Quel che c’è veramente da raccontare di gara 2 tra Roseto Sharks e Virtus Roma è tutto concentrato negli ultimi 10 minuti di gioco, anzi meglio sarebbe negli ultimi 4’21”. Perché fino a quel momento ci sarebbe da scrivere di una sostanziale parità tra una squadra più forte, la Virtus, ma incapace di produrre il break importante per togliersi di dosso l’avversario, ed una più debole mediamente, Roseto, che però ha tanti nervi e cattiveria agonistica che le hanno consentito di impattare una serie che sembrava segnata.
Ma cominciano dal canestro del 60 a 70 per Roma segnato da Aaron Thomas all’inizio dell’ultima frazione di gioco che è sembrato essere quello della vittoria definitiva vittoria della Virtus non fosse altro perché sanciva l’allungo più importante della gara da parte degli ospiti. Guidati sin lì dall’ala numero 25 e da un finalmente preciso e puntuale Massimo Chessa, letale dall’arco dei tre punti e non solo.
Gli Sharks sin lì avevano avuto davvero nulla dai suoi stranieri, Carlino ed Ogide, sovrastati l’uno dal suo nervosismo e l’altro dalla potenza e sagacia di Roberts pur gravato presto di 4 falli. La forza di volontà di Roseto ha portato i ragazzi di coach Di Paolantonio ad accorciare un pò grazie a due liberi di Casagrande e ad un canestro proprio di Ogide poco contrastato proprio da Roberts preoccupato di non commettere il suo ultimo fallo troppo presto. Allora sul 69 a 75, Baldasso si apprestava ad impostare una normale azione di attacco della Virtus e poco dopo aver passato la metà campo camminando si è lasciato andare ad una sciocca sbracciata nei confronti del suo avversario che lo pressava da vicino senza però fare nessun fallo. Palla persa, quinto fallo del play romano. Sull’azione seguente Marco Contento ha piazzato una delle sue triple costringendo Lee Roberts al quinto fallo: 72-75 con libero per Roseto. Contento ha sbagliato ma ha preso il libero senza però trarne frutto. Ma gli effetti di quei 20 secondi di follia si sono catapultati addosso a Landi che subito dopo ha fatto 0 su 2 ai liberi mentre Ogide, a quel punto signore dell’area da tre punti ha fatto 74 a 75 e poi Casagrande dalla lunetta ha rimesso gli Sharks avanti 76 a 75.
Una penetrazione di Parente ha rimesso avanti Roma ma ancora Ogide per il 78 a 77 prima che una lunga interruzione dovuta ad un black out dell’impianto elettrico del Pala Maggetti di Roseto spegnesse la furia momentanea degli Sharks, con 1 minuto e 48″ da giocare. Alla ripresa dopo 15 minuti la Virtus si conquista il diritto di giocare due volte la stessa azione perché un ottimo Raucci ha preso un rimbalzo in attacco ma Landi ha sparato una tripla frontale che non ha preso nemmeno il tabellone e dell’altra parte Marulli l’ha messa dall’angolo la tripla per l’81 a 77. Allora la Virtus va da Thomas che guadagna due liberi e li mette lui che è stato accusato tutta la stagione da certa gente di essere uno con la testa tra le nuvole talvolta…81 a 79 con 37 secondi da giocare. Contento ha fatto uno su due ai liberi e Thomas è stato braccato nella penetrazione successiva che non ha trovato il canestro, sul rimbalzo Casagrande ha pescato un fallo e dalla lunetta e ne ha messo uno solo ma il tempo scorreva e quando è toccato a Filloy presentarsi sulla linea della carità i liberi li ha sbagliati tutti e due. Ogide ha sigillato il punteggio, 84 a 79 col quale gli Sharks hanno allungato la serie e la paura di Roma a gara 3, domenica 6 maggio.
Sala Stampa
Piero Bucchi
Nell’ultimo quarto abbiamo fatto troppa fatica in attacco muovendo meno la palla ed è stata la chiave della rimonta subita. Roseto è una buona squadra, lo sapevamo, anche nelle partite perse in campionato non ha mai mollato e ci aspettavamo una battaglia. Gara-3 sarà una gara spigolosa ma oramai lo abbiamo capito, anche se ci abbiamo messo un po’ di tempo».
Eduardo Lubrano