Missione compiuta : 84 a 75 per la Virtus Roma in gara 3 del primo turno dei play out di A2 e salvezza conquistata. Per gli Sharks di Roseto la possibilità di conquistarsi la permanenza nella categoria nello spareggio col Cuore Napoli Basket dal 13 maggio in poi.
E’ stata la solita “battaglia” sportiva di una serie per non retrocedere nella quale Roseto come sempre ha cercato di mettere subito la sua energia in campo per cercare un allungo importante ma nonostante la verve di Carlino il gap tecnico a favore dei romani ha fatto sentire il suo peso. Thomas ed un ispirato Massimo Chessa sin dal primo quarto hanno messo la Virtus avanti nel punteggio a furia di strappi: come quello che in 30″ verso la fine del quarto ha prodotto il 17 a 12 con due triple di Parente prima e di Chessa appunto. Chiusura sul 18 a 17 però perché la difesa di Roma è stata distratta come in tutta la stagione.
Secondo quarto con apertura di Thomas – Roberts a zero punti un pò per una sua strana apatia ma anche perché poco cercato dai compagni – ed ancora il tiratore di Sassari a metterla da lontano, ma anche con i falli di eccessiva euforia di Landi per esempio che hanno mandato Contento in lunetta con tre tiri liberi e 25 a 24 con 6’50” da giocare. Roma ha cercato sempre la giocata in controllo mentre gli Sharks hanno cercato di accelerare per sorprendere la difesa e costringerla ai falli. Con l’ingresso in partita di Dibonaventura, per Roseto è arrivato il secondo vantaggio della gara – il primo era stato dopo 15″ con Carlino 0-3 – sul 27 a 28, e poi la parità a quota 30 a meno 5′. Da lì la Virtus ha ripreso il vantaggio e non lo ha più lasciato anche se mai significativo almeno fino agli ultimi due minuti e mezzo del terzo quarto. Intanto però si è messo al lavoro anche in attacco Lee Roberts che col collega Thomas hanno fatto chiudere alla squadra di Roma avanti il secondo parziale avanti di 7 punti, 45 a 38, con ben 20 punti a 12 realizzati dentro l’area colorata, e 3 falli a testa per Ogide ed Infante, i lunghi cioè di Roseto.
Bene ma non benissimo perché all’inizio del terzo quarto proprio gli ospiti di Roma in un minuto e 30″ hanno quasi ricucito tutto, fino al 45 a 43 compreso il 3 fallo di Landi, meno produttivo delle prime due gare della serie. Allora si è rimesso a far canestro Thomas, si è sbloccato da 3 Raucci e Chessa ha messo la tripla del 54 a 47 con 300 secondi per chiudere la frazione. Dopo un time out del coach di Roseto è iniziato il Contento time, al quale però bisogna arrivare con questa sequenza. Il numero 10 degli Sharks prima ha messo il canestro del 54 a 49, Roberts quello del 56 a 49 e Marulli quello del 56 a 52. Infante ha commesso il 4° fallo e subito dopo ancora Thomas ha siglato il 58 a 52. E mancavano 1’10” alla fine. In attacco per Roseto gli arbitri fischiano a Contento una simulazione di fallo, tecnico. Dopo il libero di Chessa sulla rimessa di Roma, il terzetto in grigio lo pesca in un antisportivo su Landi e scatta l’espulsione. Landi mette il libero, sulla rimessa Chessa subisce fallo e fa 2/2 dalla lunetta. A gioco praticamente fermo la Virtus è andata sul 63 a 52. In chiusura, sulla sirena il solito Carlino ne ha messi altri 3 per il 63 a 55. Più di un dubbio sulla qualità dei fischi arbitrali che hanno macchiato una serie che i giocatori in campo hanno invece sui binari di una correttezza e sportività da applausi.
Dubbi alimentati all’inizio del quarto periodo da un tecnico per proteste fischiato a Tommaso Baldasso – dopo che intanto Filloy ha piazzato la sua solita tripla a freddo per il 66 a 55 – che ha avuto tantissimo il gusto della compensazione, la peggior cosa che gli arbitri possano fare, perché vuol dire sbagliare due volte. Tant’è, Carlino non segna il libero e Roseto spreca la rimessa, Parente e Thomas infilano due triple e la Virtus è salita al più 13, 72 a 59 dopo 3 minuti. Tutti rilassati i tifosi di Roma? Questa volta è fatta? Macchè, Ogide, Infante (si proprio loro quelli con tanti falli addosso) e Carlino fanno il botto ed a 5’30” dalla fine Roseto è ancora lì, 72 a 66. I fantasmi della rimonta abruzzese di gara 2 riappaiono improvvisamente al Palazzetto dello sport di Roma ma ci pensa ancora una volta Aaron Thomas – il migliore della stagione della Virtus con Lee Roberts – a scacciarli anche se dopo un pò un arbitro gli ha fischiato un antisportivo per aver cercato un contatto dopo un tiro da 3…No comment. Roseto forza l’impossibile, Marulli fa tre punti, 77 a 73, ma non ne ha più mentre la Virtus si affida a Chessa e Roberts per mantenere le distanze ed a Raucci nel minuto finale dalla lunetta per allungare il distacco.
Finisce e la Virtus aggiunge un altro trofeo nella sua bacheca dopo la Supercoppa del 2000: due salvezze. Complimenti sinceri, Presidente Toti. Ora via con le solite promesse estive.
Eduardo Lubrano