Bologna, 22 aprile 2018 – E’ semplicemente l’anno di Varese. I ragazzi di Caja vincono un’altra partita di un girone di ritorno folle e si mettono in tasca due punti pesantissimi nella corsa playoff con una partita frutto di una prestazione mostruosa da dietro l’arco: 14/30 per i lombardi che anche quando non hanno saputo come risolvere il rebus della difesa bolognese si sono tolti dagli impicci con una serie di canestri pesanti veramente trovati dal nulla.
Grande merito alla squadra di Attilio Caja che, dopo il successo rocambolesco di Capo d’Orlando, trova due punti d’oro al Paladozza contro una Virtus Seagfredo semplicemente da applausi. Senza Alessandro Gentile e Michael Umeh e costretta ad allenarsi in sei per tutta la settimana, per problemi fisici a Slaughter e Ndoja, la Segafredo ha fatto una partita di una solidità impressionante per 30′, soccombendo poi alla stanchezza nell’ultimo quarto e sbattendo contro un’ottima difesa ospite.
Dove comunque, nonostante il -7 accumulato a 1:30 dal termine sulle triple di Avramovic, Okoye e Sander-Vene era arrivata fino al -2. Rimessa da fondo Varese, passi sorvolato (uno degli innumerevoli errori del trio arbitrale) su Avramovic, che poi subisce fallo. 2/2 tra le ire del pubblico bolognese, Slaughter in tap in, su errore da tre di Lafayette. accorcia ancora. Ma mancano nove decimi di secondo. Time out Caja e rimessa in attacco Openojbmetis che Larsen butta via. Palla Virtus. Lancio lungo. Lo prende Slaughter sotto il ferro. Ma l’appoggio non va. E vince Varese. L’undicesima in tredici partite.
Il protagonista principale è Tyler Larson (14 e 5 assists), che nel momento di massima difficoltà varesina e Bologna sul +10 a metà terzo quarto, ha pescato tre canestri da tre punti dal nulla, riportando in parità una partita che si stava incanalando verso la Via Emilia. Anche qui, giusto far notare come il parziale sia stato aperto da un incomprensibile fallo antisportivo fischiato a Pietro Aradori. Situazione costata tre punti alla Segafredo e che, di fatto, ha ribaltato e, infine, contribuito a decidere la partita.
17 punti di un ancora eccellente Aleksa Avramovic (5/9 dal campo), 10 di un utilissimo Sander-Vene, altrettanti per un Tyler Cain che ha avuto certamente domeniche migliori pur senza demeritare. Il tutto in una serata dove ha faticato, pur mettendo anche lui un paio di canestri cruciali, Stanley Okoye (9 con 3/12 dal campo e 6 rimbalzi).
La Virtus cade anche per colpe proprie. Il dato di fatto è che, mentre gli stranieri della Openjobmetis hanno impazzato da dietro l’arco, quelli di Bologna hanno sbagliato i due appoggi del pareggio (prima di Slaughter era stato Lafayette a mancare un appoggio in penetrazione per il potenziale pareggio a cinque secondi dalla fine). Pietro Aradori per tre quarti è stato sontuoso (20 punti con 7/16 dal campo) ma nell’ultimo periodo non è riuscito a segnare mai. 12+9 rimbalzi per Filippo Baldi Rossi, anche lui partito forte e finito con meno sprint, 12 e 7 rimbalzi per Stefano Gentile, anche lui volenteroso e ultimo a mollare.
La Segafredo se non altro difende il confronto diretto, non consentendo a Varese di ribaltare il divario della gara d’andata. Ora i playoff, però, andranno conquistati nelle ultime tre gare con il quasi certo inserimento di Jamil Wilson e il recupero di Alessandro Gentile che dovrebbe avvenire per la partita casalinga con Avellino.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – OPENJOBMETIS VARESE 69-71
Parziali: 22-18; 14-10; 16-19; 17-24.
Progressione: 22-18; 36-28; 52-47; 69-71.
MVP: Tyler Larson.
WVP: La terna arbitrale. Non ci piace parlare di fischietti su queste pagine. Ma in una partita di questo peso in termini di classifica e campionato l’arbitraggio del trio Mazzoni, Sardella, Galasso merita il voto più basso tra tutti i protagonisti scesi in campo. Semplicemente inadeguato per il livello. Ed è un problema sempre più ricorrente che, prima o poi, qualcuno in Federazione dovrà decidersi ad affrontare.