Domani sera – domenica 29 aprile – la Red October Cantù allenata da coach Marco Sodini ospiterà al “PalaBancoDesio” la Grissin Bon Reggio Emilia dell’ex Manuchar Markoishvili, in Brianza dal 2009 al 2013. Il match, valido per la ventottesima giornata del campionato di Serie A PosteMobile, vedrà di fronte due formazioni in piena lotta playoff, con gli ospiti ancora aggrappati al treno della post season nonostante lo 0-6 iniziale dopo una partenza drammatica quanto inaspettata. I biancorossi di coach Massimiliano Menetti sono chiamati ad un’impresa molto difficile: ribaltare ogni pronostico e conquistare per la sesta volta consecutiva i playoff, ai quali ormai i tifosi della Reggiana sono abituati dal 2013.
La Red October, settima con 28 punti (14 vittorie e 13 sconfitte), affronta una squadra in salute dopo le due vittorie in fila contro Cremona e Torino. Con 7 successi in 12 partite disputate nel girone di ritorno, la Grissin Bon – seppur staccata in classifica di quattro lunghezze dall’ottavo posto – è ancora in corsa per un posticino tra le migliori otto del campionato, tuttavia, a capitan Riccardo Cervi e compagni tre vittorie nelle ultime tre giornate di LBA potrebbero anche non bastare. Cantù, dunque, è consapevole di ricevere in casa un’avversaria all’ultima spiaggia, forte però della vittoria nel match di andata che potrebbe avere un peso notevole nell’ottica del doppio confronto con i brianzoli. Chi ha più da perdere è sicuramente la formazione canturina, perché i playoff sono a portata di mano ma Virtus Bologna, Dinamo Sassari e Vanoli Cremona sono nemiche ostiche da tenere alle spalle, a maggior ragione con un calendario decisamente complicato, più di quanto la classifica non dica. Nella prossima giornata di Serie A, infatti, la penultima della regular season, i biancoblù saranno di scena a Capo d’Orlando, contro una squadra che dovrà vincere a tutti i costi per salvarsi, motivo per il quale coach Sodini ha più volte dichiarato alla stampa che la partita contro Reggio Emilia potrebbe valere mezzo piede nei playoff, ma allo stesso tempo complicare le sorti della sua squadra in vista della trasferta in Sicilia. Gli stimoli, quindi, non mancheranno di certo, sia da una parte che dall’altra.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA, IL QUINTETTO
Nell’arco della stagione il quintetto titolare della Reggiana è cambiato tantissimo, un po’ per il doppio impegno in EuroCup e per le energie da gestire, un po’ per gli infortuni. Soprattutto per gli infortuni. Ma non solo, perché coach “Max” Menetti ha dovuto più volte anche fare delle scelte a causa dei tanti stranieri presenti nel roster, cosa abbastanza inusuale per una società come Reggio Emilia che nelle ultime annate aveva sempre puntato su un folto nucleo di italiani.
Lo starting five più utilizzato da Menetti nelle recenti sfide è quello formato da Chris Wright, playmaker esperto e di talento con una storia personale molto toccante (affetto da sclerosi multipla), Amedeo Della Valle, Manuchar Markoishvili, James White e Riccardo Cervi, tutti e cinque partiti in quintetto nelle ultime due partite di campionato contro Cremona e Torino, anche se per Menetti sarà molto difficile rinunciare al funambolo Jalen Reynolds nel ruolo di “cinque” titolare, quest’ultimo autore di una prestazione incredibile contro la Fiat – 29 punti, 18 rimbalzi e 41 di valutazione – probabilmente la migliore di sempre in carriera. Tornando al quintetto, in cabina di regia c’è Wright, arrivato in biancorosso il 9 novembre scorso per risollevare le sorti della squadra. L’ex tra le altre di Pesaro, Varese e Torino è partito titolare con la maglia della Grissin Bon 12 volte su 15, viaggiando sempre intorno ai 10 punti a partita, a cui si aggiungono 4.1 assist e 3.5 rimbalzi di media. Della Valle, invece, titolare 23 volte su 23, in campo è nettamente il leader tecnico della squadra, consacratosi definitivamente dopo le partenze di giocatori con delle personalità molto forti come Pietro Aradori, Achille Polonara e Rimantas Kaukenas. Il talento classe ’93 segna 14.6 punti di media, oltre a catturare 3 rimbalzi a partita ed a “smazzare” altrettanti assist. È il turno poi dell’ala Markoishvili, tornato in Italia dopo le importanti esperienze con Galatasaray, CSKA Mosca e Darussafaka: il 31enne georgiano garantisce 10.4 punti, 3.6 rimbalzi e 2.9 assist di media a partita. Pericolosissimo dall’arco, il nativo di Tbilisi è reduce da un clamoroso 7/7 da tre nel match vinto contro Torino. Nello spot di ala grande un altro veterano, White, tornato a Reggio Emilia sul finire del 2017 dopo aver lasciato i colori biancorossi tre anni prima con la storica vittoria in EuroChallenge. Il classe ’82 – vincitore di un titolo NBA con i San Antonio Spurs nel suo anno da rookie – ha saputo reinventarsi con il passare degli anni: da grandissimo schiacciatore, a giocatore sempre atletico ma meno esplosivo, con una mano però molto più affidabile dall’arco. White adesso è diventato un tiratore molto temibile (39% da tre), caratteristica che gli permette di segnare quasi 11 punti a partita, oltre ad un gran contributo sotto canestro con 4.5 rimbalzi a partita. Chiude il quintetto il già citato Cervi, il quale sta vivendo una stagione abbastanza difficile, molto diversa da quelle precedenti. Meno minuti (15’ di media) ma comunque un discreto apporto di 7 punti e 3 rimbalzi ad incontro.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA, LA PANCHINA
