-73 con 6’28 da giocare e con il comando della gara passato totalmente dalla parte delle Benacquista. Finalmente per Roma un minuto dopo il solito Roberts si è guadagnato due liberi ed ha spezzato l’incantesimo, Baldasso ha messo una tripla ed ancora Roberts con un gioco da tre punti – perfettamente trovato sotto canestro da Filloy ha rimesso le cose in parità sul 75 a 75 a 3 minuti dal termine. Il finale l’ho raccontato all’inizio.
Coach Luca Bechi in conferenza stampa: «Sono sceso negli spogliatoi per ringraziare personalmente una squadra che era veramente in grande difficoltà nel giocare questa partita per quanto successo in settimana e durante la gara. Filloy aveva tre allenamenti, Basile ha dovuto abbandonare nel secondo quarto e nel finale Chessa non è più entrato. Quindi ho ringraziato la squadra, in questi momenti un allenatore deve fare questo. E ringrazio lo staff: ringrazio Umberto Zanchi che ha lavorato tutta la settimana con la febbre a 38.5 e oggi è crollato e non era con noi. E ringrazio Riccardo che è stato fondamentale per questa vittoria per il supporto fisico e morale che ha dato durante tutto il match. Per questo è qui e lo ringrazio ancora.”
Eduardo Lubrano