Questa sera giovedì 3 maggio alle 20.30 al PalaRomare di Schio comincia la finale scudetto della pallacanestro femminile. Qui trovate i numeri di questa finale. In questo post invece trovate – grazie alla disponibilità degli uffici stampa delle due società – le dichiarazioni che i due allenatori, Pierre Vincent per la Famila Wuber Schio e Gianni Recupido per la Passalacqua Trasporti Ragusa, hanno rilasciato ad All-around.net giusto alla vigilia di gara 1.
Iniziamo dal coach di casa, Pierre Vincent:”Pensare che siamo favoriti è molto pericoloso. Tutti pensano che Schio deve vincere, tutti lo pensavano anche l’anno scorso è mi sembra che non sia finita con la vittoria della nostra squadra, quindi non dobbiamo pensare di dover vincere perché siamo favoriti ma perché ce lo meritiamo sul campo. Ragusa giocherà con la testa sgombra è questo per noi sarà molto pericoloso se non avremo l’atteggiamento giusto. La nostra forza tecnicamente è sotto canestro, è il nostro reparto lunghe, che allo stesso tempo può essere anche uno dei nostri punti deboli se non riusciamo a controllare il ritmo della partita. Siamo una squadra lunga e grande quindi sulle transizioni possiamo fare fatica in attacco ed in difesa. Il basket è uno sport di transizione e per noi lo è a maggior ragione vista la nostra struttura fisica. La nostra panchina è importante certo ma dobbiamo saperla gestire come tutte le altre squadre. Abbiamo una squadra in grado di leggere le situazione tattiche che si verificano in campo durante le partite e questo per me è molto importante perché significa che nei time-out posso occuparmi solo delle cose che un allenatore vede dalla panchina e non di tutto quello che avviene in campo. Mi dà molta fiducia. Non dobbiamo avere paura di perdere perché sarebbe sbagliato ma dobbiamo sapere che può capitare di perdere una partita e saper eventualmente reagire“.
Ed ecco cosa pensa Gianni Recupido, coach di Ragusa:”La stagione per noi è magnifica. Adesso però comincia una pagina nuova e vogliamo scriverla fino in fondo. Siamo tutt’altro che appagati. Perché siamo cresciuti durante l’anno fino a conquistarci questa finale. La partenza della stagione è stata dififficile, abbiamo avuto diversi problemi, abbiamo fatto qualche cambiamento e lavorato molto su alcuni aspetti anche durante l’anno. Per esempio sull’attitudine ad andare a rimbalzo d’attacco visto che le nostre percentuali di tiro non sono sempre equilibrate e così buone. Quindi è servito che tutte le giocatrici capissero quanto fosse necessario concedersi altre opportunità in attacco. E ci sono riuscite perché hanno capito subito ed hanno dimostrato una grande disponibilità senza la quale non si cresce. Schio ha tutto: storia, esperienza, talento, capacità, ognuna delle sue giocatrici da sola ha vinto più di quanto non abbiamo vinto noi tutti insieme qui a Ragusa. Se questa finale fosse solo una questione di pallacanestro a metà campo non dovremmo nemmeno entrare in campo. Noi abbiamo il nostro talento, la nostra freschezza, il nostro entusiasmo e qualche idea. La nostra pressione difensiva. La nostra difesa individuale. Limitare, o quantomeno provare a farlo, il potenziale di Yacoubou“.
Eduardo Lubrano