Roma, 7 aprile 2018 – Se ne potrebbero trovare a decine di frasi ad effetto per introdurre il 4° derby della storia di domani, domenica 8 aprile, in seno alla Capitale in regime di Lega Nazionale Pallacanestro, al secolo Serie A2 girone Ovest 2017-18.
La fantasia, si sa, corre più veloce degli stessi pensieri quando devi provare a descrivere un evento sportivo come quello che avrà inizio alle ore 18:30 al Palazzetto dello sport di viale Tiziano in Roma – orario inconsueto ma definito per favorire coloro che amano il basket e che saranno coinvolti nella Maratona di Roma sempre di domani – ma in questo caso non sono ahimè pensieri raffiguranti gioia e/o positività.
Sarà un derby sportivamente drammatico infatti per le contendenti in campo ai fini delle loro rispettive stagioni ma, come sovente accade, con sfumature drammaturgiche differenti. I padroni di casa per calendario della Leonis Eurobasket Roma sono riusciti a ficcarsi nei guai specialmente dopo la dolorosa sconfitta di Trapani all’OT di un punto di sette giorni fa, però al culmine di un periodo in cui dal poter riagganciare il treno Playoff dopo la bella prova vs Cagliari si è invece passati al doversi preoccupare dei Playout vista la classifica deficitaria ed i punti degli avversari direttamente coinvolti, come dire dalle stelle alle stalle in un amen e quasi senza rendersene conto. Ora intravedono lo spettro di una post-season ma alla rovescia e la vicenda non può di certo fargli piacere avendone ben donde: chi lo avrebbe detto anche solo dopo la doppia W casalinga vs Biella e Siena? Logico che in Via dell’Arcadia l’aria si sia fatta di colpo tesa ed irrespirabile.
Gli ospiti, sempre per calendario, della Virtus Roma hanno invece seguito un percorso sì peggiore ma almeno più costante nella brutta stagione, cioè assestandosi sin dalla prima parte del torneo nei quartieri malfamati del girone ed ora, dopo le capriole in panchina con il ripudio prima di Fabio Corbani, poi di Luca Bechi, sembrano oggi con l’avvento di Piero Bucchi e l’arrivo in settimana del rinforzo Davide Raucci dalla Fortitudo Bologna, in grado di rialzare la testa ma sempre in quell’area mediocritatis che l’ha contraddistinta: obiettivo ovviamente giocarsela sino in fondo, sperando nel miracolo di salvarsi dai Playout, che detto inter nos appare più di un miracolo perchè eventualità per nulla dipendente solo dai propri risultati.
Però…C’è un però, come spesso accade in ogni storia drammatica che si rispetti connessa a questa negativa stagione del team virtussino – senza entrare nel dettaglio delle vicende societarie -. Infatti, è vero che la Virtus Roma ad oggi sia la più probabile indiziata nel disputare i Playout numeri alla mano ma è anche vero che vincendo domenica, anche se insegue a due W i cugini della Leonis, ha un match da recuperare (in casa vs Biella previsto per il 18 aprile), e potrebbe teoricamente agganciarli vincendo proprio il 18 aprile il recupero vs i piemontesi. Agganciandoli in classifica, la Virtus Roma vanterebbe inoltre il vantaggio del doppio scontro diretto vs i biancoblu, il tutto sperando infine che la Remer Treviglio, battuta inaspettamente a domicilio il sabato scorso e quindi anche in difetto con i romani nell’ottica del doppio scontro diretto, non faccia un sol boccone di Napoli nel match che il team lombardo deve recuperare in Campania.
Ora, sfruttando la logica della cronaca ma anche del buonsenso, glisserò su come si sia arrivati a tutto questo ed in particolar modo a doversi quasi giocare una stagione in un derby tra due squadre che almeno sulla carta avrebbero dovuto ambire a ben altri traguardi, specialmente andando con la mente ai roboanti proclami dei biancoblu a settembre 2017 ed alle logiche aspettative giallorossoblu dopo il bel torneo dello scorso anno. Lo analizzeremo più avanti, a bocce ferme, e prometto una ricercata ed attenta analisi successiva alle vere cause che porta il sottoscritto oggi a dover scrivere quanto in onore, ripeto, al diritto di cronaca e senza finti e pelosi commenti di facciata, augurandosi ovviamente che entrambe possano confermare la categoria attuale. Oggi desidero soffermarmi su cosa si potrebbe vedere in campo domani, stante le forze in campo e cercando come al solito di prevedere le mosse dei dei coaches, Andrea Turchetto per la Leonis Eurobasket e Piero Bucchi per la Virtus Roma.
