La Società prende atto di quanto dichiarato da Tommaso Baldasso nella sua lettera aperta e nel comprendere lo sfogo e le difficoltà nelle quali il ragazzo si trova, anche per la sua giovane età, ed il carico di responsabilità, forse eccessivo, a lui affidato nella corrente stagione, deve però stigmatizzare le sue affermazioni circa il mancato sostegno della Società.
Tutti, dal Presidente al magazziniere, hanno sempre cercato di metterlo nella condizione di rendere al meglio, e tutte le azioni fatte sono andate nella direzione di accelerare la sua crescita professionale e umana. Anche le ultime scelte tecniche sono state prese con l’intento di supportare Tommaso.
La Società ha investito su di lui come su gli altri giovani e solo la loro crescita professionale potrà confermare la qualità delle scelte fatte.
Il momento non sarebbe quello giusto per alimentare polemiche in casa Virtus Roma perché adesso bisogna che tutti si concentrino sul finale di campionato e sull’obiettivo ormai chiarissimo a tutti : la salvezza.
Però la Società qualche spiegazione dovrebbe darle. Primo chi è la Società? A me è dato sapere che questa è composta dal solo presidente Toti, perché il Direttore Generale è stato chiamato per occuparsi di amministrazione e marketing e non certo della gestione della squadra. Il Direttore operativo non può farlo per altre ragioni. Dunque? Perché il presidente non firma questa nota visto che è un uomo solo al comando?
Due. Baldasso nella sua lettera aperta – che leggete qui sotto – non fa esplicito riferimento al “mancato sostegno della Società” limitandosi a scrivere “Non sto qui ad elencare tutte le difficoltà avute, i diverbi avuti, le illusioni avute, e anche il poco supporto avuto…”. Generico, generale? Troppo? Forse. Per questo forse lascia intendere tante cose. E perché allora il presidente Toti/Società si è sentito chiamare in causa? Cosa ha colpito di quella frase così tanto il numero uno della Virtus da indurlo a scrivere un comunicato per “stigmatizzare” quell’affermazione del suo playmaker?
Tre. Nel momento più complicato della stagione la Società/presidente Toti ammette e riconosce ufficialmente di aver forse fatto un errore nell’affidare al giocatore responsabilità eccessive. Un bel modo di supportare o di sostenere un proprio giocatore, complimenti. “Caro Tommaso ci siamo sbagliati ora mettiti seduto che gioca un altro!”. Ottima strategia psicologica, sono certo che quando sarà il momento così il giocatore – che a me piace anche se certamente quest’anno non sta giocando bene – sarà pronto a dare il suo contributo…
Eduardo Lubrano
Ho lasciato passare del tempo prima di scrivere queste righe , ma a volte i gesti non bastano ed è giusto parlare.
Sono mesi che ne sento dire di ogni sul mio conto , sulla mia prestazione in campo e sul mio atteggiamento.
Ogni giocatore prima di tutto è un uomo e come ogni uomo sulla faccia di questa terra attraversa momenti di difficoltà …
Proprio per questo ogni qual volta mi sono trovato di fronte a una persona ho sempre rispettato il suo stato d animo , a volte questo purtroppo manca, e a me è mancato.
Non sto qui ad elencare tutte le difficoltà avute, i diverbi avuti, le illusioni avute, e anche il poco supporto avuto; perché non mi interessa ne è il mio intento.
Vi chiedo però una cosa, non diate tutto per scontato, non crediate a tutto ciò che si dice , sotto c’è sempre dell altro che non sempre viene a galla.
Ricordatevi che sono un ragazzo di 19 anni, con difficoltà anche personali, con le quali sfiderei chiunque a provare a rimanerne distaccato.
Il mio impegno , la mia voglia di giocare e di vincere però non sono mai mancate, si sono viste in molte occasioni e in altre purtroppo è stato meno evidente , non sono uno a cui piace perdere , lo odio, molto più rispetto all amore che provo verso una vittoria.
Per questo motivo , ogni domenica e durante la settimana scendo sempre in campo con impegno e volontà , e mi spiace se qualche volta può essere passata un altra idea .
Un giocatore può giocare bene come può giocare male , sicuramente il mio impegno per questo sport non è mai mancato.
So bene cosa, e quanto io mi sia sforzato, ogni giorno, e ogni giorno da due mesi a questa parte non abbia mai smesso di pensare che ne sarei uscito, che si sarebbe tutto risolto nel modo migliore per tutti.
Così non è stato e non potete pensare che sia facile accettarlo, ci si sente di non contare nulla, neanche il proprio malessere conta, eppure io ho continuato ad impegnarmi anche se non sempre avrei voluto e pensavo fosse giusto farlo. Mi scuso se il mio impegno non è stato abbastanza o non abbia portato i giusti frutti. Ma sono umano anche io.
Nel mio piccolo però sono un uomo, che sa che gli impegni e il lavoro hanno un valore importante e sa che bisogna sacrificarsi per questi, ecco perché ho continuato a non tirarmi indietro.
Ripeto, ho sempre 19 anni, ho qualche problema familiare, ma sono sempre stato un ragazzo pieno di vita, pieno di sorrisi, pieno di ambizione, e cosciente del talento che ha, e con presunzione vi dico anche, che sono capacissimo di fare il primo playmaker ma le condizioni mentali e del resto devono essere consone, sennò tutto viene meno. Tutto ciò a me oggi manca, ma questo nessuno lo sa.
Quindi abbiate rispetto sempre e considerazione per chi anche con molti imprevisti continua a metterci la faccia.
A prescindere, io comunque ringrazio tutti e ringrazio le vostre critiche che mi spingono ogni giorno a fare meglio , sicuramente andrò avanti come ho sempre fatto .
Ci vediamo presto … Tommaso Baldasso