PROMOSSI
Bertram Tortona: I dominatori incontrastati della manifestazione. I piemontesi hanno letteralmente sbaragliato la concorrenza giocando un basket offensivo spettacolare e dando prova di una forza che ha fatto davvero impressione. 91,6 punti di media, 61,3% da due, 44,9% da tre, 53% complessivo al tiro, vittorie con scarti medi di oltre 24 punti. La squadra di coach Pansa è stato il rullo compressore del week end jesino e ora si candida di forza a una seconda metà di campionato ancor più da protagonista e ad un ruolo di primo piano anche in ottica playoff. Del resto già l’inserimento di un giocatore di spessore per la categoria come Mirza Alibegovic era stato un chiaro segnale in tal senso. Nella tre giorni vittoriosa, poi, la differenza l’ha fatta il duo dinamico Melvin Johnson (22 punti di media) – Paulius Sorokas (17+7 rimbalzi), affiancati da un Luca Garri ancora capace di spostare equilibri in categoria (20 punti nella semifinale con Biella) e da un Francesco Stefanelli che ha vissuto una competizione in costante crescendo, culminata con i 19 punti della finale (11,3 punti di media con 13/18 dal campo nelle tre partite). In generale, il trionfo dell’UBI Banca Sport Center è un ulteriore riconoscimento a una società che da anni lavora alla grande e che, dopo la mezza rivoluzione estiva, con l’addio a coach Cavina e a buona parte del gruppo 2017/2018, sembrava essere davanti a una difficile stagione di transizione. E invece gli Orsi sono più carichi che mai. E ora sembrano voler davvero fare sul serio.
OraSì Ravenna: Altra conferma di una squadra che continua a lavorare alla grande, stagione dopo stagione. L’OraSì ha giocato due ottime partite nei quarti e in semifinale (superata 75-67 la favorita Casale Monferrato e poi rullata la Fortitudo Bologna), per poi trovarsi, in finale, con poche energie contro una squadra che aveva il successo nel destino ed è arrivata alla kermesse marchigiana in una forma impareggiabile. Ma al di là del crollo finale, per Antimo Martino e il suo staff ci sono quasi solo ottime notizie, da parte di un gruppo partito non a spron battuto come la stagione passata, ma che sta confermando la sua crescita e sarà ancora un ospite molto scomodo in ottica post season. Le vittorie contro Casale e Fortitudo hanno mostrato un gruppo affiatato e una panchina lunghissima, con undici giocatori ruotati in maniera sistematica e tutti con almeno una decina di minuti di impiego. Fattore di primissima importanza in una categoria dove spesso, per cause di forza maggiore, le rotazioni sono molto ristrette. Grant (16+8 con Casale) e Rice (19 punti contro Casale, 20 contro la Fortitudo), pur ciccando la finale come tutti i compagni, si sono dimostrati americani di livello, garantendo la doppia pericolosità interna-esterna fondamentale per avere chance di far strada. E attorno ha ruotato un nucleo italiano invidiabile per ordine e unità d’intenti. Dagli storici Raschi, Masciadri, Chiumenti, ai nuovi innesti Giachetti, Montano, Vitale arrivando fino al giovane classe ’97, Alessandro Esposito, che, come d’abitudine, coach Martino non ha avuto paura a gettare nella mischia anche con minutaggi non indifferenti (30’ giocati in tre partite). Insomma, l’OraSì si conferma una bella realtà del nostro panorama cestistico.
Pallacanestro Biella: Una bella vittoria e una sconfitta sonora per Biella, che esce dal week end di Coppa Italia con impressioni contrastanti, ma anche la consapevolezza di non aver giocato al 100%, stante l’assenza di un giocatore importante come Albano Chiarastella in semifinale. I rossoblù hanno vinto una partita assolutamente non scontata contro Udine nei quarti, mettendo in mostra il solito scoppiettante Jazz Ferguson (50 punti in due partite) mixato al talento giovane di Carl Wheatle (15+6 contro Udine, 8+8 in semifinale con Tortona). Poi, contro la lanciatissima Bertam, non è bastata una prova eccellente di Amedeo Tessitori (20 punti in 23’), pagando anche una due giorni negativa di Tim Bowers (11,5 punti di media con 6/22 dal campo). In generale, comunque, i piemontesi hanno dato l’impressione di essere squadra solida. Forse non con il potenziale della passata stagione, ma comunque quadrata, discretamente lunga e con l’esperienza necessaria per far strada e arrivare preparata ai momenti decisivi della stagione.
RIMANDATI
G.S.A. Udine: Si è chiusa in 40’ la Coppa Italia dei friuliani, che però hanno dato vita a una bella partita contro un’avversaria di tutto rispetto come Biella, soccombendo solo alla lunga, in una gara dove hanno dimostrato di potersela giocare alla pari. La serataccia di Rain Veideman (2 punti e 0/6 dal campo) è stato un handicap che il gruppo non è riuscito ad ammortizzare del tutto, nonostante quattro uomini in doppia cifra e prestazioni di assoluto spessore per Ousmane Diop (12+8) e l’ultimo arrivo Franko Bushati (16 in 21’) a fianco dei 17 e 9 rimbalzi di Kyndall Dykes e 14 con 7 carambole di Francesco Pellegrino. I bianconeri rimpiangono di non aver saputo sfruttare al meglio il proprio dominio a rimbalzo (42-29) e in generale devono trovare maggiore continuità sui 40’. Ma una partita non può nemmeno fare troppo testo. E quindi va anche notato il risvolto positivo di un incontro che ha altrettanto mostrato quello che può essere il potenziale di un roster che ha poco da invidiare a chiunque in questa serie A2.