Leonis Eurobasket Roma
E’ ovvio che domani la Leonis Eurobasket Roma parta da sfavorita. Il team biancoblu è in una fase involutiva tecnicamente parlando (come abbiamo dimostrato numeri alla mano il giorno di Pasquetta grazie all’attenta analisi di Edu Lubrano), non riesce se non a sprazzi a far girare il proprio motore ai giri che tutti vorrebbero/mmo vedere con costanza, un motore in cui la parte “pensante” fa un pò a sberle con la potenza e l’irruenza dell’irrazionalità che si possono riassumere nelle figure di Alessandro Piazza e Moe Deloach: il primo cerca di ragionare e di far andare la sfera un pò a tutti; il secondo forza spesso e volentieri situazioni e gioco d’attacco, forte della sua cifra tecnica e dei numeri in squadra (2° miglior marcatore, 2° miglior rimbalzista, 1° assistman e 3° nel girone), portandosi quindi con sè una larga fetta di successi di questa stagione Leonis ma contestualmente anche molti dei mali che l’affliggono. In quante gare abbiamo notato l’ex prodotto di Norfolk State tirare senza senso da tre, attaccare uno vs due l’area avversaria o farsi raddoppiare perdendo possesso in delicate fasi del match? Un altro dato spiega bene la stagione della Leonis connessa al suo straniero: ad oggi, a 3 gare dalla fine della stagione regolare, Moe Deloach ha tirato ben 182 volte da tre quando lo scorso anno, dopo 30 gare di stagione regolare, aveva tirato complessivamente 185 volte!! Inutile sottolineare che forse se ti chiami Ray Allen oppure JJ Redick ha un senso tirare così tanto dalla lunga…Ad oggi accreditato del 30%, l’anno scorso del 34%, giudicate voi.
Quindi un problema d’incompatibilità tecnica abbastanza evidente tra i due che difficilmente si potrà risolvere domani o sino alla fine della stagione. Certo, sperare non costa nulla, a volte con il baratro davanti si diventa più lucidi ma accadrà? E quì però viene automaticamente fuori il discorso che coinvolge la conduzione tecnica, forse troppo algida e schematica ad oggi, di Andrea Turchetto che domani dovrà necessariamente rivedere alcune strategie di gioco: basta con il tiro da 3 “a prescindere” e più palla sotto o quantomeno più vicino al ferro avversario, lì dove l’avversario avverte ed accusa l’assenza di gente di peso e d’intimidazione fisica nonostante l’arrivo di Davide Raucci. Non è infatti un caso che quest’anno le più convincenti e belle vittorie della Leonis Roma siano venute con ottime percentuali da 2. Che poi il giovanissimo tecnico veneto sia il principale indiziato della brutta stagione della Leonis è ahimè un dato poco smentibile, condurre o gestire un roster zeppo di gente d’esperienza non è cosa da poco, per questo la mossa di riprendere a bordo in odore di prima squadra l’ex-coach Davide Bonora nel ruolo di GM appare una mossa intelligente anche se tardiva. Chi vi scrive si augura fortemente che sia positiva, una figura come quella di Davide Bonora di nuovo accanto al roster non può che sortire good vibrations.
Infine la lotta a rimbalzo e la vicenda “nervi”. Avendo già evidenziato come Moe Deloach sia il 2° miglior rimbalzista di squadra (strano ma vero), dietro al Top scorer della squadra DeShawn Sims (stagione da toni alti per lui ma costanti a buoni rtimi solo da gennaio in poi), in ua squadra di gente tosta e lunga come Pierich, Brkic, Bonessio e Cesana e partendo dal presupposto che andare/prendere a/e rimbalzo/i è più un’attitudine che un dettaglio tecnico allenabile, è davvero strano vedere come la Leonis soffra su i due lati del campo. Certo, manca un centro di ruolo “cattivo”, uno per intenderci alla Mosley di Legnano ma subire quanto e come subiscono i biancoblu a volte è fuori da ogni logica. Ovvio che se tiri da tre ad esempio con frequenza, quando poi hai pure poca attitudine al gesto tecnico, i rimbalzi in attacco te li puoi dimenticare. In difesa le cose van meglio ma di poco per una tendenza che domani dovrà essere spinta al massimo miglioramento se si vorrà portare a casa questa pesante vittoria.
