Data | Risultato | ||||
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11/02 19:00 | ![]() |
CHARLOTTE HORNETS | 103-123 | TORONTO RAPTORS | ![]() |
26:30, 55:62, 74:90 | |||||
11/02 21:30 | ![]() |
ATLANTA HAWKS | 118-115 | DETROIT PISTONS | ![]() |
28:23, 55:56, 82:80 | |||||
11/02 21:30 | ![]() |
BOSTON CELTICS | 99-121 | CLEVELAND CAVALIERS | ![]() |
32:31, 52:64, 74:95 | |||||
11/02 23:00 | ![]() |
INDIANA PACERS | 121-113 | NEW YORK KNICKS | ![]() |
36:37, 68:62, 94:84 | |||||
12/02 01:00 | ![]() |
HOUSTON ROCKETS | 104-97 | DALLAS MAVERICKS | ![]() |
27:19, 57:55, 87:75 | |||||
12/02 01:00 | ![]() |
MINNESOTA TIMBERWOLVES | 111-106 | SACRAMENTO KINGS | ![]() |
23:29, 56:54, 75:80 | |||||
12/02 01:00 | ![]() |
OKLAHOMA CITY THUNDER | 110-92 | MEMPHIS GRIZZLIES | ![]() |
35:18, 74:54, 95:80 | |||||
12/02 03:00 | ![]() |
PORTLAND TRAIL BLAZERS | 96-115 | UTAH JAZZ | ![]() |
26:19, 44:43, 63:81 |
Alla prima uscita i nuovi Cavaliers, rivoluzionati dopo la sessione di mercato, vincono e convincono a Boston contro i Celtics: guidata da un sorridente LeBron James (24 punti, 10 assist, 8 rimbalzi), Cleveland travolge i padroni di casa anche grazie al contributo dei nuovi acquisti.
Il racconto del secondo tempo
Il secondo tempo inizia con un tiro di James sbagliato e una tripla di Morris a segno, che prova a dare una scossa ai padroni di casa. Se la passa LeBron però, i Cavaliers segnano sempre: 7/7 ogni volta che il numero 23 ha compiuto l’ultimo passaggio e Hill ne beneficia sin da subito. Le squadre muovono la retina ripetutamente nei primi due minuti e i Celtics dopo un primo tempo da record negativo (non avevano mai subito 63 punti quest’anno nei primi due quarti), continuano a incassare canestri e Cleveland vola sul +15. Boston rosicchia qualche punto, ma Smith è ispirato come tutti i Cavaliers da lontano: tripla e 8/16 di squadra dalla lunga distanza. Hill prende uno sfondamento in difesa e la panchina degli ospiti si alza tutta in piedi a esultare: “Siamo tornati”. Morris non ha alcuna intenzione di mollare la presa e sale a metà terzo quarto a 17 punti segnati. Vedere James sul parquet resta sempre un piacere per gli occhi e coach Stevens deve chiamare timeout mentre i Cavs sono in controllo. L’attacco di Boston continua a battere in testa, soprattutto dalla lunga distanza (6/26 dall’arco) e Cleveland così con Osman al ferro segna il +17. LeBron difende per davvero, tutti gli altri lo seguono e i vice-campioni NBA sembrano una squadra vera. L’ennesimo timeout non cambia l’inerzia: James inventa e Clarkson realizza la tripla del +20, che diventa +23 grazie a Hood. L’inizio dei nuovi Cavs è incoraggiante, tutti felici e sorridenti e un LeBron sublime da 24 punti, 9 assist, 8 rimbalzi e la tripla doppia dietro l’angolo. L’orgoglio dei Celtics riporta i padroni di casa a -21: a 12 minuti dal termine è 95-74 Cleveland. A Cleveland lo hanno capito sin da subito: per Clarkson fare punti non è mai stato un problema e la doppia cifra raccolta all’esordio in uscita dalla panchina non meraviglia nessuno. Boston vuole dare la scossa, ma sprofonda di nuovo sul -25. I parziali: 24 di James, 15 di Hill e doppia cifra per i nuovi Hill (12), Clarkson (12) e Hood (11). L’ondata Cavaliers non si arresta e continuano a travolgere le macerie dei Celtics, con James sorridente più che mai a bordocampo. Boston però ha molto su cui riflettere, a partire dalla lingua a terra di molti giocatori apparsi spremuti e a causa di un attacco che continua a dimostrarsi in enorme difficoltà. L’atletismo dei vice-campioni NBA è evidentemente diverso e l’euforia fa il resto: Cleveland torna a sorridere in una gara in diretta TV nazionale e negli ultimi minuti può dedicarsi a giocate di pura accademia. James rinuncia alla tripla doppia restando seduto a guardare sorridente i compagni nel quarto periodo: 24 punti, 10 assist e 8 rimbalzi in 28 minuti restano una partita di tutto rispetto. Ai suoi si aggiungono altri sei giocatori in doppia cifra. Il pubblico di Boston però alla fine non pensa più al match e intona soltanto il coro “Paul Pierce”, acclamando il proprio beniamino. Finisce 121-99, con Cleveland che lancia un segnale molto importante: abbiamo voglia di ripartire, il prima possibile.