Roma, 11 marzo 2018 – Ennesima sconfitta della stagione per la Virtus Roma e questa volta in casa, nel 24° turno della Serie A2 girone Ovest nona di ritorno. A passare questa volta al Palazzetto è la Pasta Cellino Cagliari che vince al supplementare giocando la gara al proprio ritmo, sfianca letteralmente la solita generosa ma inconcludente nonchè corta Virtus Roma che vedeva anche il debutto in panca di coach Piero Bucchi e che, privata per tutto l’overtime dei due suoi americani, issava bandiera bianca anche prima del 40′ allorquando Thomas spiattellava sul ferro la palla della possibile vittoria all’ultimo possesso. Pertanto da questa sera l’Urbe dovrà pensare sic et sempliciter ai Playout, ipotesi a mio avviso già ineluttabile in questa pessima stagione mentre Cagliari con questa W si mette un pò al riparo da strani rovesci della sorte, potenzialmente sempre possibili a quelle latitudini di classifica.
Quasi scontato l’incedere del match sin da subito: Cagliari in cerca di ritmo alto per il proprio gioco in virtù del suo ottimo attacco e Roma a correrle dietro ma senza sfigurare in verità. Protagonisti assoluti del primo periodo i due centri americani, uno straripante DeShawn Stephens per i sardi e Lee Roberts per l’Urbe, in un crescendo di soluzioni offensive anche di un buonissimo livello tecnico ma senza che però le due difese opponessero chissà quale efficace contromossa. Ma quando Marcus Keene dava il +5 agli ospiti, ed in attesa che anche Aaron Thomas scaldasse i motori, Bucchi doveva chiamare il primo time-out all’8′ sul 19-24. Roma comunque tamponava a fil di sirena il gap dagli avversari grazie ad una ormai usuale tripla di Davide Parente, terminava sul 26-29 un primo periodo scoppiettante e vivace ma la Virtus sarebbe stata in grado di reggere quel ritmo con una panchina ancora priva di Benetti – ormai out sino a fine stagione – e Vedovato?
Secondo periodo ed il punteggio inevitabilmente subiva una logica contrazione. La Pasta Cellino di coach Riccardo Paolini commetteva qualche errore di troppo in transizione e subiva ora una difesa di Roma più adeguata alle irruenze di Stephens, a tratti quasi illegale per fisicità ed atletismo ma Lee Roberts ne pagava il fio, 2° fallo al 14′ e panca per lui dopo ben 14 punti messi a segno sui 30 globali della squadra. Prima tripla di un Aristide Landi discreto e nulla di più stasera (33-32 al 15′), però adesso rispondeva “presente” Aaron Thomas per l’Urbe ma l’equilibrio del match non si spezzava. Paolini ordinava d’infierire nel pitturato romano, punto debolissimo del sistema di gioco dei padroni di casa, sempre con Stephens ma anche con un efficacissimo Marco Allegretti ed Andrea Rovatti, ci pensava una tripla di Tommy Baldasso (l’unica del match per il suo 1/6 globale dalla lunga), a chiudere il periodo sul 43-44. E Keene? E Rullo?
Al rientro in campo Aaron Thomas si metteva in proprio da tre con due triple a segno che davano a Roma il +4 al 22′ (52-48) ma Cagliari non mollava un centimetro. DeShawn Stephens metteva a segno il suo 24° punto personale per il pareggio del 54-54 al 25′ dalla lunetta – con la Virtus già in bonus – ma l’attacco capitolino non riusciva a sfruttare al massimo un ottimo momento d’intensità, anche a rimbalzo d’attacco: ben tre extra-possessi successivi ad un secondo libero errato di Thomas non si chiudevano con un canestro. Brutto segnale ma quando Parente dava il +6 alla Virtus, Paolini stoppava tutto al 28′ ed affidandosi ai suoi pistoleri Keene e Rullo, chiudeva il terzo periodo sul 66-64. Buona Virtus in questo periodo, ma reggerà?
Ultimo periodo con un altro pieno di punti ma Piero Bucchi, chiamando time-out sul 68-68 dopo nemmeno 2′ di gioco, faceva intendere che a lui non gli interessava affatto dello spettacolo!! Capitan Maresca cercava di dare la scossa ma il 4° fallo di Aaron Thomas faceva calare il gelo al Palazzetto. Ci pensava Massimimo Chessa a scaldare il pubblico virtussino con una sua tripla (1/6 anche per lui dalla lunga alla fine…Che dire?), e Virtus avanti 75-70 al 35′ ma rossoblu sempre sul pezzo: due giochi da tre punti, prima di Mirco Turel e dopo dell’MVP del match Roberto Rullo, davano al 36′ il nuovo vantaggio agli Isolani sul 79-81. Ma quando Roberts si vedeva sanzionare il 5° fallo, la Virtus Roma godeva anche di un doppio, improvviso cadeaux da parte di Cagliari: DeShawn Stephens che, dalla lunetta, faceva un orrido 0/2 ed antisportivo fischiato ad un Bucarelli in versione missing. Ma quando Davide Parente commetteva sfondamento sempre sulla medaglia d’argento in Egitto ai Mondiali 2017 U19, la Virtus Roma avvertiva di colpo stanchezza e fatica. Rullo bucava un incredibile canestro da sotto e Thomas, con ancora qualche secondo da giocare, si alzava da tre ma senza metterla dentro, 81-81 e tra lo sconforto generale si andava al supplementare.