Per ciò che riguarda invece la questione emotiva, la Leonis non può logicamente essere oggi, e quindi domani, in una fase di massima stabilità dei propri nervi. E se domani le cose non dovessero andare per il verso giusto come accadde nel match dell’andata, potrebbero addirittura precipitare alla luce del risultato finale ma anche del calendario che le si porrà difronte: fuori a Rieti e poi in casa vs Agrigento, cioè vs squadre che ambiscono ancora legittimamente ad un posto nei Playoff. Pertanto occorrerà molto ma molto sangue freddo in casa Eurobasket che dovrà gestire con attenzione ogni singolo possesso, senza forzature eccessive qualora le cose non dovessero andar bene.
Virtus Roma
Data per spacciata un mese fa circa con la sconfitta all’OT in casa vs Cagliari, sconfitta che brucia ancora alla luce della classifica che oggi sarebbe potuta essere meno brutta, paradossalmente domani chi sta peggio in classifica come questa Virtus Roma by Piero Bucchi sarà “meno” obbligata a far bene, quindi più scarica di pressione dovendo solo fare il suo senza, in liena teorica, attendere altro. In fin dei conti è da tempo con la testa ai Playout dopo una stagione così negativa. In un torneo come questa A2, così equilibrato e dai valori tecnici molto simili al punto di toccare quasi l’uguaglianza in campo tra le squadre, la fiducia nei propri mezzi assieme alla spinta emotiva può giocare un ruolo basilare, forse anche più importante di tutto il torneo. Ed avere dalla propria un bravo coach come Pierino Bucchi, nonchè conclamato motivatore, in questa delicata fase della stagione, può realmente essere quel valore aggiunto che può sbancare la logica dei numeri, ad oggi pesantemente condizionanti per l’Urbe.
La fondamentale vittoria di Treviglio lo testimonia in maniera indelebile che sembra esserci un’inersione di tendenza, finalmente una Virtus Roma fuori casa (prima di questo match sempre sconfitta tranne che a Trapani), capace di reggere emotivamente alla pressione del fattore campo esterno e di una diretta concorrente per non retrocedere, di difendere in modo compatto senza soffrire troppo vicino al ferro ma soprattutto di attaccare con maggiore convinzione selezionando meglio i tiri. Sotto questo aspetto finalmente si è rivisto un Tommaso Baldasso in ripresa, al quale probabilmente la “cura Bucchi” sta facendo effetto, e la rinascita al tiro in termini di percentuali di Massimino Chessa, sino a ieri l’ombra del bel giocatore ammirato lo scorso anno.
Ovvio che sia la coppia americana Lee-Thomas a dover cantare e portare la croce con maggiore intensità e qualità come accaduto in tutta la stagione (mi sbilancio nel ritenere Aaron Thomas un giocatore che per talento offensivo ed atletismo potrebbe ambire a legni ben più accreditati la prossima stagione?), ma se adesso gli italians finalmente contribuiscono attivamente in fatti – e non più in parole – l’orizzonte può colorarsi di grigio chiaro dopo il nero di ieri. L’arrivo poi di Davide Raucci dalla Fortitudo rafforza la presenza nel pitturato per i virtussini, domani fattore direi fondamentale per la gestione del match. Il recupero atteso poi di Jacopo Vedovato ed i centimetri di Aristide Landi potranno dare battaglia ed essere utili più in difesa che in attacco, dove è presumibile che la Leonis soffra di più.
Dunque strano ma vero, a mio avviso la Virtus Roma domani potrà godere dei favori del pronostico e potrebbe giocare un brutto scherzo ai rivali biancoblu ma, sia chiaro, senza dimenticare il come sia arrivata a questo disperato e triste punto della stagione. E’ appunto una mesta e sconsolante “guerra” tra poveri quella alla quale assisteremo domani e che non riabiliterebbe nessuno al 100% di chi domani arriverebbe primo sul nastro d’arrivo degli errori fatti nell’anno. L’unica speranza è che almeno chi vinca ne tragga buon vantaggio per mantenere la categoria e che chi perda raddoppi forza e cattiveria agonistica per evitare una seconda fase della stagione che si preannuncia denso di emozioni, smettendola – consiglio spassionato – di sperare in altrui vicende legali ed amministrative ma guardando solo al campo come la soluzioni delle proprie inefficenze.
Fabrizio Noto/FRED