Lighthouse Trapani: Non è riuscita a ribaltare il pronostico che la voleva nettamente sfavorita contro la Fortitudo Bologna la Lighthouse Trapani nei quarti di finale. La squadra di Ugo Ducarello, comunque, ha fatto discreta figura per 30’, rimanendo abbondantemente in partita, per poi bloccarsi in attacco contro la difesa salita di tono degli emiliani. Una partita che ha a lungo avuto un protagonista inatteso in Marco Mollura. L’ala classe 1993 ha timbrato 19 punti con un solo errore dal campo e per lunghi tratti è stato una spina nel fianco della difesa bolognese, capace di bilanciare le pessime giornate di tiro del duo Jefferson-Perry (32 punti in coppia ma con 8/25 dal campo). Alla lunga, però, sono venute fuori le difficoltà dei siciliani, che hanno pagato il maggior tonnellaggio avversario (partita sotto tono per Andrea Renzi), finendo senza idee in attacco e pagando dazio con un -10 finale forse anche troppo ingeneroso. La Lighthouse resta comunque una squadra da tenere d’occhio: non sembra avere quello che serve per essere una contender, ma può essere una mina vagante da non sottovalutare.
BOCCIATI
Lavoropiù Bologna: Altra uscita deludente per una Fortitudo che non riesce a spiccare il volo definitivamente. Certo, gli alibi ci sono. L’assenza di Mancinelli e la perdurante mancanza di uno straniero sono handicap non da poco e un ko in semifinale non compromette certo la stagione. E’ tornata però la sconfitta in modalità molto, troppo netto rispetto a quello che ci si aspetterebbe comunque da un gruppo lunghissimo e talentuosissimo per questi palcoscenici. Contro l’OraSì, dopo una vittoria non proprio esaltante con Trapani, gli uomini del rientrante coach Boniciolli hanno di nuovo sbagliato l’approccio alla partita, come da un po’ non si vedeva (lasso di tempo in cui hanno guadagnato il primo posto in classifica), finendo sotto pesantemente nel punteggio, per poi perdere con quasi venti punti di scarto. Demetri McCamey ha continuato il suo momento nerissimo (5,5 punti di media con 4/15 al tiro) e il solo Daniele Cinciarini ha dato costanza a una squadra che è tornata a dare l’impressione di avere grandi gregari, in difficoltà però nel momento in cui bisogna alzare il rendimento per portare quel contributo in più reso necessario dall’assenza del proprio capitano. Nessuno, oltre a Cinciarini, in doppia cifra in semifinale, con anche Rosselli scentrato al tiro (2/6) e non decisivo come in altri frangenti. Ben inteso: i biancoblù restano tra i principali favoriti per la promozione, ma certo il week end marchigiano ha portato più ombre che luci in casa Fortitudo.
Alma Pallacanestro Trieste: Tremenda scoppola per i triestini, travolti da una Tortona incontenibile nella prima partita della competizione. Gli uomini di Dalmasson sono sembrati totalmente sorpresi da un’avversaria inarrestabile in attacco e forse, sotto sotto, un po’ presa con meno attenzioni del dovuto. E’ arrivata così una sconfitta che ha confermato il prolungato momento di scarsa brillantezza dei giuliani, che non riescono a recuperare la forma smagliante di inizio campionato. Davvero niente da salvare, a cominciare da una difesa bucata da chiunque in qualsiasi modo, continuando con un attacco che troppo spesso si è rifugiato senza costrutto nel tiro da tre punti (4/24). Insomma, serve invertire la rotta e anche velocemente. Per non perdere il treno per il primo posto è obbligatorio evitare altri passi falsi. Il fattore campo nei playoff, sul lungo periodo, è sempre stato un fattore, e l’Alma deve fare quanto possibile per ritrovare la forma giusta e riconquistarlo.
Novipiù Casale Monferrato: Anche Casale Monferrato ha sbattuto contro l’ostacolo Coppa Italia, incappando in una secca eliminazione per mano di Ravenna e, a sua volta, confermando un periodo di appannamento iniziato un paio di settimane fa. Terza sconfitta consecutiva per i piemontesi dopo i ko in campionato con Trapani e Tortona. Contro l’OraSì il gruppo di Ramondino non ha mai trovato la misura in attacco (23/64 al tiro) pagando il 2/10 al tiro del proprio uomo di punta, Jamarr Sanders. Tomassini e Marcius hanno fatto il loro, ma concessa l’inerzia della partita agli avversari la Novipiù non è più riuscita a trovare la lucidità per rimontare. Anche in questo caso, come per la Fortitudo Bologna, non è certo una sconfitta che ribalta una stagione. Ma fa certamente suonare in maniera decisa un campanello d’allarme da non ignorare. Per non sprecare tutto l’ottimo prodotto fin qui.
Nicolò Fiumi