Dalla panchina il giocatore più pericoloso è indubbiamente Reynolds e, come detto in precedenza, per Menetti sarà difficile lasciarlo fuori dai primi cinque contro Cantù. Il centro di Detroit, arrivato alla Grissin Bon da Recanati prima della Final Eight dello scorso anno, ha avuto un netto miglioramento in questa stagione, nella quale è anche cresciuto molto a livello di maturità. Sempre titolare nei mesi precedenti, Reynolds realizza 9.8 punti in 21’ di media, a cui aggiunge anche una buona dose di spettacolo (1.3 schiacciate) oltre che tanti rimbalzi (6.7). Dalla panchina esce un altro giocatore di enorme talento, Julian Wright, ala/centro con all’attivo ben 231 partite in NBA tra il 2007 ed il 2011 in maglia New Orleans. Il nativo dell’Illinois, che difficilmente recupererà in tempo per la sfida con Cantù a causa di una distorsione alla caviglia sinistra, in 25’ segna oltre 13 punti di media a partita, a cui si aggiungono 6.5 rimbalzi e 2.4 assist.
Altra presenza importante nel roster biancorosso è quella rappresentata dall’esperto Pedro Llompart, il playmaker nato nelle Isole Baleari si è messo in gioco a 36 anni con la prima esperienza all’estero dopo una vita passata nel campionato spagnolo. Per lui 10 gare in Serie A ed un buon fatturato personale: 6.3 punti e 4.7 assist di media in 24’ sul parquet, con ottime percentuali dall’arco (42.3%). Tanti minuti in campo anche per gli italiani Niccolò De Vico e Leonardo Candi, rispettivamente con un impiego medio di 16 e 18 minuti. Quest’ultimo, playmaker classe ’97, ha assaggiato per la prima volta il massimo campionato dopo aver disputato oltre 100 partite con la maglia della Fortitudo Bologna tra A2 e Serie B. In questa stagione con la Reggiana è partito in quintetto 7 volte su 27 gare, riuscendo comunque a togliersi delle soddisfazioni. Mentre per l’ala De Vico (5 punti di media) non si tratta della prima volta in Serie A, essendo sceso in campo da giovanissimo in 12 occasioni con i colori di Biella. Chiudono il roster Garrett Nevels e Federico Bonacini. Il primo, esterno californiano proveniente dalla LEB Oro (la seconda serie spagnola), ha giocato soltanto 9 partite, segnando comunque 8.3 punti di media in 18’; mentre il giovane italiano classe ’99 ha messo piede in campo soltanto per 44’ totali.
GLI EX DELL’INCONTRO
Due in tutto, uno per parte: tra le fila canturine l’unico ex è Salvatore Parrillo, il quale rischia comunque di saltare la partita a causa di forti coliche addominali. La guardia campana arrivò a Reggio Emilia dalla Serie B, conquistando in pochi mesi le pagine dei giornali ed i cuori dei tifosi biancorossi. Dal fallimento di Napoli nelle Minors, alla finale scudetto in Serie A: la favola di Parrillo fece il giro di tutta Italia, merito anche delle prestazioni a dir poco sorprendenti del beneventano. Ma il grande ex è indubbiamente Markoishvili, in Brianza per tre stagioni e mezzo, dal 2009 al gennaio del 2013. L’ala classe ’86 giocò 122 partite in Italia con la canotta biancoblù, segnando 1362 punti, arricchiti da 364 rimbalzi e quasi 200 assist. In bacheca una Supercoppa italiana nel 2012, vinta con Cantù da assoluto protagonista, venendo eletto meritatamente MVP della manifestazione.
I PRECEDENTI
Le due formazioni si sono affrontate 47 volte in passato, precedenti a favore di Cantù: 25 i successi dei brianzoli, contro i 22 degli avversari. Per Cantù sono ben 19 le affermazioni davanti al pubblico amico in 23 incontri disputati. La vittoria di Cantù sulla Reggiana con lo scarto più ampio appartiene alla tredicesima giornata della stagione 2012-2013, risultato finale 86 a 64, top scorer biancoblù proprio l’ala georgiana Markoishvili oggi in maglia Reggiana, a referto allora con 19 punti. L’ultima sfida tra le due squadre risale al 30 dicembre scorso, match di andata vinto abbastanza agevolmente da Amedeo Della Valle e compagni, più di quanto il risultato finale non dica. Al “PalaBigi” la Red October si arrese soltanto di sei lunghezze, 86-80 al 40’ a favore dei padroni di casa, ma i biancorossi di coach Max Menetti furono sempre in controllo della gara, con l’unica eccezione del primo quarto, dove Cantù riuscì ad infliggere ai locali un pesantissimo (quanto inutile) 15 a 0, venendo tuttavia rimontati poco dopo.