Stanchezza che si tramutava in resa totale per l’Urbe allorquando al 42′, sull’81-85 per Cagliari che aveva iniziato molto bene il supplementare con Stephens (ma guarda un pò…), ed una tripla di Super Rullo, Thomas usciva di scena anche lui per 5 falli. Landi si batteva, Maresca ci provava ma senza mai incidere nella carne viva della difesa ospite. Così la Pasta Cellino scappava avanti inesorabilmente, sfruttando il percorso da 13/15 ai liberi di Roberto Rullo e chiudendo alla fine sull’88-95 una gara che portava a casa meritatamente.
Un debutto amaro dunque il ritorno di Piero Bucchi sul pino romano, sebbene fosse ampiamente preventivabile che il coach bolognese non potesse stravolgere gioco e soprattutto umore dello spogliatoio in pochi giorni dal suo arrivo. Debutto amaro per lui, sì ma almeno, cercando di vedere le cose per il verso giusto e dimenticandomi delle problematiche societarie, ora si sa in quale direzione andare. Ma occorre da parte dei giocatori senza dubbio un’altra dedizione, un’altra faccia e perchè no, un’altra condizione atletica. Al momento questo appare il primo “nemico” di una squadra che, sino a quando ne ha, riesce a stare in partita anche decentemente vs chiunque. Poi calano le forze, calano le energie e si vede, per l’ennesima volta, anche un Lee Roberts sbagliare da sotto incredibilmente nell’ultimo periodo, come per Aaron Thomas. Inutile discutere o discettare su questo o quel movimento da fare su i due lati del campo se non hai le gambe per reggere fisicamente l’impatto. E se poi a questo ci sommiamo, solo per dirne una, che le guardie non amano difendere allo stremo nonchè l’atavica assenza di presenza intimidatrice nei pressi del ferro, appare chiaro ad oggi che bisogna sperare di portare a casa una vittoria solo se gli avversari di turno sverniciano il ferro romano. Una squadra che non ha mai avuto una propensione alla difesa non la può trovare per incanto ma ci si può lavorare, questo sì. In questo senso ci si attende molto da Piero Bucchi perchè, quando la luce si spegne, il talento di questa squadra non consente voli pindarici, anzi!
La sensazione è che insomma ci sia ancora parecchio da lavorare per sperare di arrivare ai Playout al top, sempre poi in attesa di recuperare Jacopo Vedovato e Damiàn Filloy il quale, anche stasera, nonostante abbia disputato ben 16′ di gioco, ha mostrato pochi cenni di progresso e questo è allarmante. Comunque sia, qualora qualcuni ci credesse ancora – e sognare non costa nulla – mancano adesso 6 gare alla fine della stagione, ci sono però ancora 6 punti e quindi 3 gare di distanza dalla salvezza ipotetica dal gruppo composto da Treviglio (vincente vs la Leonis oggi), Leonis Eurobasket (altro caso cestistico dell’anno), e Mens Sana (sconfitta a Latina oggi), anche se la Virtus Roma dovrà vedersela anche proprio contro queste tre avversarie. Ripeto, sognare non costa nulla ma sarebbe il caso di essere più realisti del re e pensare gara dopo gara e dopo, alla fine, tirare le somme, si vedrà poi se il miracolo sarà compiuto o meno.
Intanto resettare e ripartire, lasciando fuori dalla palestre le vicende societarie, sia chiaro.
Sala Stampa
Piero Bucchi
“La partita mi dà informazioni importanti rispetto a quelle avute durante la settimana di allenamento, perché poi durante la gara ci sono altri segnali che ti aiutano a capire meglio. C’è ovviamente tantissimo da fare e cercheremo di nascondere i nostri limiti lavorandoci sopra. Di positivo c’è la voglia ed è importante continuare su questo atteggiamento, da migliorare invece c’è il capire meglio i momenti della partita, essere più furbi nei parziali favorevoli per azzannare l’avversario. La squadra ha messo impegno, il gruppo sta bene insieme e sono tutti uomini di spessore, dobbiamo ripartire da qui con tutta la disponibilità mostrata dai ragazzi”.
Virtus Roma – Pasta Cellino Cagliari 88-95
Parziali: 26-29; 17-15; 23-20; 15-17; 7-14
Progressione: 26-29; 43-44; 66-64; 81-81; 88-95
MVP: DeShawn Stephens? Che da spettacolo nel primo tempo? O Roberto Rullo che “rulla” letteralmente la gara nell’overtime non sbagliando nulla dalla lunetta a differenza del suo compagno di squadra che, a momenti, condanna Cagliari? Oppure la coppia di colored romana, Aaron Thomas e Lee Roberts, che fanno insieme 47 punti? MVP allora al giocatore italiano, 40 di valutazione, che fa capire che italiani così in questo campionato sono veramente una garanzia.
WVP: italiani della Virtus Roma? Mah, questa sera fanno il loro ma Damiàn Filloy è ancora un ghost in campo…
Fabrizio Noto/FRED